Il Concilio di Mantova e le opere dei Gonzaga

 

La Domus Nova, MantovaLa Domus Nova. Mantova. Foto di Klaus Graf 

 

In vista del Concilio di Mantova del 1458, la città dei Gonzaga venne trasformata in uno delle più importanti città del Rinascimento, grazie all'opera di alcuni tra i maggiori protagonisti dell'arte del '400.

Indice dei contenuti
Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico

 

 

La Dieta, il concilio di tutti i principi cristiani europei venne convocata a Mantova nel 1458 dal papa Pio II, per organizzare una crociata contro i turchi.
La scelta di Mantova, frutto delle operazioni diplomatiche di Ludovico Gonzaga, divenne l'occasione per rinnovare la città e la sua corte in conformità a quell'importante ruolo. Il marchese si adoperò per una trasformazione di grande portata, nell'intenzione di presentarla a tutti gli altri principi come "nova Roma". Secondo una grande impresa autocelebrativa, la "renovatio urbi" rispecchia la "renovatio imperii", e il recupero della classicità si inserisce in questo preciso disegno politico.

La trasformazione del Castello di San Giorgio, per opera del fiorentino Luca Fancelli, appositamente trasferitosi a Mantova, risponde in pieno a questo desiderio di continuità con l'idea di Roma. La residenza dei Gonzaga si trova quindi ad aderire per diversi aspetti alle teorizzazioni rinascimentali, soprattutto in riferimento al trattato di Leon Battista Alberti. Il carattere di rocca, dominante e nel contempo armonizzata con la città, risponde alla teorizzazione albertiana, ma è anche in parte verificata sugli esempi del Borgo e di Castel Sant'Angelo a Roma.
La tipologia sembra inoltre discendere, anche se con un certo margine interpretativo, dal modello antico del palazzo-città, ripreso dal Campidoglio, poi assimilato nel '400 in diversi centri italiani, e utilizzato dallo stesso Fancelli dapprima in Palazzo Rovere, poi nella "Domus Nova".

Accanto ai lavori di trasformazione del castello, l'apparato decorativo di Mantegna viene fatto rientrare, con grande presa di coscienza da parte del pittore, nel generale programma celebrativo e di recupero dell'antico. Così, gli straordinari affreschi che Andrea ha eseguito nella Cappella, quelli della Camera degli sposi, le tele con i Trionfi di Cesare, glorificano i Gonzaga offrendo un'immagine al contempo religiosa, celebrativa e spettacolare.
La Cappella, decorata nel 1459, proprio in occasione della Dieta, attraverso il tema proposto dagli affreschi celebra la città di Mantova come nuova Roma e Nuova Gerusalemme, in quanto custode della sacra reliquia del sangue di Cristo, conservata nella vicina Chiesa di Sant'Andrea.
La Camera degli sposi, nuova destinazione privata del Marchese, trasferitosi qui dai suoi precedenti appartamenti nella Corte Vecchia, testimonia il passaggio dalla cultura tardo gotica a quella rinascimentale, in base ad un attento recupero della classicità.

 

A. Cocchi

 

 

 

 

 

 

 

The Council of Mantua

 

 


Andrea Mantegna. Famigli con cavallo e cani. Detail from the Camera degli Sposi.
Fresco. Mantua, Ducal Palace

 

The Council of all European Christian Princes was called in 1458 in Mantua by Pope Pius II, to organize a Crusade against the Turkish.
The choice of Mantua was the fruit of the diplomatic operations of Ludovico Gonzaga, and became the opportunity to renew the city and its court in conformity with this important role. The Marquis made every effort to make a transformation of very big scale, with the intention of presenting it to all other Princes as the "New Rome".
According to the self-celebrating undertaking, the "renovatio urbi" reflected the "renovatio imperii" and the recovery of the classical is inserted in this precise political plan.

The restructuring of the S. George Castle, by the Florentine artist Luca Fancelli, who moved to Mantua on purpose to do this job, answered directly to this desire of continuity with the idea of Rome. The house of the Gonzagas therefore joined the Renaissance theory in several aspects, mainly with regards to the Treat of Leon Battista Alberti. The fortress character, dominating but at the same time in harmony with the city, answered to the Albertian theory, but was also partly seen in the examples of the Borgo and Castel Sant'Angelo in Rome.

Moreover, the typology seems to come from - even if with a certain interpretation of the old model of City-palace - initially from Campidoglio and then taken up by several Italian centres and also used by Fancelle first in the Palazzo Rovere and then in the "Domus Nova".

Besides the restructuring works of the castle, the decoration by Mantegna was put on the general programme of celebration and recovery of the old, of which Mantegna was fully aware. This way, the extraordinary frescoes that he painted in the Chapel, in the Camera degli Sposi and the paintings of the Triumphs of Caesar glorify the Gonzagas, offering at the same time a spectacular, religious and commemorative image.

The Chapel, decorated in 1459 at the time of the Council, celebrates the city of Mantua as New Rome and New Jerusalem through the frescoes. It is the keeper of the Relic of the Holy Blood, which is located in the nearby Basilica of Sant'Andrea.

The new destination of the Marquis was the Camera degli sposi (Bridal Chambers). He moved there from the apartments in the Corte Vecchia (Old Court) and it is a testimony of the passage from the late Gothic culture to the Renaissance, based in a careful recovery of the classical.

 

Alessandra Cocchi

Trad.: A. Sturmer

 

 

 

 

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Bibliografia

 

 

Lionello Puppi Cianfrusaglie reperti e un talent scout in: Il Romanzo della pittura. Masaccio e Piero. Supplemento al n° 29 de "la Repubblica" del 2.11.1988
Claudia Cleri Via Mantegna. Art eDossier n.55. Giunti, Firenze. 1991
M. Bellonci, N. Garavaglia L'opera completa di Mantegna. Classici dell'arte Rizzoli, Milano 1966
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti.
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa-Bruno Mondadori, Roma 2000
A. Blunt Le teorie artistiche in Italia dal Rinascimento al Manierismo. Piccola Biblioteca Einaudi, Giulio Einaudi Editore, Torino 1966
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008

 

 

 
Approfondimenti
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