Pietà di San Pietro

Pietà di San Pietro

Bibliografia

 

 

E' stata richiesta a Michelangelo dal cardinale francese Jean de Bilhères, ambasciatore di Carlo VIII, re di Francia. Ospitato a Roma presso il papa Alessandro VI, il cardinale volle lasciare un ricordo di sé alla città di Roma, e incaricò il giovane Michelangelo per questo gruppo marmoreo.
La composizione, nello schema a piramide è di tradizione quattrocentesca, come il tipo dei panneggi che derivano direttamente da quelli della Madonna nell'Annunciazione di Leonardo.
Ma sono nuovi:

- l'iconografia della Madonna con il figlio morto in braccio
- il soggetto, la Madonna giovanissima, che esprime un gesto rassegnato
- l'esecuzione tecnica impeccabile, raffinatissima.

La maggior parte dei critici è concorde nel riconoscere nell'iconografìa la ripresa di un tema tipicamente nordico, piuttosto inconsueto per la tradizione scultorea italiana, che prediligeva altre rappresentazioni, come il momento della deposizione di Cristo dalla croce o quello della collocazione nel sepolcro.
Nell'iconografia nordica la Vergine era però rappresentata anziana e straziata dal dolore.
Michelangelo la presenta ancora giovane e con il volto composto, velato di tristezza, chiusa in un dolore muto, profondo, umanissimo, espresso principalmente dal capo reclinato. Sorregge amorevolmente il corpo del figlio ugualmente giovane, invitando chi guarda a provare per lui il suo identico dolore. Ma è una forma di dolore intrisa di grande spiritualità e fede religiosa, intesa non come disperazione lacerante, ma come un sentimento di rassegnazione di fronte alla tragedia di una morte ingiusta e accettazione della volontà di Dio.
Questa contraddizione colpì molto i contemporanei suscitando diversi commenti. Vennero avanzate anche forti critiche per l'interpretazione così originale, troppo lontana dall'iconografia tradizionale. Soprattutto venne criticata l'eccessiva bellezza e l'aspetto troppo giovanile delle figure, sostenendo che una madre non poteva apparire più giovane del proprio figlio. Michelangelo, secondo quanto scrive Condivi, si difese rispondendo che le donne pure, come Maria, mantenevano in eterno un ideale aspetto giovanile. La sua era una bellezza "divina", non umana, quindi non poteva essere soggetta al tempo che scorre.
La composizione è iscritta in una forma piramidale e i due corpi si armonizzano tra loro mediante il panneggio della Vergine, sovrabbondante, molto plastico, con pieghe e ombre profonde. Le linee mosse e le superfici increspare e tormentate delle vesti alludono all'agitazione interiore di Maria, che viene invece mitigata dalla straordinaria dolcezza del viso.

Ogni dettaglio è modellato con grande cura e la luce scorre e scivola sul mamo perfettamente levigato, creando suggestivi effetti di traslucido.
La Pietà è l'unica opera firmata dallo scultore, sulla fascia diagonale che attraversa il petto della Vergine si legge: "Michaelangelus Bonarrotus Florentinus. Faciebat" .

A. Cocchi

 

 

 


 

 

 

 

Saint Peter's Pietà

 


Michelangelo. Pietà. 1500-01. Marble. Rome, St. Peter's Basilica. 

 

French cardinal Jean de Bilhères, ambassador of Charles VIII of France, asked Michelangelo for a Pietà. Welcomed by Pope Alexander VI, the Cardinal wanted to leave a souvenir to the city of Rome, and gave Michelangelo the responsibility to carry out this marble ensemble.

The pyramidal composition is a tradition of the 1400s, as well as the type of drapery that directly comes from those of the Madonna in the Annunciation of Leonardo da Vinci.

However there are some innovations:

- the Madonna's iconography with the deceased son in the arms;

- the subject, the very young Madonna, expressing a resigned gesture;

- the impeccable and refined technique.

The majority of the critics agree the iconography revives a typical Nordic subject, rather unusual for the traditional Italian sculpture that preferred other representations, as for example the deposition of Christ from the cross or the entombment of Christ.

However, in the Nordic iconography, the Virgin was represented as old and broken-hearted. Michelangelo presents his Madonna still young and with a composed face, tinged with sadness, closed in her mute, deep and human pain, expressed mainly by the inclined head. She holds the body of the equally young son with love, inviting whoever is looking to feel the same pain. But it is a pain soaked with spirituality and religious faith, understood not as a piercing desperation, but as a feeling of resignation that faces the tragedy of an unfair death and of acceptation of God's will.

This contradiction strikes the contemporaries provoking different comments. Some very strong critiques were expressed, for such original interpretation, too distant from the traditional iconography. Above all, the excessive beauty and the very young appearance of the figures were criticized, affirming that a mother could not be or seem younger than her own son. Michelangelo, according to Condivi, defended himself saying that pure women, such as Mary, kept an eternal ideal young look. Her beauty was a "divine" one, not human, so it could not be subjected to time. The composition is engraved in a pyramidal shape and the harmony between the two bodies is enhanced through the Virgin's drapery, overabundant, very plastic, with folds and deep shades. The wavy lines and the curled and tormented surfaces of the garment allude to Mary's interior agitation, which is instead mitigated by the extraordinary sweetness of her face.

Each detail is moulded with great care and the light flows and slips on the perfect smooth marble, creating suggestive translucent effects.

The Pietà is the only work signed by Michelangelo. On the diagonal strip that crosses the Virgin's breasts, it is written: "Michaelangelus Bonarrotus Florentinus. Faciebat" .

 

A. Cocchi

Trad. A. Sturmer


 


 

 

Bibliografia:

 

E. Bernini, R. Rota Figura 1 Editori Laterza, Bari 2002
G. Cricco, F. Di teodoro Itinerario nell'arte. Vol 2, 2000
G.C. Argan, B. Contardi in: Michelangelo Dossier Art n. 9 Giunti, Firenze
C. Alchidini Luchinat, E. Capretti, K. Weil-Garris Brandt Michelangelo. Gli anni giovanili. Dossier Art n. 150 Giunti, Firenze

 

 
Approfondimenti
Loading…