Complesso di San Salvatore in Santa Giulia a Brescia

Chiostro del Monastero di santa Giulia. Brescia.
Chiostro del Monastero di Santa Giulia. XV secolo. Brescia

 

Il Complesso di San Salvatore in Santa Giulia è uno dei più importanti santuari del nord-Italia. Un'insieme di altissimo livello di architettura, pittura e decorazione che accompagna il visitatore attraverso i secoli dal periodo della dominazione Longobarda al Cinquecento.

Dala fondazione longobarda alle modifiche cinquecentesche.

 

 

 

Complesso di San Salvatore in Santa Giulia. Veduta aerea. Brescia.
Complesso di San Salvatore in Santa Giulia. Veduta aerea. Brescia.

 

 

Sulla via dei Musei a Brescia, sorge il vasto complesso del Monastero di San Salvatore, benedettino,  chiamato anche di Santa Giulia. Il monastero e la chiesa furono fondati nel 753 dal duca di Brescia Desiderio, futuro re dei Longobardi e da sua moglie Ansa, che mise a guida del complesso la figlia, Anselperga, come badessa. Per diversi secoli il Monastero ha rappresentato un grande contro di arte e cultura, legato al potere non solo religioso, ma anche politico ed economico. Venne soppresso nel 1797, ma anche in seguito, l'antica funzione religiosa e culturale venne ignorata per essere utilizzato dapprima 'per scopi militari, poi come rifugio per gli sfollati.
Oggi ha ritrovato l'antico ruolo di centro culturale in quanto sede del Museo della Città  ospita importanti testimonianze archeologiche, storico-artistiche, architettoniche, urbanistiche della città  e del territorio di Brescia.

 

 

Disegno del Complesso di Santa Giulia e Chiesa di san Salvatore
Complesso di Santa Giulia: 1.Ingresso 2.Basilica di San Salvatore 3.Chiesa di Santa Giulia 4.
Chiostro Rinascimentale 5.Domus dell'Ortaglia 6.Chiesa di Santa Maria in Solario 7.Coro delle monache

 


La pianta è articolata e consiste in diverse costruzioni, comprendenti: Il monastero, i chiostri, la Basilica di San Salvatore, detta anche Chiesa di Santa Giulia, l'oratorio di Santa Maria in Solario.
Attorno a tre spazi furono edificati edifici funzionali all’organizzazione del monastero, che era anche di servizio alla famiglia regia.
Ad occidente, il primo cortile riutilizzava un palatium del secolo precedente, con porticato e loggia a trifore, di cui si conserva parte della facciata, forse destinato ad accogliere delegazioni reali e funzioni pubbliche.
Il secondo cortile, posto sul fianco della chiesa, che accoglieva un vasto sepolcreto fra i cui resti spiccano le fondazioni di un edificio turrito dotato di cripta a pilastrini.
Il terzo cortile, infine, destinato alla clausura dove sono emersi i resti di costruzioni alto medievali con pavimento riscaldato.

La chiesa di San Salvatore appartiene alla prima fase costruttiva, sorge su un precedente edificio di epoca romana: la”Casa del ninfeo”, costruito nel I secolo e abbattuto nel V.
Questa chiesa nel corso dei secoli venne sottoposta più volte a dei restauri e fu risistemata altrettante volte a causa di incendi o terremoti che ne distrussero una parte.
All’interno della struttura troviamo pochi ma importanti dipinti e oggetti d’arte risalenti all’alto medioevo, molto rovinati a causa di ingenti razzie avvenute durante la dominazione napoleonica.

 

 

Chiesa di Santa Giulia. Facciata. Brescia
Chiesa di Santa Giulia. Facciata. Brescia

 

La Chiesa di Santa Giulia è rinascimentale, ospita alcuni affreschi all'interno e ora è utilizzata cone sede espositiva. Si affaccia con il suo atrio sul Chiostro maggiore e sull'area archeologica e della domus.
La costruzione ha avuto inizio nel 1466, a partire dalla zona presbiteriale, inizialmente progettata per fungere da coro per le monache. Nel 1599 la chiesa è stata ampliata. L'interno è ad aula unica con cappelle. 

Santa Maria in Solario rappresenta l'antico oratorio del monastero, risale al XII secolo e al suo interno ospita una grande quantità  di affreschi  cinquecenteschi e pregiat manufatti artistici che vanno dal IV al IX secolo.

Tra il lato a est del convento e le mura medievali della città  di Brescia si apre l'ampio spazio dell'Ortaglia di santa Giulia, dove sono stati ritrovati, in seguito a scavi archeologici, i resti di una splendida domus del I-IV secolo, con pavimenti a mosaico e affreschi sulle pareti.

 

La Chiesa di San Salvatore

 

 


San Salvatore. Veduta del'interno. Brescia

 

La chiesa di San Salvatore a Brescia è uno dei massimi esempi di architettura altomedievale presenti in Italia settentrionale. Sorge all’interno del complesso conventuale di Santa Giulia, comprendente il monastero femminile di San Salvatore. La chiesa, insieme al convento vennero fondati da Desiderio nell'VIII secolo sulle rovine di una antica domus romana. Dopo una prima ricostruzione avvenuta nel IX secolo, la chiesa  nel corso dei secoli fu più volte rimaneggiata e nel 1599 entrò a far parte del nuovo complesso conventuale dedicato a Santa Giulia.

 

 

Particolare delle colonne di spoglio e di un affresco dell'VIII secolo. San Salvatore. Brescia
Particolare delle colonne di spoglio e di un affresco dell'VIII secolo. San Salvatore. Brescia

 

Priva di facciata e di abside, la chiesa di San Salvatore a Brescia conserva l'originaria struttura a tre navate. 
Le navate e i bracci del transetto sono coperte da volte a crociera. L’incrocio del transetto con la navata centrale è coperto da una cupola sorretta da quattro pilastri quadrangolari.
Le volte delle absidi sono a calotta e si agganciano al transetto mediante volte a crociera.
Le pareti erano completamente intonacate, poi nel corso del XX secolo sono stati asportati buona parte degli intonaci che rimangono oggi solo nelle volte. E’ possibile che le pareti fossero affrescate perché rimangono alcuni lacerti nelle pareti absidali e della navata centrale.
Il pavimento fatto a grosse lastre di pietra si è conservato fino ad oggi.

 

 

 

Le colonne di spoglio, gli archi a tutto sesto, le decorazioni scultoree sotto le arcate e alcuni affreschi. San Salvatore. Brescia
Le colonne di spoglio, gli archi a tutto sesto, le decorazioni scultoree
sotto le arcate e alcuni affreschi. San Salvatore. Brescia



Nelle navate, le colonne e i capitelli  sono in parte di età  classica e reimpiegate nel nuovo edificio, in parte di manifattura bizantina, in parte creazione originale in loco. Infatti 13 colonne, ricavate da antiche costruzioni romane, sono caratterizzate da pregiati capitelli a paniere, la cui raffinata decorazione appartiene al repertorio delle chiese ravennati del VI e dell'VIII secolo.
La chiesa era interamante decorata da stucchi e affreschi, tanto da costituire uno dei più ricchi e meglio conservato patrimonio ornamentale dell’alto medioevo.
Gli stucchi, risalenti al IX secolo, sono ancora visibili nei sottarchi e nelle ghiere, e presentano decorazioni con motivi di intreccio, appartenenti alla tradizione longobarda.
Le più antiche opere d’arte della chiesa di San Salvatore sono conservate nella muratura della chiesa: si tratta di frammenti scultorei alto-medievali raffiguranti animali ed iscrizioni.

Nonostante lo stato frammentario, particolarmente importanti sono le testimonianze pittoriche presenti nella chiesa. Nella navata centrale sono ancora visibili il Ciclo Cristologico, la composizione in tre ordini delle Storie di Sante, e sui pennacchi, i Clipei con busti di santi. Si tratta di affreschi del IX secolo, piuttosto rari, coevi agli altri preziosi esempi di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio e a quelli del Tempietto di Santa Maria in Valle a Cividale del Friuli. Nella parete a nord sono conservati gli affreschi con scene dell'Apocalisse.
Nella cappella ricavata nel basamento del campanile si possono vedere le Storie di Sant'Obizio, affrescate dal pittore lombardo Romanino nel '500. Nella parete di fondo e nella prima cappella a sinistra entrando si trovano gli affreschi eseguiti da Paolo da Caylina il Giovane, mentre nella seconda cappella a sinistra si trovano gli affreschi dellla seconda metà  del XIV secolo, alcuni opera di un anonimo maestro lombardo, altri attribuiti a Giovanni Marone o al cosiddetto Maestro di Nave.


Mediante due scalette in fondo alle navate laterali si può raggiungere la cripta. La parte più antica di essa corrisponde all'abside a ferro di cavallo, che risale all'VIII secolo, il resto dell'ambiente corrisponde all'ampliamento del XII secolo, comprese le 42 colonne, delle quali alcune mantengono ancora i capitelli in stile antelamico. La decorazione della cripta è andata in gran parte perduta, si è parzialmente conservato il corredo liturgico marmoreo, e gli stucchi del XII secolo. I frammenti di affreschi visibili in questa cripta sono eseguiti su due strati e appartengono all'VIII e al IX secolo.
 

 

Il chiostro del Monastero di Santa Giulia

 

 

Al Monastero di Santa Giulia furono concessi particolari privilegi che i Carolingi, dopo la sconfitta di Desiderio, confermarono ed ampliarono, accumulando così potere ed enormi ricchezze con possedimenti e attività  economiche distribuiti in buona parte dell' Italia.

 Il monastero subì un primo radicale rifacimento alla metà  del XII secolo quando furono ricostruiti i chiostri, fu realizzato l'ampliamento della cripta di San Salvatore ed edificato l'oratorio di Santa Maria in Solario. Questo edificio, perfettamente conservato, assunse le forme di una possente costruzione quadrangolare in pietra, su due livelli, quasi senza aperture verso l'esterno.
La grande trasformazione che diede al cenobio le forme attuali risale però in larga parte ai lavori intrapresi negli ultimissimi anni del Quattrocento. In quell'occasione si intraprese una radicale ricostruzione dei chiostri, a cui fu aggiunto quello settentrionale destinato ai dormitori.
Nell'area del sagrato della chiesa di San Salvatore fu elevato il coro delle monache, grande vano voltato posto al primo piano per evitare ogni possibile contatto delle monache di clausura con i fedeli. Su  questa costruzione alla fine del Cinquecento fu infine realizzata la chiesa di Santa Giulia terminata nel 1599.


E. Serra

 

 

 

 

Bibliografia

 

Eridano Bazzarelli, dizionario Motta, Federico motta editore,1973.
A. Casassa, G. Cazzaniga, C. Gatti, E.Jankovic, L.Scotti, S.Tassetto, Arte,la storia per concetti chiave, ed. B. Mondatori,2005.
G. Cricco, F.P. Di Teodoro,itinerario nell’arte, Zanichelli, 2006.
Renata Stradiotti, San Salvatore-Santa Giulia  Il Monastero nella Storia, iniziativa editoriale 2009

 

 
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