Particolarmente interessante il Sant'Antonio Abate, dipinto a tempera su tavola, da Piermatteo d'Amelia nel 1474-75. Il dipinto è coservato al Museo Archeologico e Pinacoteca di Amelia.
L'opera, restaurata d recente, mostra il santo riconoscibile per i tradizionali attributi, assiso su un trono di severe forme classiche.
La figura, resa imponente dai volumi e dagli ampi panneggi, è solenne e ieratica, spicca sul fondo d'oro quasi a ricordo di un'antica icona. Con un'espressione mite e malinconica, guarda lo spettatore mentre rivolge un gesto di benedizione e mostra un libro aperto sulle sacre scritture.
Molto sobria la gamma cromatica, tutta giocata sul grigio, bianco, nero e nocciola, modulati con delicate sfumature e una tecnica di strordinaria precisione.
Secondo un'osservazione di Federico Zeri, l'autore offre una visione molto lucida del santo e sottilmente ironica, non c'è una vera sacralità, ma la definizione così meticolosa sembra comunicare un'aria un po' beffarda.
A. Cocchi