Arnad. Arte e monumenti

Castello Vallaise. Facciata.
Castello Vallaise. Facciata. Foto di Patafisik

 

La cittadina di Arnad, è un piccolo centro ricco di storia e immerso nella spettacolare natura delle Alpi. Accanto ai suoi due castelli e il borgo medievale ospita anche interessanti opere barocche.

 


Abitato di Arnad.

 

Il centro di Arnad (comune con circa 1300 abitanti), posto sulle rive della Dora Baltea, a circa 40 chilometri dalla provincia Aosta, è una
piccola e gradevole località turistica che accanto all'offerta turistica orientata alle escursioni naturalistiche riserva anche testimonianze artistiche con esempi di architettura militare, civile e religiosa che connotano il centro abitato e il suo territorio.

Le tracce più antiche di insediamenti umani risalgono alla preistoria: nella vicina località di Machaby sono state ritrovate alcune iscrizioni rupestri e la cosiddetta Pietra della fertilità, legata ad antichi riti celtici. In età romana Arnad è stata una località di transito attraversata dalla via Francigena. 
Alla periferia di Arnad, nella frazione di Ville, si può visitare il borgo medievale, recentemente restaurato. In alto, sul declivio della montagna, rimangono i resti del Castello Superiore, una fortezza medievale risalente al XII secolo.

Tra i monumenti di maggior rilievo va segnalato il sontuoso Castello Vallaise, seicentesco, corredato da un parco e arricchito di affreschi all'interno e la storica chiesa di San Martino di Tours, importante esempio di architettura romanica, corredata da affreschi, sculture e un Museo di arte sacra.
Poco distante dal centro di Arnad, spostandosi verso Machaby, si può raggiungere il Santuario della Madonna delle nevi, costruzione seicentesca sorta su una precedente chiesa del XV secolo. Presso il Santuario si possono ammirare diversi esempi di scultura barocca in pietra, e affreschi con i Misteri del Rosario. All'interno della chiesa è conservato un Tabernacolo ligneo intagliato e dipinto del XVII secolo e numerosi ex-voto.

Nella frazione di Echallod è possibile vedere il settecentesco Ponte di pietra che attraversa la Dora Baltea.

 

Il Castello Superiore

 


Castello Superiore. Arnad. 

 

Il comune di Arnad ospita due castelli. Il più antico, oggi purtroppo in rovina, è il Castello Superiore, dimora dei primi signori locali e importante testimonianza dell'epoca feudale. Il monumento è detto anche il "Castellaccio" e venne realizzato da Saverio di Arnad proprietario del feudo, nel XII secolo, per poi passare ai Bard, ai Vallaise ed infine ai Savoia.

Il Castello ha subito diverse modifiche, sviluppandosi da Est dove si trova il nucleo originario con il mastio e il primo tratto di mura del XII secolo. Durante la dominazione dei Vallaise è stato ampliato con un grande edificio di pianta rettangolare, terminante con una merlatura. All'interno presenta un unico grande salone centrale con due pilastri sorreggenti il soffitto.

 

 


Il Castello Vallaise

 

la mole del Castello di Vallaise domina il piccolo centro abitato appoggiandosi al fianco della collina. L'edificio, il cui impianto primitivo risale al Medioevo, venne radicalmente trasformato tra il 1660 e il 1670 da Felix-Charles Francoise, barone di Vallaise-Romagnano. Pur mantenendo la sua funzione di controllo sui vigneti distribuiti a terrazzamenti, che rappresentavano la principale risorsa economica del castello, nell'intervento del Vallaise la costruzione perse le caratteristiche propriamente militari per acquisire la connotazione di lussuosa dimora principesca.
L'edificio è composto da un grande corpo centrale, che si sviluppa orizzontalmente, racchiuso tra due torri a base quadrata. Il corpo principale si distribuisce su tre piani e racchiude un cortile interno con logge su colonne in pietra levigata. Gli interni si articolano in numerosi ambienti decorati da pregevoli affreschi. Tra le sale più belle vanno citati: il salone d'Onore, con soffitto ornato a cassettoni, la Galleria decorata a grottesche e la camera da letto affrescata con paesaggi e vedute, le gallerie con le Eroine bibliche, e gli affreschi con scene di caccia, battaglie e Vedute dei feudi dei Vallaise.

 

Chiesa di San Martino di Tours

 

Sulla deviazione che dalla strada statale 26 porta ad Arnad, in località Machaby si raggiunge la chiesa di San Martino, importante esempio di architettura romanica che conserva diversi tesori d'arte.
La chiesa nel suo aspetto attuale è il risultato di diverse fasi costruttive. La prima fondazione risale probabilmente al IX secolo, quando esisteva una 
piccola basilica preromanica presso il monastero benedettino. Tra l'XI e il XII secolo si decise di ampliare la chiesa per farla diventare la parrocchiale di Arnad. La trasformazione fu radicale, la chiesa, costruita interamente in pietra (ciottoli di fiume e tufo) assunse le nuove forme romaniche, divenne più grande, si mantenne la pianta basilicale ma lo spazio interno venne suddiviso in tre navate. All'interno la navata centrale venne coperta con capriate lignee mentre le navate laterali vennero coperte con volte a botte. L'abside, il campanile e la navata sinistra della chiesa attuale rappresentano quanto resta di quella prima trasformazione in forme romaniche. In seguito ad un alluvione che danneggiò la chiesa, nel Xv secolo si verificarono altri interventi ricostruttivi, mentre ulteriori trasformazioni sono avvenute nel corso del XVII secolo. La chiesa è stata inoltre restaurata tra il 1949 e il 1952.

La chiesa si presenta oggi con una pianta trapezoidale e tre absidi, di cui quella centrale più grande.
All'esterno è visibile la muratura in pietra ottenuta con materiali litici di diverso tipo e provenienza locale. La facciata è disposta obliquamente rispetto all'asse della chiesa, è del tipo a salienti, nelle sue proporzioni molto più sviluppata in larghezza piuttosto che in altezza. Tutte le aperture convergono al centro, allineate sull'asse centrale, con l'originale portale, l'oculo e la feritoia a croce, posta sulla sommità. 
Il portale, di forma rettangolare, architravato, è inquadrato da una fantasiosa cornice scolpita nel tufo con il motivo ripetuto di due rami d'albero intrecciati che forma uno stemma rovesciato. Alcuni studiosi ritengono che l'intreccio simboleggi l'unione delle due casate di Vallaise e di Challant celebrato con un matrimonio.

Girando intorno alla chiesa, verso il fondo si vede il campanile, anch'esso in  pietra. Si tratta di una torre di pianta quadrata e proporzioni massicce, costruito in più fasi: la base risale al XII secolo, il resto della costruzione è del XV secolo, con modifiche nel XVI secolo. La cella campanaria è traforata da monofore e coperta da cuspide ottagonale. 
Nel retro della chiesa si possono notare le lesene e gli archetti pensili, tipicamente romanici, che decorano l'abside centrale.

L'interno, è un ambiente particolarmente suggestivo, anche per l'utilizzo, tipicamente romanico, dei giochi di luce e di ombra. Le rare fonti di luce sono le piccole monofore aperte sulle pareti di navata e nel coro oltre all'oculo di facciata. Le navate laterali rimangono in penombra e nella navata centrale il getto luminoso che proviene dalla facciata accompagna il fedele verso l'altare.
Lo spazio è organizzato in campate, i pilastri a sezione quadrata, bassi e molto robusti, sorreggono profondi archi a tutto sesto. Sulla navata centrale le volte a crociera rinforzate dai costoloni sono state realizzate dopo il 1420.
La chiesa è priva di transetto, ma presenta due cappelle che concludono le navate laterali.

All'interno della chiesa sono ancora visibili diversi affreschi tardogotici, databili intorno al 1420, riferiti dagli studiosi ad un anonimo maestro locale, 
detto "Maestro di Arnad", autore anche dei dipinti nella chiesa di San Solutore presso Issogne. Nella navata sinistra sono rappresentati San Giorgio e il drago, il Banchetto di Erode, gli Apostoli, la Crocifissione, San Maurizio a cavallo e il Martirio di Santo Stefano. In fondo alla navata si apre la Cappella dei Vallaise, ornata di stucchi e con lo stemma dei Vallaise al centro della cupola.
Nel presbiterio, l'altare maggiore è corredato da un paliotto ligneo e da un grande Crocifisso in legno dipinto.

Nella navata destra , tra la facciata e la porta laterale sono ancora visibili alcuni frammenti di affreschi con San Cristoforo e San Pietro, sempre attribuiti al Maestro di Arnad.
Nella stessa navata altri dipinti, più recenti ed in stato frammentario, con il Martirio di Sant'Agata, il Martirio di San Lorenzo e l'immagine di 
Sant'Antonio abate sull'arcata, sono attribuiti ad un altro artista sconosciuto.
In fondo alla navata destra la Cappella della Confraternita del Rosario, seicentesca, è sovrastata da una cupola a spicchi decorata con affreschi e stucchi di stile barocco. Contiene un sontuoso altare in legno intagliato e dipinto del XVIII secolo.

La chiesa di San Martino contiene anche un piccolo Museo d'Arte Sacra, con sculture, reliquiari, oggetti liturgici, bassorilievi, opere d'oreficeria. Tra 
gli oggetti più belli, sono da ricordare il Crocifisso del XIII secolo e due bassorilievi in legno dipinto, probabilmente parti di un altare rappresentano 
San Rocco e San Sebastiano. Questi ultimi sono databili al XVI secolo e attribuiti alla bottega dello scultore tedesco Michael Parth.

 

 

Complesso di Osta a Ville

 


Uno scorcio del Borgo medievale di Ville

 

In Valle d'Aosta numerosissime sono le testimonianze storiche di una sistematica organizzazione strategica del territorio, caratterizzato da valichi e vie di transito importanti. Torri e strutture fortificate sono disseminate in modo capillare per controllare le vie di comunicazione e i valichi e per difendere i nuclei abitativi. In alcuni casi esiste anche una continuità tra gli avamposti militari di età romana e quelli sorti durante il Medioevo.
Un esempio è offerto dal Complesso di Osta a Ville, un antico borgo di origine medievale sorto a sud-est di Arnad che rappresenta il nucleo originario dell'abitato odierno. Il complesso architettonico racchiuso da un muro di cinta è composto dall'antica Torre, detta Tour de Ville, visibile percorrendo la statale che collega Machaby con Arnad;  dalla Casa Forte,  dalla Cappella di sant'Antonio costruita su un masso e  da un gruppo di edifici rurali di diverse datazioni a partire dal XVII secolo.

 

La Tour de Ville

La prima testimonianza sulla presenza di una torre a Ville, presso Arnad, appartenente a Pietro Vallaise, titolare del feudo, è rintracciabile in una fonte del 1295; un'altra citazione in cui si ribadisce la proprietà dei Vallaise si trova in un testo del 1477 (Domus fortis prope turrim di Pano Arnadi).
Alcuni studiosi considerano che l'impianto della Tour de Ville possa risalire al I secolo a. C. ricollegandosi al sistema difensivo romano di cui faceva aperte anche il Ponte sul torrente Prouve. 
Altri hanno individuato il tracciato della strada consolare romana più a valle, ritenendo che l'impianto della Torre fosse un avamposto militare costruito probabilmente tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo, insieme ad altre torri di difesa come quelle di Tour d'Héréraz, la Torre della Plantà e la Torre dell'Archet di Morgex.

La Torre è comunque la costruzione più antica del complesso di Orta. Alta circa dodici metri, ha una pianta rettangolare con poco meno di venti metri per 10, 27. Il tessuto della muratura, di circa due metri di spessore, è molto solido e ben curato, gli spigoli sono perfetti e rinforzati con blocchi squadrati di bugne. Queste caratteristiche, insieme alla forma molto squadrata, le proporzioni massicce e l'assenza di decorazioni danno alla costruzione un aspetto decisamente marziale. La funzione difensiva della Torre di Ville si deduce anche dalla scarsità delle aperture. Il pianterreno, che corrisponde all'interno con un unico ambiente, è perfettamente chiuso verso l'esterno, privo sia di finestre che di porte. Al secondo ordine sono visibili quattro feritoie, una per ogni lato, tagliate a vivo sul piano delle pareti esterne e strombate verso l'interno, che diventano tre nell'ordine superiore, orientate a nord, est, e ovest. Sul lato meridionale è visibile l'accesso originario, una porta inquadrata da un arco cieco, posta a circa 8 metri da terra, che si poteva raggiunger solo con l'uso di una scala rimovibile. 
La Torre di Ville rappresenta una delle torri che sorsero in Valle d'Aosta durante l'età feudale, adibite al controllo e alla difesa del territorio, si tratta quindi di una costruzione inizialmente di carattere militare intorno alla quale si sono poi sviluppate costruzioni successive ad uso abitativo.

 

 

La Casaforte di Osta

La struttura della Casaforte di Osta a Ville sembra quindi far parte degli ampliamenti che la famiglia Villaise ha fatto realizzare durante il medioevo. La costruzione, pur mantenendo il suo aspetto di fortilizio, mostra una certa evoluzione rispetto alla Torre, aggiungendo alle esigenze difensive anche quelle residenziali. L'edificio si compone di due corpi paralleli a tre piani e di differenti dimensioni uniti da una torre centrale disponendosi a "C" rispetto ad un cortile interno. Altri fabbricati accessori e tratti di mura uniscono la Casa forte alla Tour de Ville.
La Casa forte è provvista di una sua torre che si erge al centro del fabbricato, traforata in alto da una serie di finestre ad arco ribassato, tutte concentrare verso la sommità. Queste consentivano un'ampia visibilità dall'interno, e un efficace controllo del territorio intorno al fortilizio. I tetti sono a spioventi ed a piramide sulla torre. Nella casa forte erano ricavati oltre agli appartamenti del feudatario, anche magazzini e ambienti legati alle attività agricole.

Per vedere la ricostruzione del complesso monumentale si rinvia al bellissimo disegno realizzato da Francesco Corni.

 

 

Ponte di Echallod

 

 


Ponte di Echallod ad Arnad. 
Foto di Paulusburg CC-BY-SA-4.0

 

Il Ponte di Echallod sulla Dora Baltea è stato costruito tra il 1770 e il 1776 in pietre legate con malta. Il ponte, del tipo a dorso d'asino, da una spalla all'altra attraversa una lunghezza di circa 48 metri, si sorregge su due poderosi piloni con rostro ai quali si raccordano le tre ampie arcate di cui la centrale  più grande misura circa 24 metri di larghezza. Sopra uno dei due piloni è stata realizzata un'edicola che in origine era stata affrescata, ma il cattivo stato di conservazione ha resi illeggibili i dipinti. Della carreggiata del ponte, pavimentata con lastre di pietra, rimangono pochi resti, poiché successivi rimaneggiamenti e le asfaltature ne hanno alterato l'aspetto. lungo tutto il suo percorso il ponte di Echallod è dotato di parapetto. La costruzione è stata fortemente danneggiata, soprattutto dall'alluvione del 2000  e dal transito degli autoveicoli. 

 

 

Santuario della Madonna delle Nevi

 


Santuario della Madonna delle Nevi. XV sec. Machaby, Arnad

  

Non lontano dal centro di Arnad, sulle pendici della valle di Machaby, presso i boschi di castagni, si trova il Santuario della Madonna delle Nevi, detto anche Notre-Dame-des-Neiges, ancora oggi meta di pellegrinaggio religioso. L'edificio è stato completamente ricostruito in forme barocche tra il 1687 e il 1689 su una costruzione preesistente citata dalle fonti già nel 1503, ma risale almeno al XV secolo. Della chiesa originaria rimangono i resti visibili all'interno, nell'area presbiteriale.

La chiesa, a pianta rettangolare, mostra un esterno molto semplice, con forme lineari e sostanzialmente privo di decorazioni, ma marcata agli angoli dai contrafforti in pietra grigia. 
La costruzione è corredata da un campanile, costruito nel 1723, una torre a base quadrata alta e lanciata, ritmata da lievi cornici su ogni ordine, terminante con la cella campanaria e una cornice sporgente a mensole che richiama quella della chiesa. Sopra di essa una balaustra con colonnine in pietra circonda la cuspide cilindrica sormontata da un'asta sorreggente un globo di bronzo.

La facciata a capanna è più larga che alta e suddivisa orizzontalmente in due ordini. Nell'ordine inferiore spicca il portico che alleggerisce visivamente la struttura con l'ampiezza delle sue aperture e crea un'armonica integrazione tra il pieno compatto della chiesa e il vuoto della sua profondità. Il portico, costruito in forme classicheggianti nel 1738, è avanzato rispetto alla facciata, e composto da tre archi a tutto sesto su colonne binate; le campate rispettano una proporzione cubica, con profondità corrispondente all'ampiezza dell'arco. Le colonne ioniche in pietra serena, sono caratterizzate dal fusto tondeggiante con entasi piuttosto pronunciata, poggiano sui piedistalli e terminano con capitelli sormontati da pulvini. La superficie esterna del portico è sottolineata da lesene binate che proseguono lo slancio verticale delle colonne. 
All'interno del portico il soffitto è caratterizzato da volte a vela, nella parete di facciata la tripartizione del portico è ripresa dalle aperture, con la porta al centro e due finestroni laterali, tutte rettangolari e sormontate da classici timpani triangolari in pietra.
Nell'ordine superiore, sopra la cornice aggettante in pietra grigia la superficie liscia della facciata è modulata secondo una disposizione simmetrica dagli incavi delle specchiature e della nicchia centrale con il Crocifisso, sotto la quale si apre la finestra. La facciata si conclude con un semplice coronamento a mensole sporgenti che sorreggono gli spioventi del tetto.

Sul retro in una costruzione indipendente, le pareti interne dei portici ospitano gli affreschi con i Misteri del Rosario.

All'interno lo spazio è suddiviso in tre navate, con archi a tutto sesto, colonne in pietra e due pilastri presso il presbiterio. I soffitti delle navate presentano volte a vela.
Il presbiterio ottagonale è la parte più antica della chiesa, e rivela le tracce delle sue origini tardo gotiche; è sovrastato dalla cupola con affreschi ottocenteschi, realizzati da Alessandro, Augusto ed Antonio Artari nel 1856.

L'altare maggiore è seicentesco, in stile barocco è in marmo nero, composto da un timpano ad arco spezzato, sorretto da quattro colonne con fusto liscio e base tortile e si correda di un pregevole tabernacolo barocco in legno intagliato e dipinto del XVII secolo.

Una statua in legno dipinto raffigurante la Madonna era ospitata nella nicchia centrale, poi è stata portata nella chiesa parrocchiale di Arnad.

Lungo le navate laterali si possono vedere numerosi ex-voto, segni della devozione popolare, mentre i due altari lignei ospitavano alcune sculture dell'XVIII secolo, che sono state trafugate in un furto.
All'interno della chiesa è visibile anche un pulpito barocco, sorretto da colonnine.

Presso il Santuario si possono ammirare diversi esempi di scultura in pietra. Nel piazzale, di fronte alla facciata sorge la colonna con il Crocifisso. Presso la chiesa sono inoltre visibili: su un pilastro la statua di San Grato in pietra nera, realizzata nel 1693 e nella grotta ai limiti del piazzale la statua abbozzata in pietra di San Girolamo, dello stesso periodo. Sembra che si trattasse di elementi scultorei che dovevano costituire il gruppo del Calvario.

 

 

A. Cocchi.

 

Bibliografia

 

B. Orlandoni. Architettura in Valle d'Aosta. Il quattrocento. Priuli e Verlucca Editori

AA. VV. Torino e la Valle d'Aosta. Touring Club Italiano. Gruppo editoriale l'Espresso. Milano,2005

AA. VV. Tesori d'Italia. Selezione del Reader's Digest S.p.A. Milano, 1975
F. Quilici. Italia dal cielo. Viaggio per immagini nella storia. De Donato Edfitore S.p.A. Bari, 1980

 

 

 
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