Donatello. Monumento equestre al Gattamelata
Donatello. Monumento equestre al Gattamelata. Bronzo dorato. Padova. Foto di Nina Aldin Thune
Nel Monumento bronzeo di Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, Donatello propone un eroe moderno, visto come esempio umano di forza di carattere; un comandante consapevole dei rischi e delle difficoltà della guerra, concentrato sull'impresa da affrontare.
- Donatello. Mappa concettuale
- I primi artisti del Quattrocento e opere principali
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- Il palazzo signorile nel '400. Mappa concettuale
- Arte del Quattrocento. Caratteri generali
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- Arte gotica. Mappa concettuale
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Il condottiero a cavallo
Nel 1443, alcuni mesi prima dell'arrivo a Padova di Donatello, morì Erasmo da Narni, eroico condottiero dell'esercito della Serenissima, abile stratega, noto con il soprannome Gattamelata. Divenuto Capitano di ventura, Erasmo prestò il suo servizio dapprima per i papi Martino V ed Eugenio IV, poi divenne il capitano Generale delle truppe veneziane durante gli scontri contro Milano tra il 1434 e il 1441, portando la vittoria alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Donatello. Monumento equestre al Gattamelata. Dett.
1447-53. Bronzo. Padova, Basilica di Sant'Antonio
Donatello venne incaricato di realizzare il suo monumento equestre, molto probabilmente la richiesta venne fatta dall'umanista Palla di Nofri Strozzi, un ricco banchiere fiorentino, colto collezionista e sostenitore della Repubblica di Firenze e avversario politico dei Medici. Fu mandato in esilio da Cosimo I, divenuto magnate della città. Palla si trasferì a Padova con altri illustri fiorentini, contribuendo a sostenere il rigoglio artistico e culturale della città veneta. Egli infatti era uno dei più attivi animatori culturali di Padova e aveva chiamato diversi artisti da Firenze. E' indicativo che fu suo figlio Onofrio a occuparsi dei pagamenti del Monumento al Gattamelata a Donatello.
Gentile da Fabriano. Ritratto di Palla Strozzi. Dett. dell'Adorazione dei Magi.
Affresco. 1423. palazzo Vecchio, Firenze
Nell'ideazione della statua equestre Donatello si distaccò dai tradizionali esempi gotici delle arche scaligere presenti in Veneto per scegliere dei modelli classici. Il riferimento più diretto è quello al monumento romano di Marco Aurelio, mentre per il cavallo si ispirò ai Cavalli della Basilica di San Marco a Venezia, un gruppo scultoreo anch'esso di epoca romana.
Donatello. Monumento equestre al Gattamelata.
1447-53. Bronzo. Padova, Basilica di Sant'Antonio
La scelta di questi modelli antichi indica la volontà di distaccarsi dalla tradizione gotica e recuperare i valori espressivi del mondo classico, secondo una visione umanistica e rinascimentale.
Il celebre monumento equestre di Marco Aurelio era un chiaro simbolo di potere e della grandezza di Roma, ma insieme ai segni della sovranità e dell'autorevolezza imperiale, mostra anche un gusto realistico che doveva aver suscitato l'interesse e l'apprezzamento di Donatello.
Osservando la realtà degli uomini d'arme dei suoi tempi, Donatello propone un eroe moderno, visto come esempio umano di forza di carattere; un comandante consapevole dei rischi e delle difficoltà della guerra, concentrato sull'impresa da affrontare, preoccupato per i suoi soldati, ma con in mente un piano preciso.
Statua equestre di Marco Aurelio. 176-180 d. C ca. Bronzo dorato.
h 424 cm. Roma Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori.
Benché il Gattamelata morì per cause naturali e abbastanza avanti negli anni, Donatello volle rappresentarlo nel pieno del suo vigore, come appariva quando passava in rassegna le sue truppe e si preparava ad affrontare la battaglia.
L'opera ci offre l'immagine di un uomo armato e deciso. Ha un'espressione concentrata, le sopracciglia aggrottate tradiscono la preoccupazione di chi deve guidare i suoi uomini verso un destino incerto, ma le mascelle e le labbra serrate, lo sguardo attento, suggeriscono anche la consapevolezza e determinazione di un consumato condottiero. Le guance e le tempie scavate, i capelli cortissimi e scompigliati sono le caratteristiche di un uomo d'azione energico.
Donatello. Monumento equestre al Gattamelata. Dett.
1447-53. Bronzo. Padova, Basilica di Sant'Antonio
L'armatura indossata da Erasmo rappresenta una versione fantastica delle loriche romane con dettagli appartenenti alle armature contemporanee, sono rinascimentali anche le calzature, gli speroni e la spada.
Il riferimento ai Cavalli di San Marco rinvia ad uno dei principali simboli dello splendore della Repubblica di Venezia. Donatello ne riprende l'aspetto fiero e vivace, la zampa sollevata e la testa girata.
I cavalli di bronzo della Basilica di San Marco a Venezia
Il cavallo è il tipico destriero da battaglia, la tipica andatura dell'animale è suggerita visivamente dalle linee curve del corpo: lo scultore lo rappresenta mentre sembra fermarsi un attimo con uno degli zoccoli in equilibrio su una palla di cannone.
Quest'ultimo dettaglio rappresenta la soluzione ad un problema di stabilità tipico delle statue equestri. La relativa sottigliezza delle zampe del cavallo deve infatti reggere oltre al corpo dell'animale anche il peso del cavaliere.
Il monumento innalzato su un'alta base appare grandioso, secondo una volontà di celebrare l'eroe come esempio di valore, ma riesce comunque a mantenere un carattere umano, soprattutto per il forte realismo e l'assenza di qualsiasi abbellimento o idealizzazione.
Normalmente all'interno della statua fusa in bronzo si usava inserire un'armatura di ferro che veniva saldamente fissata alla base. Ma una zampa sollevata avrebbe compromesso l'equilibrio del gruppo, per questo Donatello scelse la soluzione della palla di cannone posta sotto lo zoccolo, come sostegno. La forma sferica inoltre, da un punto di vista estetico si integra bene con le linee curve del cavallo.
La composizione dell'intero gruppo è studiata su precisi rapporti geometrici. Visto lateralmente l'insieme si iscrive in un quadrato e la linea formata dal bastone del comando e dalla spada formano una diagonale perfetta. La mole del cavallo forma un triangolo rettangolo. La scelta di forme così regolari comunicano un'immagine di chiarezza, rigore e razionalità.
Poiché è stato posto sull'area della Basilica che un tempo era utilizzata come cimitero, probabilmente l'opera aveva anche una funzione funeraria; ciò potrebbe essere suggerito anche dalle finte porte presenti sul basamento e dal rilievo sull'architrave che rinvia ai sarcofagi romani.
Con il Gattamelata Donatello fissò il nuovo modello di monumento equestre rinascimentale che venne studiato e ripreso da altri maestri. Uno degli esempi più noti derivati dall'esempio donatelliano è rappresentato dal Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni realizzato da Andrea del Verrocchio a Venezia tra il 1481 e il 1488.
Andrea del Verrocchio. Monumento a Bartolomeo Colleoni. 1481-88. Bronzo. Venezia.
A. Cocchi
Donatello
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