Andrea Mantegna. Presentazione al Tempio


Andrea Mantegna. Presentazione al Tempio. 1455. tempera su tavola. cm 68,9 X 86,3. Berlino, Staatliche Museen
Andrea Mantegna. Presentazione al Tempio. 1455. tempera su tavola. cm 68,9 X 86,3. Berlino, Staatliche Museen

 

La Presentazione al tempio di  Andrea Mantegna è un dipinto enigmatico, che racchiude elementi riferiti alla storia personale dell'artista.

Indice dei contenuti
Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico

Una drammatica composizione

 

La Presentazione al tempio di Andrea Mantegna, è una tempera su tavola conservata a Berlino (Staatliche Museen).

Si tratta di un dipinto particolarmente interessante anche per i quesiti e le successive indagini che ha sottoposto agli studiosi.
Anzitutto l'iconografia, con la Vergine, il Bambino e il sacerdote in primo piano, e vari testimoni intorno, sembra aver offerto lo spunto per un riferimento diretto alla vita personale dell'artista.
Nel personaggio all'estrema destra e nella figura femminile all'estrema sinistra del dipinto, dopo opportune ricerche, alcuni studiosi hanno riconosciuto rispettivamente l'autoritratto di Andrea Mantegna e il ritratto della moglie Nicolosia Bellini, figlia di Jacopo Bellini e sorella del Giambellino. Il matrimonio era avvenuto tra il 1452 e il '53, per cui il dipinto va collocato dopo questa data, probabilmente tra il '54 e il '55.
Tale datazione è confermata anche dall'analisi stilistica, che rivela  una forte vicinanza al Bellini: sono infatti gli anni in cui l'amicizia e la frequentazione di Mantegna e Giovanni Bellini detto il Giambellino provocano la reciproca influenza dei due artisti, con somiglianze anche forti, tanto da indurre gli studiosi a confondere le opere dell'uno e dell'altro.

 

Giovanni Bellini, Presentazione di Gesal Tempio, particolare, 1470 circa, Venezia, Fondazione Querini Stampalia.
Giovanni Bellini detto il Giambellino. Presentazione di Gesù al Tempio. 1470 circa, Venezia, Fondazione Querini Stampalia.

 


Nella galleria Querini Stampalia di Venezia, ad esempio, esiste un'altra Presentazione al tempio, opera di Giambellino, che ha portato a qualche scambio di attribuzione, e che offre l'occasione per un interessante confronto tra i due artisti e su questa fase di vicinanza espressiva.

Nella versione di Mantegna, comunque, la fluidità della luce molto modulata sui toni fa pensare ad un diretto apporto di Giovanni Bellini, ma la prospettiva scorciata e l'efficacia espressiva della composizione sono elementi tipicamente mantegneschi.
Anche il fondo scuro concentre l'attenzione sull'intensa espressività dei volti, che sembrano gravati da un'interiore consapevolezza del dramma di Cristo.

 

Andrea Mantegna. Presentazione al Tempio. 1455. Dett. con l'autoritratto dell'artista.  Tempera su tavola. cm 68,9  86,3. Berlino, Staatliche Museen
Andrea Mantegna. Presentazione al Tempio. 1455. Dett. con l'autoritratto dell'artista.
 Tempera su tavola. cm 68,9 × 86,3. Berlino, Staatliche Museen

 

 

Per l'iconografia, la Presentazione offre sia una derivazione classica, sia un rinvio alla tradizione cristiana medievale. Si può riconoscere il rinvio alle antiche pietre tombali romane, come quelle dei Musei Vaticani, ma, d'altra parte viene anche ripresa la tradizione votiva dell'icona, attraverso il carattere ieratico della scena, tuttavia la narrazione della storia sacra è vista secondo un'ottica rinascimentale, interpretata secondo una visione universale del dramma dell'uomo.

A. Cocchi

 

 

 

 

 

Presentation at the Temple

 


Andrea Mantegna. Presentation at the Temple. 1455. Tempera on canvas.
68.9 × 86.3 cm. Berlin, Staatliche Museen

 

Andrea Mantegna's Presentation at the Temple was executed in tempera on canvas, and it is housed in the Staatliche Museen, in Berlin.
It is a particularly interesting painting that was the subject of many questions and subsequent research from scholars.
First of all, the iconography, with the Virgin, the Child and a priest in the foreground and several witnesses around, seems to have offered the starting point for a direct reference to the personal life of the artist. That is said because after appropriate research scholars have recognised the self-portrait of Andrea Mantegna and the portrait of his wife Nicolosia Bellini, daughter of Jacopo Bellini and sister of Giovanni Bellini, alias Giambellini in the character on the far right and the female figure on the far left respectively. Their wedding had taken place between 1452 and 1453, so the painting is thought to have been done after this event, probably between 1454 and 1455.

 


Giovanni Bellini, Presentation of Jesus at the Temple, detail. 1470 circa.
Venice, Querini Stampalia Foundation.

 


This dating is also confirmed by stylistic analysis that discloses a strong closeness to Bellini: these are actually the years when the friendship between Mantegna and Giambellino provoked an influence on both artists, with strong similarities, as much as to make scholars mix up their works.

In the Venetian Gallery Querini Stampalia, for example, there is another Presentation at the Temple, a work by Giambellino, which went through changes of credits, and that offered the opportunity for an interesting confrontation between the two artists and this phase of expressive closeness.

In Mantegna's version anyway, the fluidity of the light, modulated on shades, makes one think of a very direct contribution from Giovanni Bellini, but the shortened perspective and the expressive efficiency of the composition are typical from Mantegna.

The dark background concentrates the attention on the intense expression of the faces, that seem burdened with the awareness of the passion of Christ.

 


Andrea Mantegna. Presentation at the Temple. 1455. Detail with self-portrait of Andrea Mantegna.
Tempera on canvas. 68.9 × 86.3 cm. Berlin, Staatliche Museen

 

As for the iconography, the Presentation offers both a classic derivation and a return to the medieval Christian tradition. The return to the old Roman tomb stones can be recognized, as those of the Vatican Museum; on the other hand, the icon's votive tradition is also retaken through the solemnity of the scene. Yet the narration of the sacred story is seen according to a Renaissance view, interpreted according to a universal vision of the drama of the human being.

 

A. Cocchi

Trad.: A. Sturmer

 

 

 

 

Mappa concettuale [.pdf]
Andrea Mantegna

Mappa Andrea Mantegna

Mappa sintetica con cenni biografici, le principali tappe del suo percorso artistico ed esempi di opere con brevi schede illustrate. Autore: A. Cocchi.

Andrea Mantegna è uno dei più importanti artisti del Rinascimento. La mappa di Geometrie fluide illustra acuni dati essenziali della sua biografia e offre alcune schede, chiare e sintetiche, sulle opere principali e sullo stile del grande maestro veneto, da quelle giovanili, realizzate a Padova a quelle mature eseguite per i Gonzaga a Mantova.

€ 4,00
Acquista

Per riceverlo subito nella tua posta elettronica, inserisci il tuo indirizzo e-mail nella casella qui sotto e poi clicca il pulsante "acquista".
Acquista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

Lionello Puppi Cianfrusaglie reperti e un talent scout in: Il Romanzo della pittura. Masaccio e Piero. Supplemento al n° 29 de "la Repubblica" del 2.11.1988
Claudia Cleri Via Mantegna. Art eDossier n.55. Giunti, Firenze. 1991
M. Bellonci, N. Garavaglia L'opera completa di Mantegna. Classici dell'arte Rizzoli, Milano 1966
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti.
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa-Bruno Mondadori, Roma 2000
A. Blunt Le teorie artistiche in Italia dal Rinascimento al Manierismo. Piccola Biblioteca Einaudi, Giulio Einaudi Editore, Torino 1966
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008

 

 

 
Approfondimenti
Loading…