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Sandro Botticelli. La primavera

Sandro Botticelli. La Primavera. 1482 ca. Tempera su tavola. Firenze, Uffizi
Sandro Botticelli. La Primavera. 1482 ca. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

Il pittore presenta una grande allegoria, dal significato complesso e articolato che rispecchia il sofisticato contesto culturale dell'Accademia neoplatonica, fondata dall'umanista Marsilio Ficino nel 1462 per volere di Cosimo de' Medici.

L'allegoria neoplatonica

 

La Primavera di Sandro Botticelli è conservata a Firenze, alla Galleria degli Uffizi.  E' uno dei capolavori più celebri del Rinascimento italiano.

La tavola venne realizzata verso il 1478 per l'amico e protettore dell'artista, Lorenzo di Pier Francesco de' Medici , detto il Popolano, il cugino del 'Magnifico' e sembra che fosse destinata alla sua villa di Castello. Lorenzo il Popolano, all'epoca quindicenne, era un giovane di grande cultura, dedito alla poesia, alla letteratura e collezionista di libri rari e opere d'arte.

Il pittore presenta una grande allegoria, dal significato complesso e articolato che rispecchia il sofisticato contesto culturale dell'Accademia neoplatonica, fondata dall'umanista Marsilio Ficino nel 1462 per volere di Cosimo de' Medici.

 



Domenico Ghirlandaio.Annuncio dell'angelo a Zaccaria. Part. del ritratto d Marsilio Ficino. Firenze, Santa Maria Novella, Cappella Tornabuoni.
Domenico Ghirlandaio. Annuncio dell'angelo a Zaccaria.
Part. del ritratto d Marsilio Ficino. Firenze, Santa Maria Novella, Cappella Tornabuoni. 

 

L'Accademia Neoplatonica aveva sede nella Villa medicea di Careggi, presso Firenze, un ambiente molto elitario e ricco di fermenti. Ne facevano parte Pico della Mirandola, Angelo Poliziano, Nicola Cusano, Leon Battista Alberti, Bartolomeo Scala, Cristoforo Landino e diversi esponenti della famiglia dei Medici, come Giuliano de'Medici e Lorenzo il Magnifico

 

Villa medicea a Careggi, sede dell'Accademia Neoplatonica. Facciata sul giardino.Villa medicea a Careggi, sede dell'Accademia Neoplatonica. Facciata sul giardino.

 

Diversi particolari del dipinto sembrano riferiti anche agli esponernti dell'Accademia. Ad esempio, secondo alcuni studiosi, nell'opera sarebbe rappresentato Giuliano de' Medici nelle vesti di Mercurio.

 

 Sandro Botticelli. La Primavera. dett. di Mercurio e le tre Grazie
Sandro Botticelli. La Primavera. dett. di Mercurio e le tre Grazie

 

Mentre in una delle tre Grazie viene riconosciuto il ritratto di Simonetta Vespucci, la bellissima amante di Giuliano.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. dett. di una delle tre Grazie, presunto ritratto di Simonetta Vespucci.

Sandro Botticelli. La Primavera. dett. di una delle tre Grazie, presunto ritratto di Simonetta Vespucci.

 

L'opera raccoglie quindi numerosi contenuti, appartenenti a saperi e discipline diverse, in cui è abbastanza facile pensare ad una interazione tra l'artista e gli altri intellettuali della corte medicea nella formulazione e definizione iconografica. Per lo sviluppo del tema e soprattutto per la scelta dei personaggi e dell'ambientazione mitologica, il dipinto risulta ispirato a diverse fonti letterarie, sia classiche, sia contemporanee. Infatti oltre ai riferimenti a opere come il De rerum Natura di Lucrezio e agli scritti di  Ovidio, come le Metamorfosi e i Fasti, tutte risalenti  al I sec. a. C., si trovano anche spunti tratti dalla poesia contemporanea, come le Stanze per la giostra, scritte da Angelo Poliziano.

 

Domenico Ghirlandaio. Ritratti di Angelo Poliziano e Giuliano de'Medici. 1483-85. Dett. degli affreschi nella Cappella Sassetti. Firenze, Chiesa di Santa Trinita.
Domenico Ghirlandaio. Ritratti di Angelo Poliziano e Giuliano de'Medici. 1483-85.
Dett. degli affreschi nella Cappella Sassetti. Firenze, Chiesa di Santa Trinita.

 

E' anche indicativo notare che le Stanze sono nate in occasione di un torneo avvenuto a Firenze nel 1475, che videro protagonista Giuliano de' Medici, vincitore della prova.

I numerosi simboli presenti nel quadro sono riferiti all'ampio contesto culturale della filosofia neoplatonica, fiorita proprio nella corte dei Medici.

Ad essi si riferiscono i personaggi, tratti dalla mitologia, ma collegati a persone o situazioni anche reali. L'ambiente i colori e le piante rappresentate collegano il mito, la conoscenza botanica, e il sapere alchemico. 

 Destinata a questa ristretta cerchia di intellettuali, quest'opera è stata realizzata per essere compresa e apprezzata nell'ambito di quella cultura elitaria e raffinata, e nonostante sia uno dei capolavori più celebri e studiati dagli storici dell'arte, presenta ancora degli aspetti misteriosi. Solo alcune delle complesse valenze concettuali sono state chiarite dagli studiosi, ma il capolavoro si presta ancora ad essere analizzato per poterne comprendere almeno qualcuno dei suoi affascinanti significati

 

 

 

I personaggi della Primavera

 

Nella Primavera, dipinta da Sandro Botticelli nel 1478, la figura femminile, al centro, che domina la composizione è la principale protagonista del quadro. E' una dama elegantissima, vestita di bianco, con un velo trasparente in testa, ornata di gioielli e ricami in oro, un mantello rosso drappeggiato, e sandali d'oro. Trattenendo le vesti si muove con grazia e fa un gesto con la mano, come se stesse danzando o salutando qualcuno. Dalla pianta del mirto, che la circonda e dalla sua posizione centrale nel giardino, è identificata come Venere.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. Part. della Venere-Humanitas. 1482 ca. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.
Sandro Botticelli. La Primavera. Part. della Venere-Humanitas. 1482 ca. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.

 

Probabilmente il gesto della mano è simbolico e viene riferito all'invito e ammaestramento ed è riferito alle tre Grazie: Venere è vista come "magistra artium", secondo la filosofia di Marsilio Ficino invita all'amore e alle Arti. Nell'opera di Botticelli, che riprende i concetti dell'amico filosofo, Venere  invita e accoglie nel suo giardino, il giardino delle Arti.


Sopra di lei, svolazza Cupido, rappresentato come un putto bendato, mentre sta tirando  una freccia verso le tre Grazie, simboli di bellezza e grazia, che danzano sulla sinistra. Queste tre celebri fanciulle (Splendore, Gioia e Abbondanza) sono tra le più ammirate figure femminili dell'arte di tutti i tempi. La prima a destra, di profilo, alla quale Cupido indirizza la freccia, secondo alcuni studiosi potrebbe essere il ritratto di Simonetta Vespucci, amante di Giuliano de' Medici.

 

Sandro Botticalli. Ritratto postumo di Simonetta Vespucci. 1476-80 circa. Berlino,Gemldegalerie

Sandro Botticalli. Ritratto postumo di Simonetta Vespucci. 1476-80 circa.
Berlino, Gemäldegalerie

 

 Nelle loro movenze aggraziate, vestite di veli trasparenti e formano un girotondo con le mani intrecciate. Con queste figure Botticelli fissa il tipo di bellezza femminile del '400, biondo e longilineo, con corpi agili,  lineamenti delicati e carnagione chiara. Oltre alle figure femminili, il vento che si insinua tra i veli, gioca e li increspa è un altro dettagglio particolarmente ammirato dell'opera di questo artista, e descritto anche nel De Pictura di Leon Battista Alberti.

 

Sandro Botticelli. Primavera. Mercurio. Dett.

Sandro Botticelli. Primavera. Mercurio. Dett. 


All'estrema sinistra il bel ragazzo con il mantello rosso, le chiome scure e ricce, la spada, l'elmo e i calzari è Mercurio, il messaggero divino. E' a guardia del bosco sacro e impegnato a scacciare via le nuvole che non devono turbare l'eterna primavera del giardino di Venere. In mano ha il caduceo, simbolo di pace. Nella sua figura alcuni studiosi pensano che si possa riconoscere il ritratto di Giuliano de' Medici, il fratello minore di lorenzo il Magnifico, ucciso nella congiura dei Pazzi del 1478, proprio lo stesso anno della realizzazione del dipinto.

 

Sandro Botticelli. Ritratto di Giuliano de' Medici. 1478-80. Tempera su tavola.75,652,6cm. Washington, National Gallery of ArtSandro Botticelli. Ritratto di Giuliano de' Medici. 1478-80.
Tempera su tavola. 75,6×52,6 cm.
Washington, National Gallery of Art

 

Dalla parte opposta, all'estrema destra il personaggio azzurro è Zefiro, il vento di ponente che annuncia la primavera. Entra in scena volando, con il mantello svolazzante e le guance gonfie per soffiare. Raggiunge la ninfa Clori che sta fuggendo. L'incontro dei due personaggi, secondo il racconto che fa Ovidio nei Fasti, provoca il germogliare dei fiori dalla bocca di Clori. La loro unione, secondo la favola antica, porta alla trasfomazione della fanciulla in Flora, dea della giovinezza e della fioritura, patrona dei lavori agricoli e della fertilità femminile. Flora è la donna rappresentata poco più a destra, con il vestito bianco a fiori e piena di ghirlande. E' sorridente, mentre danza e canta, spargendo le rose intorno a sè. Porta nel giardino i colori e i profumi della primavera.

 

 

 

 L'ambientazione  della Primavera

 


Sandro Botticelli. La Primavera. Dett. degli aranci. 1482 ca.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

La Primavera, dipinta da Sandro Botticelli nel 1473, si manifesta nella cornice fiorita di un prato primaverile con erbe e piante di ogni specie, descritte con precisione scientifica.  Lo stile botticelliano, basato principalmente sul disegno e caratterizzato da una linea mobilissima e molto sottile, è particolarmente adatto a questo tipo di descrizione, e raggiunge in questo dipinto un livell di qualità altissima. La vegetazione è molto rigogliosa e dipinta con diverse tonalità di verdi molto intensi. Lo spazio è circondato da un aranceto, le cui piante presentano insieme sia fiori che frutti.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. Dett. del mirto. 1482 ca. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi
Sandro Botticelli. La Primavera. Dett. del mirto.
1482 ca.  Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

Al centro del boschetto di aranci si apre con una perfetta forma di arco, uno spazio, in cui si riconosce la pianta del mirto, sacra a Venere.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. dett. dell'iris. 1482 ca. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi
Sandro Botticelli. La Primavera. dett. dell'iris.
1482 ca.  Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

Questo luogo perfetto, dipinto da Botticelli, rappresenta Cipro, la mitica isola in cui, secondo gli antichi si trovava il giardino di Venere. Piante, colori e ambiente sono scelti da Botticelli in virtù di particolari significati che rinviano alla filosofia neoplatonica e alle riflessioni di Marsilio Ficino.

 

 

 

 Lo stile della Primavera

 

Il tema della Primavera botticelliana è classico, ma la visione artistica è lontana dal gusto classico.
Nella composizione, i personaggi e i gruppi sono isolati, non hanno rapporti tra loro, nè con l'ambiente.
Il dipinto è antirinascimentale per la mancanza di spazio prospettico e di plasticità. Gli alberi e i cespugli impediscono di vedere in profondità e si schierano come un grande fondale di teatro.
L'assenza di ombre e i delicatissimi chiaroscuri tolgono ogni concretezza alle forme e ai corpi che sembrano eterei e leggeri.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. 1478-80 Part. delle Tre grazie. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi
Sandro Botticelli. La Primavera. 1478-80 Part. delle Tre grazie.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi


Tra i personaggi è assente qualsiasi relazione psicologica, ognuno sembra ignorare la presenza degli altri.
Ma Botticelli raggiunge una qualità poetica altissima, proprio per queste forme perfette, per l'armonia del ritmo lineare. Il disegno è scorrevole e preciso, sembra animato, come se creasse da solo queste figure languide, eleganti, di una grazia sofisticata, evanescenti. Gli atteggiamenti e i movimenti sono studiatissimi. Da notare le pose, i particolari degli avambracci, delle mani intrecciate, dei piedi agili, che evocano i ritmi e i momenti della danza.
Il rinvio alla danza e alla musica e a un'armonia sonora, lo ritroviamo in questi colori freddi, chiari, liquidi del sottobosco, negli effetti di trasparenza dei veli, ma soprattutto nei giochi, nei movimenti danzanti, oscillanti della sua linea. E' una linea completamente libera, che segue un principio assoluto di fantasia e bellezza, frutto della pura immaginazione.
Il mondo proposto da Botticelli è una visione trascendente del mondo, un'utopia visibile.

 

 

I significati

 

La Primavera di Botticelli è stata analizzata a lungo da parecchi studiosi per ricavarne i significati e sono emerse diverse ipotesi, le più plausibili sono quelle che evidenziano i legami con la filosofia neoplatonica. La Primavera si pone come rappresentazione della ciclicità universale della natura e come tempo perfetto di pace e serenità. Il clima mite della stagione e il risvegliarsi della natura in un germogliare e fiorire continuo, mostrano da un lato il concetto di "natura bella e amica dell'uomo", dall'altro il richiamo all'attenzione, alla difesa e conservazione (Mercurio armato che è a guardia del sacro bosco e scaccia le nuvole) di tale luogo-tempo di pace e bellezza.

 

Sandro Botticelli. La Primavera. Part. di Mercurio.1478-80. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.
Sandro Botticelli. La Primavera. Part. di Mercurio. 1478-80.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.

 


Collegato a questo è anche il rapporto Primavera-giovinezza, evidenziato dagli stessi personaggi e dalla presenza delle tre Grazie. La giovinezza a cui si allude non è solo quella, più ovvia, dell'età giovanile, ma è una giovinezza di spirito, che per essere mantenuta va nutrita di Natura (il giardino pieno di fiori), Grazia e Virtù (Tre Grazie), uso della Ragione (Mercurio, simbolo della ragione e del buon consiglio), Amore (Cupido) e Bellezza (Venere). La valenza allegorica dei singoli personaggi è evidenziata anche dal loro isolamento l'uno dall'altro come se si trattasse di tanti concetti allineati ordinatamente nella composizione.

 

 

Sandro Botticelli. La Primavera. Part. di Zefiro e Clori. 1478-80. Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.
Sandro Botticelli. La Primavera. Part. di Zefiro e Clori. 1478-80.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi.



Zefiro fecondatore si unisce a Clori e denota la Primavera come simbolo delle capacità generative della natura. La Natura che offre insieme fiori e frutti (aranceto), la presenza di Cupido, il gonfiore dei ventri delle donne e Venere al centro, introducono il collegamento tra natura ed erotismo.
Ma accanto a questo esiste anche un significato religioso: nella Genesi il vento è inteso come materializzazione dello spirito di Dio nella creazione del Mondo, ed è l'alito vitale che Dio trasmette a tutti gli esseri viventi. Nella versione greca del Nuovo testamento inoltre il vento equivale anche all'anima dell'uomo, creatura simile a Dio. Soffiando nelle narici dell'uomo Dio dà vita a una creatura speciale, superiore a tutte le altre e quindi, secondo i neoplatonici, anch'essa "creativa" cioè in grado di creare mediante le attività artistiche. La fecondità fisica viene quindi paragonata alla fecondità intellettiva.

 


Sandro Botticelli. La Primavera.
Part. dell'aranceto con fiori e frutti. 1478-80.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

La posizione dominante della Venere sottolinea l'importanza e la centralità di questa figura che, al di là dell'ascendenza puramente classica, rappresenta il tema rinascimentale dell'Humanitas, fondamentale nelle teorie di Marsilio Ficino, principale ideatore del Neoplatonismo. Secondo questa accezione, l'Humanitas, è l'insieme delle attività spirituali dell'uomo, e nel quadro sta al centro, con la mano levata, come a dirigere tutto ciò che accade e ad indicare le tre Grazie. Queste, per i rinascimentali neoplatonici rappresentano le Arti (le attività dello spirito) e verso di loro scaglia la freccia anche Cupido, che rappresenta l'amore per queste attività.
Il riferimento alle arti è piuttosto chiaro, la pittura è ovviamente presente, l'architettura è indicata  dalla presenza dell'arco al centro, la scultura dalle figure scultoree, la musica, la danza e il canto dagli atteggiamenti e movenze dei personaggi oltre che dalla linea di contorno: mobilissima e "musicale", e dai colori: note chiare e luminose su fondo scuro, associate come una melodia.

Questi tre livelli di significato: chiave naturalistica (primavera come risveglio della natura), chiave erotica (primavera come manifestazione dei sensi) e chiave estetica (primavera come simbolo delle capacità creative-artistiche) sono tutti intrecciati fra loro. Secondo Ficino vivere nella bellezza è un modo per superare la dimensione terrena e viene proposto come raffinato stile di vita. Venere è quindi un simbolo di bellezza come elevazione spirituale attraverso l'arte e la conoscenza.

Accanto a questi sono stati evidenziati anche altri significati ricollegabili all'ambito neoplatonico.
La descrizione dettagliata e la precisione scientifica con cui Botticelli dipinge le numerose piante ed erbe del giardino di Venere equivale a una sorta di enciclopedia botanica o erbario. Inoltre si tratta di piante accuratamente scelte per le loro virtù salutari, e associate a colori, profumi, metalli, pietre e benefici influssi astrali che appartengono a quella "magia naturale" sulla quale Marsilio Ficino concentrava i suoi studi. Un ulteriore riferimento all'alchimia è rappresentato dalla presenza di Mercurio e dal suo caduceo, che ne è un simbolo.
I colori freddi, specie il verde e l'azzurro sono visti dai neoplatonici come colori dalle virtù positive, specie se aasociati all'oro, che qui è presente in sottili linee dipinte da Botticelli.
L'opera di Botticelli viene quindi vista da alcuni studiosi come un grande talismano, dedicato al giovane Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, al quale Marsilio Ficino dedica una lettera nel 1477, probabilmente accompagnata al dipinto, augurandogli di trovare nella devozione a Venere-Humanitas l'equilibrio di tutte le sue doti.

 

 

 A. Cocchi.

 

 

The Primavera from Sandro Botticelli

 

La Primavera from Sandro Botticelli, also know as Allegory of Spring, is part of the Uffizi Gallery collection in Florence. It is one of the most famous masterpieces from the Italian Renaissance. The panel was painted around 1478 for the artist’s friend and protector, Lorenzo Pier Francesco de’ Medici – cousin of  ‘Lorenzo the Magnificent’ – and it seems that it was destined to the Villa di Castello.

 


Sandro Botticelli. Allegory of Spring. 1482 ca.
Tempera on wood. 203x314 cm. Firenze, Uffizi

 

The painter shows a great allegory, with a complex and articulate meaning that reflects the sophisticated cultural context of the said “garden of Medici”, a very elitist and bustle atmosphere. The work gathers several details, belonging to different knowledge and disciplines, where it is quite easy to imagine an interaction between the artist and other intellects of the Medici court in an iconographic formulation and definition. Given the development of the theme and above all, the choice of characters and mythological atmosphere, the painting turns out inspired by several literary sources, either classic or contemporary. In fact, besides the reference to works like De Rerum Natura (On the Nature of Things) from Lucretius, and to the writings of Ovid like Metamorphoses and Fasti, all dating back from the 1st Century BC, traces of contemporary poetry can be found, like Stanze per la Giostra from Angelo Politian. It is worth noting that the Stanze were born during a tournament in Florence in 1475, where Giuliano de’ Medici was the winner. The several symbols seen in the painting are a reference to the great cultural context of the Neoplatonic philosophy that flourished right in the Medici court.
Destined to this closed circle of intellectuals, this work has been carried out to be included and admired in that elitist and refined cultural atmosphere, and despite being one of the most celebrated and studied masterpieces of the history of art, it still shows mysterious aspects. Scholars have clarified some of the conceptual contents, but the masterpiece still lends itself to analysis in order to understand at least some more of its fascinating meanings.

 

Characters

 


Sandro Botticelli. Allegory of Spring. Detail of Zephyrus and Chloris. 1482. ca.
Tempera on wood. 203x314 cm. Firenze, Uffizi

 

In the Primavera (Allegory of Spring), painted by Sandro Botticelli in 1478, the female figure is the main protagonist of the painting, seen in the centre and dominating the composition. It is an elegant lady, dressed in white, with a transparent voile on her head, adorned with jewellery and golden embroidery, wearing a red draped cloak and gold sandals. She moves with grace and is making a gesture with the hand, as if she was dancing or greeting someone. From the myrtle plant around her and from her central position in the garden one can identify her as Venus.
Above her, Cupid flutters, represented as a blindfolded putto (1), while throwing an arrow towards the Three Graces, symbol of beauty and grace, who are dancing to the left. These three famous young girls (Splendour, Joy and Abundance) are art’s most admired female figures of all times. With their graceful movements, dressed in transparent voiles and with interlaced hands, they form a ring-a-ring-o’-roses.

 


Sandro Botticelli. Allegory of Spring. Detail of Venus-Humanitas. 1482 ca.
Tempera on wood. 203x314 cm. Firenze, Uffizi

 


With these figures, Botticelli defines the feminine beauty of the 13th Century, blond and slender, of delicate features, with agile bodies and fair complexion. Apart from the female figures, the wind that seeps between the voiles, playing and ruffling, is another detail particularly admired in this masterpiece and also described in De Pictura (On Painting), from Leon Battista Alberti.
To the far left, the handsome boy wearing a red cloak, with dark and curly hair and wearing a sword, a helmet and Roman sandals, is Mercury, the divine messenger. He is the guardian of the sacred woods and he is committed to chase the clouds away, so not to disturb the eternal spring of the garden of Venus. He is holding the caduceus, symbol of peace.
On the opposite side, to the far right, the bluish character is Zephyrus, the west wind that announces the spring. He enters the scene flying, with a fluttering cloak and swollen cheeks from blowing. He reaches the nymph Chloris who is escaping. The encounter of the two characters, according to Ovid in Fasti, provokes a blossoming of flowers in Chloris’ mouth. Their union, according to the old tale, leads to the transformation of the young girl in Flora, goddess of youth and flowering of plant, patron saint of the cultivation of plants and of the female fertility. Flora is the lady represented just on her right, wearing a floral white dress and a garland. She is smiling, while singing and dancing, spreading roses around her. She brings spring’s colour and perfume to the garden.

 

 

Atmosphere

 


Sandro Botticelli. La Primavera. Dett. degli aranci. 1482 ca.
Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

 

The Primavera, painted by Sandro Botticelli in 1473, is presented in a flowered frame of a spring meadow with grass and plants of every species, detailed with scientific precision. Botticelli’s style, based mainly on design and characterized by an extremely mobile and soft line, is particularly suitable to this type of description, and reaches a high quality level in this painting.
The luxurious vegetation is painted with different tones of very intense green. The space is enclosed by an orange grove, where the trees show either flowers or fruit.

 


Sandro Botticelli. La Primavera. Dett. del mirto.
1482 ca.  Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi


In the centre of the orange woods, a space opens to a perfect arch shape, where a myrtle plant, sacred to Venus, can be identified.
This perfect place, painted by Botticelli, represents Cyprus, the mythical island where, according to the ancients, the garden of Venus was found.

 


Sandro Botticelli. La Primavera. dett. dell'iris.
1482 ca.  Tempera su tavola. cm. 203X314. Firenze, Uffizi

 

Plants, colours and atmosphere were chosen by Botticelli due to their particular meanings that refer to the Neoplatonic philosophy and to the remarks of Marsilio Ficino.

 

 

The Primavera. Style

 

The theme of Botticelli’s Primavera is classic, but the artistic view is far from the classic style.
In the composition, the characters and groups are isolated, they are not related between them or with the atmosphere.
The painting is anti-Renaissance for the lack of prospective space and plasticity. The trees and the bushes prevent from seeing in depth and line up as a big theatre backdrop.
The absence of shades and the very delicate chiaroscuro remove every concreteness from the shapes and bodies, which seem to be light and ethereal.

 


Sandro Botticelli. The Primavera. Part of the Three Graces 1478-80.
Tempera on wood. cm. 203X314. Florence, Uffizi Gallery


There is no psychological connection between the characters, each one seem to ignore the presence of the other. But Botticelli adds a high poetic quality, exactly because of the perfect forms, and the harmony of the linear rhythm. The design is flowing and precise, it seems live, as if itself created these elegant and languid figures, of sophisticated, evanescent grace. Worth noting the pose, the details of the forearms, the intertwined hands, the agile feet, which recall the dance rhythm and the movement.
The reference to the dance, to the music and to a sound harmony is found in the fluid, light and cold colours of the undergrowth, in the veil transparency effects, but above all, in the eyes, in the oscillating movements of his line. It is a completely free line that follows an absolute principle of fantasy and beauty, fruit of pure imagination. The world proposed by Botticelli is one of transcendental vision, a visible utopia.

 

The Primavera. Meanings

 

The Primavera (Allegory of Spring) from Botticelli has been analysed deeply by many scholars in order to understand its meanings. Several hypotheses came out, but the most plausible are the ones that emphasize the link with the Neoplatonic philosophy. The Primavera transpires as the representation of the universal cyclic nature and as the perfect time of peace and serenity. The season’s mild climate and the awakening of the nature in a continuous blooming and flowering, shows in one hand the “beautiful and friendly nature” concept, and on the other a recall to the attention, to the defence and to the conservation (the armed Mercury, guardian of the sacred woods, chasing the clouds away) of such time and place of peace and beauty.

 


Sandro Botticelli. The Primavera. Part of the Three Graces 1478-80.
Tempera on wood. cm. 203X314. Florence, Uffizi Gallery



Linked to this is the relationship Spring-youth, emphasized by the characters and by the presence of the Three Graces. The youthfulness that it hints is not only the obvious one of the young age, but also a youthfulness of spirit, which, in order to be maintained, is fed by Nature (the garden full of flowers), Grace and Virtue (the Three Graces), by Reason (Mercury, symbol of reason and good advice), by Love (Cupid) and Beauty (Venus). The allegoric content of each character is emphasized also by their isolation from one to the other as if they all were concepts methodically aligned in the composition.



The fructifying wind Zephyrus unites himself to Chloris and indicates the spring as a symbol of Nature’s producing capacity. The Nature that offers at the same time flowers and fruit (orange grove), Cupid’s presence, the swelling of the women’s wombs with Venus in the centre, introduce the link between nature and eroticism. But besides it there is a religious message: in Genesis, the wind is understood as the materialization of God’s spirit in the creation of the world, the life’s breath, which God sends to all living beings. In the Greek version of the New Testament the wind is also the equivalent to the man’s soul, creature similar to God. Blowing in the nostrils of the man, God gives life to a special creature, superior to all the other ones, according to the Neoplatonic intellectuals, and therefore also “creative”, or able to create by means of artistic activity. The physical fertility is therefore compared to the intellectual one.

The dominating position of Venus underlines the importance and the centrality of this figure which, beyond but not limited to the classic ancestry, represents the Renaissance subject of the Humanitas, fundamental in Marsilio Ficino theory, mastermind of the Neoplatonism. According to this concept, the Humanitas (Humanity) is the whole of the spiritual activity of man, and in this painting it is in the centre, with a raised hand, as to guide all that happens and to indicate the Three Graces. To the Neoplatonic intellectuals from the Renaissance, they represent the Arts (the spirit activity) and Cupid in this setting, throwing an arrow towards them, represents love.

The reference to the art is rather clear; the picture is obviously there, the architecture is indicated by the presence of a central arch, the sculptural figures, the music, and the dance. There is also the singing, detected from the attitude and movements of the characters beyond the contour lines - extremely mobile and musical – and the colours, light and luminous notes on a dark background, like a melody.

These three levels of meaning – the naturalistic key (spring as the awakening of nature), erotic key (spring as the expression of senses) and aesthetics key (spring as the symbol of the artistic-creative ability) – are all interlaced. According to Ficino, to live in beauty is a way to cross the earthly dimension and it is a proposal of a refined life style. Venus is therefore a symbol of beauty like a spiritual elevation through art and knowledge.

Next to these, other meanings can be highlighted and re-linked to the Neoplatonic scene. The detailed description and the scientific precision with what Botticelli paints the numerous plants and greens of the garden of Venus, is the equivalent to some type of botanical encyclopaedia or herbarium. Moreover is it about plants carefully chosen for their healthy virtues, associated to colours, perfumes, metals, stones and the beneficial influence of the planets that belong to the “natural magic” in which Marsilio Ficino focused his studies.
Another reference to the alchemy is found in the presence of Mercury and his caduceus, also this one a symbol. The Neoplatonic intellectuals see cold colours, particularly the green and the azure, as colours of positive virtue, specially if linked to gold, which is seen here in the fine lines painted by Botticelli.
Botticelli’s work of art is seen by some scholars as a big talisman, dedicated to the young Lorenzo Pier Francesco de’ Medici, to whom Marsilio Ficino dedicated a letter in 1477, probably accompanying the painting, wishing him to find the balance of all his talents in the devotion to Venus-Humanitas.

  

A. Cocchi

Trad. A. Sturmer

 

 

Video

 

Sandro Botticelli. La vita, le opere. Video da You Tube.

 

 

 

 

 

Botticelli, il suo tempo la sua cerchia. Video da You Tube

 

 

 

 

 

Mappa concettuale [.pdf]
Sandro Botticelli. Mappa concettuale

Sandro Botticelli

Mappa sintetica con le principali tappe del percorso artistico, esempi e caratteristiche dello stile. Autore: A. Cocchi.
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L'arte di Sandro Botticelli ha conosciuto un'evoluzione continua dai suoi esordi alla fase finale, con profondi cambiamenti stilistici. La mappa di Geometre fluide mette in evidenza il percorso artistico del maestro fiorentino in rapporto all'ambiente storico culturale e offre uno schema chiaro sulla sua vita e le sue opere principali, rendendo facile lo studio e la comprensione.

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Bibliografia

 

C. Bo, G. Mandel L'opera completa del Botticelli. Classici Rizzoli, Milano 1966
G. Cornini. Botticelli. Dossier Art n. 49, Giunti editore, Firenze 1990
L. H. Heydenreich Il Primo Rinascimento. Arte italiana 1400-1460. Rizzoli Editore, Milano 1979
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008
La Nuova Enciclopedia dell’arte Garzanti, Giunti, Firenze 1986
P. Adorno, A. Mastrangelo Arte. Correnti e artisti vol.II
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte vol III
E. Bernini, R. Rota Eikon guida alla storia dell'arte. Vol. 2 Dal Quattrocento al Seicento. Editori Laterza, Bari 2006

 

 
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