Dal greco: zoo (animale) - morfo (forma); che ha forma o aspetto di un animale. E' riferito ad immagini o oggetti che rappresentano animali o ne assumono le forme. Spesso è riferito ai capitelli delle architetture romaniche, in cui è frequente vedere rilievi con scene di animali reali o fantastici più o meno stilizzati.
Bottega Italia centro-meridionale, capitello romanico con animali (foto: Sailko)
Nelle civiltà orientali, soprattutto antiche, sono spesso presenti divinità con sembianze zoomorfe o zoo-antropomorfe, come ad esempio nell'antico Egitto. In questi casi le divinità sono rappresentate nella scultura e nella pittura, come animali o con corpo umano e testa di animale.
Statua di Horus in granodiorite, proveniente dal Tempio funerario di Amenofi III.
Staatliches Museum Ägyptischer Kunst, Monaco di Baviera.
Nell'arte mobiliare i caratteri zoomorfici sono molto diffusi dall'antichità ad oggi. Ad esempio nella ceramica, nell'oreficeria e nei gioielli.
Aryballos greco protocorinzio a forma di civetta. Terracotta dipinta. 640 ca. a. C. Parigi, Louvre.
Vaso zoomorfo appartenente alla civiltà persiana Arcaemenide. Oro sbalzato. V secolo a. C.
Fibula con arco configurato a sfinge. Civiltà etrusca, VII sec. a. C. FMuseo Archeologico Nazionale, Firenze.
Nella miniatura sono presenti i capolettera e le iniziali zoomorfe, dove le diverse lettere dell'alfabeto sono composte da figure di animali più o meno fantastici.
Lettera E figurata, Vangeli di Cutbercht VIII secolo
ONB (Biblioteca Nazionale d'Austria), Vienna
A. Severi, A. Cocchi