Sinopia

s. f. ‘terra rossa usata per tracciare il disegno negli affreschi o sul legno per opere di carpenteria’ (sinopita: inizio sec. XII, Conto navale pisano, in Cast. Ant. t. 128; sinopia: 1301-03, Statuto della gabella di Siena; falso l'es. di fra Giordano riportato in Crusca 4 e TB: Volpi Fals.), ‘disegno preparatorio d'un affresco tracciato sull'intonaco’ (1954, “Critica d'arte”, genn., cit. dal Batt.). Lat. sinopide(m), dal gr. sinopís, genit. synopídos, propr. ‘terra di Sinope, città del Ponto’: “è forma settentrionale (per il dileguo di -d-) [...], cfr. romagn. ant. senopia (a. 1358), Sella, Gloss. lat. emil., 322, gen. senöia, sardo sinóbida, ecc.” (Alessio, Nuove Post.). La forma sinopita è “caratteristica della Toscana occidentale (lucchese sinòbbita e zenòbbita, livornese zanòbita) e della Sardegna (sinóbida)” (Cast. Ant. t. 139).

La sinopia è un disegno preparatorio più o meno dettagliato. Il nome "sinopia" deriva da Sinope, la località dell'Asia minore da cui avveniva l'estrazione di questo pigmento.

Nei dipinti ad affresco la sinopia viene tracciata sull'arriccio e può essere anche realizzata utilizzando il carbone.

 

Loading…