Il rilievo schiacciato

Il rilievo schiacciato è una nuova tecnica scultorea e invenzione originale di Donatello che rappresenta una rottura rispetto alla pratica classica e medioevale.
Nelle botteghe antiche lo scultore avrebbe affondato lo scalpello e il trapano nel marmo lungo i contorni dei personaggi in primo piano e delle altre figure fino a farli risaltare sullo sfondo piatto, quasi a tutto tondo.

 


Donatello. Banchetto di Erode. 1427. Bronzo dorato. Siena, Battistero del Duomo.


Questo fu il sistema tradizionale ancora usato da Nanni di Banco nel suo rilievo con gli Scultori all'opera, riprendendo la soluzione ghibertiana. Il rilievo di Lorenzo Ghiberti, infatti, specialmente nella Prima Porta del Battistero di Firenze, ha parti assai sporgenti, che captano la luce e la trasmettono, con un abile gioco di piani inclinati, verso il fondo. E' nel fondo che la luce dilaga, come nel fondo d'oro di un dipinto tardo-gotico, contrastando nettamente con le ombre prodotte dalle parti sporgenti del primo piano.

 


Nanni di Banco. Scultori all'opera. Part. 1408. Bassorilievo in marmo.
Firenze, Orsanmichele, Tabernacolo dei Santi Quattro Coronati.



rilievi di Donatello invece, sono bassissimi, il disegno è spesso tracciato sulla superficie del marmo con un angolo dello scalpello, e le figure sono ottenute togliendo pochissimo marmo dalla superficie originaria.
Le modulazioni sono lievissime, ma particolarmente efficaci nel trasmettere l'effetto di volume in maniera illusiva.
E' quindi fondamentale l'applicazione della prospettiva nello schiacciato donatelliano, ed emerge chiaramente il rapporto tra Donatello e Filippo Brunelleschi

 


Lorenzo Ghiberti. Porta Nord del Battistero. 1424. Bronzo dorato. Firenze

 


L'illusione ottico-prospettica viene usata da Donatello con grande attenzione, per sfruttarne appieno tutte le potenzialià. Infatti, nonostante i rilievi siano molto bassi, la loro spazialità risulta molto più profonda che nei rilievi più alti del Ghiberti, perchè è più efficace l'illusione spaziale.
Anche nel modellato delle figure le modulazioni sono lievissime ma particolarmente efficaci nel trasmettere l'effetto di volume in maniera illusiva.

A. Cocchi


 

Bibliografia e sitografia

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