Pesce San Pietro

Ugo Bertotti. Pesce San Pietro. 1992. Illustrazione jpg
tratta da disegno ad acquarello e matite colorate.
 
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Il Pesce San Pietro, denominato da Linneo Zeus faber è un pesce teleosteo ascritto alla famiglia Zeidi dell'ordine Zeiformi. Vive nei mari a temperature miti compresi tra il Mediterraneo, il Mar Nero e sulle coste sud-orientali dell'Atlantico.

Presenta un corpo ovale piuttosto corto, schiacciato ai lati con una testa che occupa un terzo del corpo. La bocca è grande e molto protrattile, con piccoli denti e può allungarsi in avanti come un cilindro. Gli occhi, anch'essi grandi, sono posti in alto. Il ventre ha una forma carenata ed è fornito di tredici o quattordici scudetti ossei, la coda è a forma di ventaglio. Ha grandi pinne, molto diverse tra loro quella dorsale è dotata di raggi che nel primo settore si prolungano in filamenti, la prima pinna ventrale è stretta e molto allungata, la seconda è a ventaglio e sostenuta da raggi. Al termine delle pinne dorsale e anale si trovano sui due lati, piccole placceh spinose.
Il colore è grigio-brunastro o con sfumature giallognole, e striature argentee, tendente al bianco sul ventre. Sui fianchi in posizione centrale si trova una macchia nera tondeggiante e orlata di bianco.

Secondo una leggenda, da cui deriva il nome del pesce, la macchia è un'impronta lasciata da San Pietro. Si narra che un giorno, Gesù arrivò insieme agli apostoli alle porte della città di Cafarnao, ma qui venne fermato dal gabelliere che voleva riscuotere la tassa d'ingresso. Poichè nessuno degli apostoli aveva il denaro, il Signore ordinò a Pietro di pescare un pesce e di prendere la moneta che avrebbe trovato nella sua bocca. Pietro eseguì ciò che gli venne chiesto e pagò il gabelliere, così gli apostoli poterono entrare in città. Questa storia è nota anche grazie al celebre affresco del Tributo, realizzato da Masaccio nella Cappella Brancacci di Firenze.

La taglia media del Pesce San Pietro è di trenta-quaranta centimetri di lunghezza, ma può raggiungere anche cinquanta centimetri con un peso di sei chilogrammi.
Nel nuoto non è molto veloce e cattura le sue prede appostandosi, muovendosi con cautela e cercando di mimetizzarsi. E' un predatore molto vorace e si nutre di molluschi, pesci di diverso tipo e crostacei.

E' un pesce che vive solitario tra i cento e i duecento metri di profondità, su fondali fangosi.  Si riproduce da novembre a maggio.

Asaki San

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Bibliografia

O. Cattani. Pesci. in : AA.VV. Adriatico. Le stagioni del nostro mare. Amministrazione Provinciale diForlì-Cesena. Edizione Stampa MDM Forlì 1992
Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini Novara, 1971
AA.VV. Nel meraviglioso regno degli animali. Armando Curcio Editore, Roma 1972

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