Eseguito a olio su rame nel 1607-08 circa, la Sacra Famiglia con San Giovanni bambino appartiene alla produzione giovanile di Orazio Gentileschi ed è considerato uno dei più grandi capolavori di questo artista. I modelli di riferimento a cui si ispira Orazio sono senza dubbio quelli delle sacre famiglie rinascimentali, in particolare quelle di Raffaello, di Michelangelo e di Leonardo, ma esistono anche rinvii ad Annibale Carracci, Guido Reni, Domenichino e Francesco Albani.
Orazio Gentileschi. Sacra Famiglia con San Giovanni Battista bambino. Dett.
1607-08. Olio su rame. Collezione privata.
Tutta la scena è vista come un momento di vita quotidiana e si manifesta con grande spontaneità. I colori puri, accesi e splendenti esaltano la visione serena di questo episodio familiare. Lo scambio dei fiori tra i due bambini è il punto focale del quadro per la sua forza espressiva.
San Giovanni ha appoggiato su un gradino l'esile croce fatta di canne, ha raccolto un mazzolino di rose selvatiche e le porge a Gesù. Quest'ultimo, in braccio alla madre, si protende a ricevere i fiori con una contcentrazione e una gestualità tutte infantili. La Madonna e San Giuseppe seguono con attenzione l'avvenimento, e la Vergine tutta sbilanciata in avanti, sostiene il figlio e asseconda il gioco dei due bambini.
La rosa selvatica è un fiore ch appartiene per tradizione alla simbologia sacra ed è associata alla Vergine.
Si può notare che il San Giovannino rappresentato da Orazio è un po' più grande di Gesù, perchè probabilmente Orazio si rifà a un'iconografia che discende dalle Meditationes Vitae Christi. In questo testo del XIII secolo, si narra che San Giovanni Battista era di sei mesi più grande di Gesù e avrebbe incontrato la sacra famiglia e il cuginetto prima della fuga in Egitto.
Dal punto di vista dello stile questo dipinto di Orazio Gentileschi possiede importanti elementi di modernità, anche rispetto al panorama artistico dei primi del '600.
I movimenti espressivi e sciolti delle figure possiedono una spontaneità e un'eleganza che secondo alcuni studiosi, prelude al Neoclassicismo, lo stesso vale per l'impostazione chiara e la semplicità d'insieme.
Anche i dettagli descrittivi, come i capelli soffici e ricciuti, le guance rosate dei bimbi, gli scalini di pietra e il muretto sbrecciato, le vesti sobrie e modeste dei personaggi, da un lato rinviano al Sassoferrato, dall'altro si possono rintracciare nelle opere primo-ottocentesche dei Nazareni.
In base agli studi finora effettuati, questa Sacra famiglia sembra essere il primo dipinto su rame eseguito da Orazio, e probabilmente è anche la sua prima rappresentazione di paesaggio. Gli alberi, le rocce e le colline sullo sfondo mostrano infatti una fattura molto più convenzionale e inesperta rispetto alla realizzazione delle figure. Ciò è confermato dal confronto tra questa e successive opere di Orazio in cui compare il paesaggio e nelle quali si notano i progressi tecnici ed espressivi dell'artista (vedi: Orazio Gentileschi).
Il paesaggio comunque, in questa come nelle sue opere future, funziona come un'ambientazione poetica che accompagna l'atmosfera espressiva, in questo caso molto serena, della scena. Gli elementi naturalistici, e qui soprattutto le nuvole sullo sfondo, vengono usati per mettere più in risalto le figure in primo piano.
Sulla provenienza e la storia di questo quadro permangono ancora molti dubbi, poichè è comparso solo in tempi molto recenti, durante un'asta di Sotheby's tenutasi a Londra nel luglio del 2000. Ora fa parte di una collezione privata di New York.
In un primo tempo questa sacra famiglia era stata attribuita al Sassoferrato, allievo del Domenichino. Ciò che ha portato gli studiosi a quell'attribuzione, prima di assegnare l'opera al Gentileschi, è il carattere classicheggiante dell'insieme, la compatta composizione piramidale e l'attenzione riservata alla gestualità e all'azione dei personaggi.
A. Cocchi
Bibliografia e sitografia
AA.VV. Caravaggisti Dossier Art n. 109, Giunti, Firenze 1996
Keith Christiansen, Orazio Gentileschi a Roma. in: Keith Christiansen e Judith Mann (a cura di) Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano 2001
B. R. Benjamin, P. De Montebello, C. Strinati. Premessa in: Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano, 2001
La Nuova Enciclopedia dell'arte, Garzanti, 1986