s. f. ‘forma di governo rappresentativo, il cui presidente viene eletto dai cittadini o dal parlamento per un periodo determinato. Voce. dotta, dal latino re(m) publica(m), letteralmente. ‘cosa pubblica’, quindi ‘stato’. “Ma proprio sotto l'Impero talvolta, ad opera dell'opposizione senatoria, la respublica viene identificata con l'antico governo precedente al principato e perciò messa in aperta opposizione al governo dei Cesari (cfr. per es. Tacito, Annali, I, 3, 30). Così il termine viene ad assumere un doppio significato, che mantiene per lunghi secoli: ma prevalente rimane sempre per lungo tempo il significato originario, anche per influsso del linguaggio giuridico e della tradizione speculativa che aveva un riferimento più immediato nelle trattazioni antiche, il cui titolo da solo – originario o nella vulgata latina – (Respublica di Cicerone; Respublica di Platone) orientava verso l'accezione più generale e generica. Così mentre il Machiavelli distingue nettamente le “repubbliche” dai “principati”, per il Bodin (seconda metà del sec. XVI) république designa ancora lo stato in genere. – Un significato più generico ancora era stato dato al termine, quando si parlava di Respublica Christiana: espressione, questa, comunissima nel Medioevo e ancora per tutto il Cinquecento e parte del Seicento, e che non indicava non più nemmeno lo stato, bensì la comunità – In realtà, all'accezione esclusiva, nel senso di una determinata forma di governo, si perviene solo col sec. XVIII e la rivoluzione francese.
A. Severi