Gianlorenzo Bernini. Fontana dei Quattro Fiumi

Gianlorenzo Bernini. Fontana dei Quattro Fiumi. Dett. del Nilo. RomaGianlorenzo Bernini. Fontana dei Quattro Fiumi. Dett. del Nilo. 1448-51. Marmo, travertino.  Roma. Foto di Enth'ust'eac 

 

In Piazza Navona a Roma sorge una delle più spettacolari fontane realizzate da Gianlorenzo Bernini. All'intento urbanistico si unisce il significaro simbolico religioso.

Il simbolo della mondialità della Chiesa

 

Realizzata tra il 1648 e il 1651 da Gianlorenzo Bernini su volontà  di Innocenzo X Pamphili, la Fontana dei Fiumi si trova a Roma in Piazza Navona, luogo simbolo della famiglia di Innocenzo X, sulla quale sorge Palazzo Pamphili. Con questo monumento Bernini si conquistò il favore di papa Innocenzo X, inizialmente a lui ostile.

 

 

Dal progetto alla realizzazione


Com'era sua consuetudine, anche nell'ideazione di questo monumento Bernini ha prodotto oltre ai disegni anche diversi modelli preparatori. Vista la complessità  dell'opera l'artista ha realizzato sia un progetto d'insieme, sia vari modellini in terracotta per i singoli elementi che la compongono.
Recentemente è stato rintracciato il Progetto in legno e terracotta per la Fontana dei Fiumi  che Bernini aveva presentato a Papa Innocenzo X. L'analisi di questo pezzo ha permesso, oltre che di riconoscere le impronte digitali di Bernini, anche di capire che sia le proporzioni che i materiali con cui l'artista intendeva realizzare la fontana erano ben diversi da quelli poi scelti nella versione definitiva. Il modello in questione proviene da una collezione privata romana, è alto circa due metri e largo alla base un metro. E' stato presentato al pubblico in occasione della mostra “Velázquez, Bernini, Luca Giordano. Le corti del Barocco", tenutasi nelle Scuderie Papali a Roma nel 2004.
Le proporzioni, rispetto alla versione finale sono molto più strette e slanciate e sulle figure in terracotta presenta tracce di doratura. Altri residui di coloritura blu-verde si possono vedere nella vasca dove è stata modellata l'acqua.
Da questi dettagli si è dedotto che l'iniziale intenzione di Bernini era di realizzare il celebre monumento non in travertino, ma in bronzo, poiché con questi interventi di colore sul modello l'artista ha voluto simulare la materia metallica.
La scelta del travertino, privo dell'elasticità  e leggerezza del bronzo, è stata quella definitiva, ma ha comportato importanti modifiche anche sulle proporzioni delle strutture, che essendo troppo esili non avrebbero potuto sorreggere l'obelisco.

 

Gianlorenzo Bernini. Fontana dei Quattro Fiumi. 1448-51. Marmo, travertino. Roma.
Gianlorenzo Bernini. Fontana dei Quattro Fiumi. 1448-51. Marmo, travertino. Roma.



Altri modellini della stessa fontana si trovano a alla Ca' D'oro di Venezia. Si tratta delle figure del Nilo e del Rio della Plata. Anche questi, a differenza della maggior parte dei modellini prodotti da Bernini, sono piuttosto rifiniti, probabilmente perché dovevano essere presentati al papa.
Un altro modellino, alto appena 11 centimetri, che rappresenta una Testa di Moro per una delle figure della fontana, è conservato a Palazzo Venezia a Roma.

 

 

Caratteristiche generali

 

Anche in questo caso, come in gran parte dei monumenti berniniani, la fontana viene realizzata un'invenzione fantastica, l'artista opera per ottenere un effetto spettacolare, scenografico, mentre viene molto studiato anche l'inserimento nella piazza, secondo un chiaro intento urbanistico.
L'opera si compone di una grande vasca, bassa al livello del pavimento della piazza, con al centro una sorta di scoglio, un roccione che sembra eroso dagli agenti atmosferici, su cui sorge un obelisco, si tratta di un'imitazione egizia di fattura romana, risale al tempo di Domiziano e proviene dal circo di Massenzio.
Per volontà  del papa l'obelisco è stato prelevato dalla sua sede originaria e riutilizzato nella fontana di Bernini.
Nelle figure si possono riconoscere molti spunti da Michelangelo. Bernini riprende le raffigurazioni della Cappella Sistina nelle disposizioni molto simili dei personaggi.

Oltre ai caratteri spettacolari dovuti ai giochi d'acqua e agli effetti della luce, la fontana risponde ad un preciso programma iconografico, è un'opera ricca di rimandi allegorici e significati.
L'obelisco rappresenta la storia che si fonda sulla natura, alla quale rinvia lo scoglio ricco di piante e animali.
 

 

I quattro fiumi e i simboli

 

I quattro fiumi che danno nome alla fontana sono:

- il Danubio,
- il Gange,
- il Nilo
- e il Rio della Plata,

rappresentativi delle "quattro parti del mondo", cioè dei continenti allora conosciuti. I fiumi sono personificati, in riferimento alle divinità  fluviali della tradizione classica. Ma secondo un altro livello di significato, viene fatto un riferimento all'immagine dei quattro fiumi del Paradiso su cui sorge la Croce, allegoria dei Vangeli.

Alla sommità  dell'obelisco è posta una colomba,  simbolo religioso dello Spirito Santo, della luce divina e dell'eternità , ma è anche lo stemma di papa Pamphili.  Indica quindi il trionfo della religione e della Chiesa in generale, ma è anche riferita al papa in particolare, e al suo dominio su tutta la Terra. Lo stesso concetto del predominio della Chiesa sul mondo è stato espresso dal Bernini anche nel suo Colonnato di San Pietro, ma in quel caso si trattava di un riferimento più generale alla Chiesa e alla dottrina cattolica, mentre nel caso della Fontana dei Fiumi esiste un rinvio più diretto e specifico alla persona del papa e al potere politico della sua potente famiglia.
Anche gli animali presenti nella fontana non sono scelti a caso, rinviano a quelli presenti nello stemma, oltre alla colomba, si possono riconoscere il delfino, il serpente di terra, il serpente di mare, il cavallo, il leone, il drago.

La concezione naturalistica del Bernini è evidente nella realizzazione dello scoglio roccioso con la grotta e dalla presenza di motivi vegetali e floreali fossilizzati su quali germina la vita.
La palma battuta dal vento è un'immagine dinamica che allude alla continuità  di movimento, ricorda l'ondeggiare della pianta al vento che continua e non finisce.

Principale concetto applicato da Bernini a questo monumento è quello dello stupore e della meraviglia a cui partecipa lo spettatore. Ci si trova di fronte a un groviglio di scogli, uomini, animali, piante, composti in un insieme animato e dinamico dove per tradizione ci si trovava invece di fronte ad un elemento inanimato e fisso. Le fontane cinquecentesche con il loro sistema di gradini e bacini sovrapposti, offrivano una visione statica e architettonica. Bernini invece compie un continuo gioco di inversione e scambio tra stasi e dinamismo.

L'acqua in questa fontana non esce con zampilli, ma sgorga dalle rocce e si riversa in cascate e traboccamenti naturalistici in un'immagine di forza e vitalità . Allude alla vita eterna e al concetto di salvezza offerta dalla Chiesa trionfante a tutta l'umanità .

 

A. Cocchi

 

 

 

 

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Bibliografia

 

R. Wittkower. La scultura. Dall'antichità  al Novecento. Giulio Einaudi editore, Torino 1985
R. Wittkower. Arte e architettura in Italia 1600-1750. Einaudi, Torino 1972
P. Portoghesi. Roma barocca. Editori Laterza, Roma-Bari 1984
O. Ferrari. Bernini. Dossier Art. Giunti, Firenze 1991
C. Lachi. La grande storia dell'arte. Il Seicento. Gruppo editoriale l'Espresso. Roma, 2003P. Adorno. A. Mastrangelo. Arte. Correnti e artisti. Volume secondo, Dal Rinascimento medio ai giorni nostri. Casa editrice D'Anna- Messina- Firenze 1998
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti.
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti, Università  di Bologna, 1984
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa-Bruno Mondadori, Roma 2000
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004

 

 
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