Nicola Pisano. Arca di San Domenico. Dett. 1265-67. Marmo. Bologna, Basilica di San Domenico. Foto di Georges Jansoone
Lo stile di Nicola Pisano fonde l'equilibrio e la compostezza classici con l'espressività gotica in un linguaggio sintetico, raffinato e di grande forza emozionale.
Nicola Pisano è uno scultore e architetto attivo in Toscana e in Umbria tra il 1259 e il 1278. Tutte le notizie che riguardano la sua vita sono molto incerte, non si conoscono con precisione il luogo d'origine, la formazione e la prima attività . La nascita si può collocare tra il 1215 e il 1230 e la morte tra il 1278 e il 1284. Le testimonianze contemporanee si riducono a due soli documenti in cui lo scultore è nominato come Nicola d'Apulia, pertanto viene ritenuto di origini pugliesi.
L'ipotesi di una sua formazione in Italia meridionale trova conferma anche nel suo stile iniziale, particolarmente vicino alla cultura figurativa federiciana.
Le prime opere note risalgono già alla maturità , posseggono uno stile già formato, molto pregevole e originale.
Primo riferimento sicuro è la sua presenza a Pisa nel 1259-60 per realizzare il Pulpito del Battistero. In questo primo capolavoro troviamo un gusto classico per la ricerca di sintesi formale, senso di equilibrio e straordinaria solidità delle figure, ma anche una sensibilità gotica per il dinamismo, gli effetti coloristici, molto vicini agli esempi nordeuropei. Queste componenti di stile vengono riferite all'ambito culturale di Federico II di Svevia, re di Sicilia (1220-1250), formatosi nelle sue residenze a Napoli, Castel del Monte e Capua, in cui si concentrano artisti e intellettuali.
Tra il 1266 e il 1268 lavora insieme ai suoi allievi, tra cui il figlio Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Lapo e altri al Pulpito del Duomo di Siena.
Nicola Pisano. Pulpito di Siena. Part. della Visitazione. 1266-68. Marmo. Siena, Duomo.
Nel 1273 è a Pistoia. Sembra che abbia realizzato l'Acquasantiera di San Giovanni Forcivitas, mentre lavora contemporaneamente alla decorazione esterna del Battistero di Pisa.
Nel 1277-78 realizza insieme a Giovanni la Fonte Maggiore di Perugia.
A lui e alla sua bottega vengono attribuiti la Lunetta con la Deposizione dalla croce e il rispettivo Architrave del Duomo di Lucca, databili intorno al 1260.
Nicola Pisano. Portale del Duomo di Lucca. 1260. Marmo.
Alla sua bottega viene riferito il complesso scultoreo dell'Arca di San Domenico in San Domenico a Bologna, degli anni 1265-67.
Il Vasari attribuisce a Nicola come architetto la chiesa di Santa Trinita a Firenze.
Nello stile di Nicola Pisano si avvertono componenti culturali di portata europea.
- I panneggi delle figure sono palesemente gotici, ricadono nelle caratteristiche pieghe a "V" rintracciabili ad esempio nel Maestro di Giuseppe nella Cattedrale di Reims.
-La tecnica del bassorilievo usata da Nicola trova confronti sia con opere della classicità , specie i sarcofagi romani, sia con quelle che si stavano diffondendo nel Nord-Europa. Nel corso del '200 si assiste nei principali centri culturali europei a un notevole progresso nella tecnica del bassorilievo. Sfortunatamente molti monumenti importanti sono perduti, ma restano alcuni preziosi esempi. I bassorilievi di Nauburg rivelano una altissima maestria nella resa dei gruppi di figure, della profondità e dello spazio. Lo stesso vale per il Ritrovamento della vera Croce della facciata ovest della Cattedrale di Reims. Questi scultori hanno progredito assai oltre la semplice teoria di figure tipica della Francia del XII secolo.
Sembra perciò verosimile che Nicola abbia un'esperienza diretta dell'impressionante realismo di questi maestri del Nord.
Ma allo stesso tempo l'opera di Nicola denota un forte interesse verso la scultura antica. Ciò sembra essee testimoniato soprattutto nella tecnica, perché, nonostante il rilievo piuttosto basso, Nicola riesce a creare l'impressione di una profondità assai maggiore del reale, secondo una maniera pittorica e illusionistica.
Le teste e le capigliature delle figure di Nicola derivano certamente da modelli classici, ma spesso anche l'abbigliamento e particolari d'arredo.
Un'altra possibile fonte del gusto classico di Nicola sembra rintracciabile in seno alla corte di Federico II di Svevia.
Gli edifici a destinazione militare commissionati da Federico in gran parte del Sud d'Italia, includono spesso nell'ornamentazione spunti classici.
Castel del Monte, ad Andria, nelle Puglie, costruito nel 1240 e destinato a casino di caccia, possiede un bel portale d'ingresso con incorniciatura timpanata e diversi elementi decorativi classicheggianti anche all'interno.
A Capua il turrito Arco trionfale di un quasi scomparso Castello svevo (costruito nel quarto decennio del XIII secolo) includeva una considerevole quantità di decorazione ornamentale classicheggiante e considerevoli esempi di scultura d'impronta classica.
Tuttavia, nonostante gli evidenti richiami stilistici, non è ancora chiarito il legame tra Nicola e la corte federiciana. Inoltre è da tenere presente l'importante ruolo di transizione svolto dalla cultura classica sulla scultura nordica negli anni tra il 1200 e il 1220.
Nella sua evoluzione lo stile di Nicola sembra avvicinarsi progressivamente al gusto nordico. La straordinaria solidità conferita alle figure nelle prime opere note, specie quelle del Pulpito del Battistero di Pisa, diminuisce nelle opere più tarde, più orientate verso effetti pittorici e aumento del dinamismo. Con la riduzione dimensionale e l'infittirsi delle scabrosità delle superfici, le figure acquisiscono una grazia esplicitamente gotica, ancora estranea al lavoro di Pisa e un'accentuata nota decorativa nell'ornamentazione ai bordi dei panneggi.
A. Cocchi
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A. Martindale, Arte gotica. Rusconi, Milano 1990
La Nuova Enciclopedia dell'Arte. Garzanti 1986
F. Negri Arnoldi.Storia dell'Arte. Vol. I. Gruppo editoriale Fabbri. Milano 1985
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