Andrea Mantegna. Adorazione dei Pastori. 1450-1451. Tempera su tela. 40 × 55,6 cm. New York, Metropolitan Museum
L'opera giovanile di Andrea Mantegna mostra l'influsso dello stile ferrarese e la conoscenza della pittura fiamminga.
L'Adorazione dei Pastori è una delle opere che Andrea Mantegna ha eseguito a Padova, nel periodo giovanile. La maggior parte degli studiosi concordano su una datazione riferita agli anni 1449-50. Secondo la Cipriani si tratterebbe invece di un lavoro vicino alla Pala di San Zeno.
Il dipinto a tempera sulla tavola originale ha subito una grave menomazione: tra i personaggi che stanno giungendo alla capanna da destra, se ne vede uno tagliato: ciò dimostra che almeno su quel lato il dipinto è stato ridotto. In seguito è stato trasferito su tela.
Oggi è conservata al Metropolitan Museum di New York.
Al centro è posta la Madonna in adorazione del Bambino, circondata da uno stuolo di cherubini.
Appoggiato ad un albero, San Giuseppe dorme.
Sulla destra i due pastori che si inginocchiano testimoniano la conoscenza della pittura fiamminga da parte del giovane Mantegna. In particolare emergono somiglianze con le figure dei dannati del Giudizio Universale di Rogier Van Der Weiden conservato a Beaune. E' quindi probabile che quando ha eseguito quest'opera, Andrea fosse ancora legato alle impressioni ricevute dal soggiorno a Ferrara, dove erano presenti alcune opere del maestro fiammingo.
Rispetto ai giovanili affreschi della Cappella Ovetari di Padova, L'Adorazione dei Pastori rappresenta un momento di evoluzione stilistica e di arricchimento della cultura figurativa di Mantegna.
I colori si fanno più decisi e brillanti, come si può notare nelle vesti dei personaggi e nei particolari del paesaggio, soprattutto nell'albero arancione in primo piano a sinistra. La fase bicromatica, ancora evidente agli Ovetari, severamente rimproverata dal suo maestro Francesco Squarcione, è ormai superata.
Tipico di Mantegna nella fase giovanile, è la sua particolare ricerca di pathos, evidente nell'insistenza sui dettagli di rozza quotidianità dei pastori, nell'espressività d'insieme, e nell'incisività di tratti dei volti.
La conoscenza delle opere di Piero della Francesca si rivela soprattutto nel paesaggio, dove riprende, organizzandola meglio, la composizione già sperimentata nel San Girolamo della chiesa di San Paolo.
Gli elementi del paesaggio verranno ripresi anche in seguito da Mantegna, ad esempio la caratteristica rupe di forma conica visibile sullo sfondo, si ritroverà in altri lavori successivi.
A. Cocchi
Andrea Mantegna. Adoration of the Shepherds. 1450-1451.
Tempera on wood transfered on canvas. 40 × 55,6 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art
The Adoration of the Shepherds is one of the works that Andrea Mantegnacarried out in Padua, during his younger years.
Most scholars agree on the date as being between 1449 and 1450. However, according to Cipriani, it could be more like a work developed around the time of the San Zeno Altarpiece.
The original painting of tempera on wood has been radically decreased in size: among the characters that are reaching the hut on the right, it is possible to see one that has been cut - that means that at least on that side the painting had been reduced. Later it was transferred to canvas.
It is currently kept at the Metropolitan Museum in New York.
Andrea Mantegna. Adoration of the Shepherds. 1450-1451
Tempera on wood transfered on canvas. 40 × 55,6 cm. Detail.
New York, Metropolitan Museum of Art
The Madonna is placed in the middle, in adoration of the Child, and surrounded by a crowd of cherubs. Leaning against a tree, St. Joseph sleeps.
On the right, the two shepherds on their knees are a proof of Mantegna's knowledge of Flemish painting. In particular, similarities with the "cursed" from The Last Judgement from Rogier Van Der Weyden housed in Beaune can be noticed. It is probable therefore, that when Andrea carried out this work, he was still connected to the experience received in Ferrara, where some of the works by this Flemish painter were kept.
Compared to the youthful frescoes of the Ovetari Chapel in Padua, the Adoration of the Shepherds represents a moment of stylistic evolution and enrichment of Mantegna's figurative culture.
Andrea Mantegna. Adoration of the Shepherds. Detail of the Shepherds. 1450-1451
Tempera on wood transfered on canvas. 40 × 55,6 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art
The colours become more resolute and bright, as can be seen on the characters clothes and in the landscape details, mainly in the orange tree on the foreground to the left. The bichrome phase, still seen in the Ovetari and harshly criticized by his master Francesco Squarcione, is now superseded.
Andrea's particular search for the pathos, typical from his early years, is evident in his persistence on details of the ordinary shepherds, in the expression of the whole, and in the incisive traits of the faces.
Andrea Mantegna. Adoration of the Shepherds. Detail of St. Joseph. 1450-1451
Tempera on wood transfered on canvas. 40 × 55,6 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art
The awareness of the works of Piero della Francesca is revealed mainly in the landscape. By organising it better, he recaptured the composition already exploited with San Girolamo in the church of St. Paul.
The elements in the landscape are recaptured by Mantegna later on, for example the typical conic shaped rocks of the background will be found in his successive works.
Andrea Mantegna. Adoration of the Shepherds. Detail of Landscape. 1450-1451
Tempera on wood transfered on canvas. 40 × 55,6 cm.
New York, Metropolitan Museum of Art
A. Cocchi
Trad.: A. Sturmer
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Claudia Cleri Via Mantegna. Art eDossier n.55. Giunti, Firenze. 1991
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti.
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa-Bruno Mondadori, Roma 2000
A. Blunt Le teorie artistiche in Italia dal Rinascimento al Manierismo. Piccola Biblioteca Einaudi, Giulio Einaudi Editore, Torino 1966
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008