Benozzo Gozzoli. Il viaggio dei Magi: il corteo di Gasparre. Dett. 1459-64. Affresco. Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
Scoprire il patrimonio artistico appartenuto a Lorenzo de' Medici è l'obiettivo di questo itinerario. Molte delle opere della sua favolosa collezione sono oggi disperse nei musei di tutto il mondo, ma una parte cospicua è rimasta a Firenze. In questa pagina il percorso si snoda quindi a Firenze, tra i luoghi legati alla vita del Magnifico e quelli in cui si trovano oggi i più importanti pezzi della sua celebre collezione.
Con questo itinerario, centrato su Lorenzo de' Medici, si ripercorrono i principali luoghi della sua vita e quelli in cui si possono ammirare le opere e i capolavori che facevano parte della favolosa collezione di famiglia. Si potranno ammirare le opere di Botticelli, Michelangelo, Luca della Robbia, Paolo Uccello, Andrea del Verrocchio, Benozzo Gozzoli, e altri celebri maestri rinascimentali. Accanto a questi si possono vedere anche i pezzi di altissimo valore che facevano parte del al Tesoro dei Medici,comprendente i preziosi cammei, sculture antiche, monete, vasi e oggetti di pietre rare. Il viaggio inizia con la visita a Palazzo Medici , prosegue nel vicino complesso San Lorenzo, al Duomo, al Bargello, e a Palazzo Vecchio. Non può mancare la tappa alla Galleria degli Uffizi, dove si raccolgono importanti pezzi della collezione medicea, come anche a Palazzo Pitti, dove nel Museo degli Argenti si trovano alcuni degli oggetti più preziosi appartenuti al Magnifico. Alcuni famosi esempi di arte etrusca e romana appartenuti al Magnifico si trovano al Museo Archeologico Nazionale.
Il primo giorno dell'anno è associato alla figura di uno dei più grandi promotori dell'arte di tutti i tempi e in una delle principali città d'arte: Firenze. In questa città, infatti, il 1 gennaio del 1449 Nacque Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, figlio di Piero il Gottoso. Dal 1469 succedette al padre, insieme al fratello Giuliano, come signore di Firenze e fu un grande mecenate, circondandosi di intellettuali e artisti.
Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino. Ritratto di Lorenzo il Magnifico.
1555-1565. Olio su tela. Firenze, Uffizi.
Lorenzo continuò la tradizione di famiglia collezionando opere d'arte di altissimo livello. Per lui lavorarono i più grandi artisti dell'epoca,
come Antonio del Pollaiolo, Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Andrea del Verrocchio, Luca della Robbia, Benozzo Gozzoli e altri.
Mappa dell’itinerario a Firenze.
Per scaricare la cartina con l'itinerario di Firenze clicca qui
Con i Medici, la città di Firenze attraversa una fase importante nella sua secolare trasformazione urbanistica. Dal rientro trionfale di Cosimo il Vecchio, la famiglia Medici è promotrice, per diverse generazioni, della ridefinizione e riorganizzazione di un'area strategica del centro storico fiorentino. La zona attraversata dall'asse viario di via Larga, corrispondente all'attuale via Cavour, attraversata da strade regolari e parallele comprese tra le due ultime cerchie di mura, venne via via ridefinita a vantaggio di un consolidamento politico basato
anche sul prestigio culturale. I Medici avviarono quindi imponenti interventi costruttivi. Venne riedificata in forme rinascimentali la Basilica di San Lorenzo, commissionando il progetto a Brunelleschi. A Michelozzo venne affidata la ristrutturazione e l'ampliamento del convento insieme alla costruzione del grandioso Palazzo Medici, collocato nell'angolo opposto della pazza, significativamente sull'incrocio con la strada trasversale (oggi via de' Gori). In fondo alla via Larga, il Convento di San Marco diviene il centro culturale corte medicea, oltre alla sua famosa accademia che Lorenzo volle istituire nel del Giardino di San Marco. Dal nonno Cosimo aveva già ereditato le prime biblioteche moderne del mondo occidentale: una privata in Palazzo Medici, una in san Marco e una terza, richiesta ancora a Michelozzo verso il 1450, situata presso la chiesa della Santissima Annunziata. Nel 1491, anno precedente alla sua morte, Lorenzo incaricò Giuliano da Sangallo e il Cronaca di progettare un complesso architettonico su via Laura.
Un'immagine di Firenze intorno al 1490.
Hartmann Schedel’s Weltchronik (Nürnberg 1493)
L'affermarsi del potere dei Medici è testimoniato anche dalle ville extraurbane disseminate nel territorio intorno a Firenze dagli esponenti della famiglia.
Alla periferia di Firenze si trova la Villa di Careggi dove spesso Lorenzo amava risiedere e vicino a Prato è collocata la Villa di Poggio a Caiano, per la quale nel 1485 circa, il Magnifico incaricò Giuliano da Sangallo.
Michelozzo Michelozzi. Palazzo Medici-Riccardi. 1444-59. Firenze.
Primo luogo-simbolo legato al Magnifico è Palazzo Medici-Riccardi, attuale sede dell'Amministrazione Provinciale, luogo di nascita e principale abitazione di Lorenzo de' Medici.
Palazzo Medici si trova sull'attuale via Cavour, è stato costruito da Michelozzo per il nonno Cosimo de' Medici. Nonostante le ricostruzioni seicentesche, si possono ripercorrere le stanze e gli ambienti vissuti da Lorenzo e dalla sua famiglia. La casa di Lorenzo de' Medici doveva essere una sorta di museo: vi erano esposti e conservati alcuni famosi capolavori del Rinascimento e una prestigiosa collezione di antichità etrusche e romane.
Michelozzo Michelozzi. Palazzo Medici-Riccardi. Cortile. 1444-59. Firenze.
Dall'ingresso principale, attraverso un breve vestibolo si accede al Cortile, realizzato da Michelozzo, di forma quadrata e circondato dal portico. Al centro, visibile dalla strada, si trovava una colonna con il celebre David di Donatello, ora al Museo del Bargello, mentre è ancora nella sua collocazione originaria La statua di Orfeo con Cerbero di Baccio Bandinelli, realizzata nel 1519. I portici del cortile sono ornati con una serie di Medaglioni lavorati a rilievo che riproducono i preziosi oggetti del tesoro mediceo.
Baccio Bandinelli. Orfeo e Cerbero. Marmo. 1519. Firenze, Palazzo Medici-Riccardi, cortile.
Tra i locali privati che si affacciavano sul cortile, la Camera grande terrena era utilizzata da Lorenzo nella stagione estiva. Dai documenti si ricava oltre al resto degli arredi vi trovavano alcuni ritratti di personaggi illustri, come quello di Federico da Montefeltro e quello di Galeazzo Maria Sforza dipinto da Antonio del Pollaiolo (ora agli Uffizi). A questi si aggiungono le tre celebri tavole con la Battaglia di San Romano eseguite da Paolo Uccello nel 1456 oggi disperse tra gli Uffizi, la Nationa l Gallery di Londra e il Louvre.
Paolo Uccello. Battaglia di san Romano. Disarcionamento di Bernardino della Ciarda.
Dett. 1456. Firenze, Galleria degli Uffizi.
Attraversando il cortile, su una porta più piccola rispetto all'ingresso principale si poteva vedere l'antico il Busto dell'Imperatore Adriano, uno dei pezzi più noti di statue romane di Lorenzo.
Di qui si accedeva al Giardino, luogo di svago e banchetti, dove sono state celebrate le nozze di Lorenzo e Clarice Orsini nel mese di giugno del 1469. Nel giardino erano presenti una loggia con sedili e rilievi, sculture e fontane. Una delle fontane comprendeva la Testa di
cavallo in bronzo oggi al Museo Archeologico di Firenze e tra le sculture si poteva vedere anche il Marsia attualmente conservato agli Uffizi.
Salendo sulla scala a chiocciola seicentesca che si trova nell'angolo a nord-est del cortile si raggiunge il piano nobile dove si sviluppa l'appartamento di Lorenzo, composto di più ambienti, anch'essi trasformati nel XVII secolo e ora utilizzati come residenza del Prefetto.
Benozzo Gozzoli. Il viaggio dei Magi: il corteo di Gasparre. 1459-64. Affresco. Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
Conserva ancora l'aspetto originale la Cappalla dei Magi dove si trova la splendida Processione dei Magi eseguita da Benozzo Gozzoli tra il 1459 e '60, un grande affresco in cui su un cavallo bianco è ritratto il giovane Lorenzo. Sullo stesso corridoio, vicino alla Cappella si
trova lo Scrittoio del padre Pietro il Gottoso, un piccolo ambiente coperto da volta a botte su cui spiccavano i tondi con i Mesi e il lavoro dell'uomo realizzati da Luca della Robbia e oggi al Victoria and Albert Museum di Londra.
Luca della Robbia. I lavori nei campi nei diversi mesi. Gennaio. 1450-56.
Londra. Victoria and Albert Museum.
Negli armadi a muro disposti lungo le pareti era conservato il Tesoro dei Medici, con gemme, vasi preziosi, monete e gioielli, molti dei quali di origine romana ed etrusca. Ora il Tesoro dei Medici è disperso in diversi musei: una parte consistente si trova al Museo degli Argenti, un altro gruppo di opere è nel Museo del Tesoro di San Lorenzo, altri ancora sono al Bargello e nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Francesco Ferrucci del Tadda. Ritratto di Cosimo il Vecchio. 1568.
Porfido e serpentino. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Altri pezzi importanti, tra i quali la celebre Tazza Farnese, appartenuta al re Alfonso d'Aragona e acquistata dal Magnifico in occasione del suo viaggio a Roma nel 1471, si trovano al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Tazza Farnese. 150 a. C. ca. Napoli, Museo Archeologico Nazionale.
La Camera grande ha subito le trasformazioni del Seicento, ma nelle lunette sulle porte erano posti i busti marmorei con i ritratti dei genitori di Lorenzo: Pietro il Gottoso e Lucrezia Tornabuoni, entrambi opera di Mino da Fiesole e risalenti al 1453. Il Ritratto di Piero de' Medici oggi è conservato al Museo del Bargello, mentre di quello di Lucrezia Tornabuoni non si ha più notizia.
Nella Sala grande si trovavano le grandi tele, oggi perdute realizzate da Antonio e Piero del Pollaiolo dedicate alle fatiche di Ercole: Ercole e l'Idra Ercole e Anteo, Ercole e il leone Nemeo. Di queste opere agli Uffizi si conservano due tavolette realizzate da Antonio del Pollaiolo.
Nelle soffitte del Palazzo si trovava la ricca armeria dei Medici, composta da ogni tipo di armi. Di queste se ne conservano solo alcune, esposte al Museo del Bargello.
Presso il Palazzo, nell'area dove sorge il Casino Mediceo di san Marco, si trovava anche il Giardino di san Marco, creato alla fine del Quattrocento da Lorenzo de' Medici; un luogo che ha rappresentato un'esperienza molto importante per l'arte a Firenze. Qui Lorenzo aveva allestito una specie di accademia della scultura, collocandovi le sculture antiche che aveva collezionato e accogliendo molti artisti. L'accademia, la cui direzione era affidata a Bertoldo di Giovanni, allievo di Donatello, era aperta ai giovani scultori. Qui si formarono artisti come il Torrigiano, Francesco Rustici
e il giovanissimo Michelangelo. Michelangelo ricevette proprio qui l'insegnamento di Bertoldo ed eseguì i suoi primi saggi artistici, come la bellissima Centauromachia e la Madonna della Scala, oggi in Casa Buonarroti.
Filippo Brunelleschi. San Lorenzo. progettata nel 1419.
Veduta dell'interno. Foto di Stefan Bauer, www.ferras.at
Il complesso che comprende la chiesa di San Lorenzo è tradizionalmente legato alla famiglia Medici fin dal 1418, quando la famiglia fiorentina decise di rinnovare radicalmente la preesistente chiesa medievale. San Lorenzo è anche uno dei luoghi simbolo del Rinascimento fiorentino. Progettata da Filippo Brunelleschi ospita capolavori di Donatello, Desiderio da Settignano, Antonio del Pollaiolo, Domenico Ghirlandaio e altri artisti rinascimentali.
Una sala del Museo del Tesoro di San Lorenzo. Firenze
Nel Museo delle Cappelle medicee è conservato il Tesoro di san Lorenzo, con una parte degli oggetti di valore inestimabile collezionati e richiesti da Lorenzo il Magnifico e dai pontefici della famiglia Medici, Leone X, figlio di Lorenzo e Clemente VII. Tra le opere uscite dalle migliori botteghe orafe della corte medicea si possono osservare gli splendidi vasi in cristallo di rocca che facevano parte della collezione di Lorenzo de' Medici un tempo esposti nella Cappella dei Principi.
L'annessa Sagrestia Vecchia, anch'essa realizzata dal Brunelleschi conserva le celebri decorazioni che Donatello eseguì per Cosimo de' Medici, con i grandi tondi in stucco degli Evangelisti, le Storie di san Giovanni Evangelista, le Porte di bronzo e le Lunette con Coppie di santi.
Filippo Brunelleschi. Interno della Sacrestia Vecchia di San Lorenzo 1428.
Decorazione di Donatello terminata nel 1443.
Sulla parete sinistra Lorenzo il Magnifico, ancora ventenne, fece collocare il Monumento funebre a Piero e Giovanni de' Medici (il padre e lo zio), richiesto ad Andrea del Verrocchio.
Andrea del Verrocchio. Monumento funebre a Piero e Giovanni de' Medici. 1472.
Bronzo, porfido e marmo. Fierenze, San Lorenzo. Foto di Sailko
Nella Sacrestia Nuova di San Lorenzo, tra le tombe di famiglia si trova la Madonna col Bambino di Michelangelo, posta sulla lapide della Tomba di Lorenzo il Magnifico.
Michelangelo. Madonna col Bambino. Firenze, Sacrestia Nuova di san Lorenzo.
Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze. Facciata
Il Duomo di Firenze, poco distante dal Palazzo Medici, è legato alla vita di Lorenzo per alcuni episodi, il primo, drammatico riguarda la congiura dei Pazzi, una ricca famiglia di banchieri rivale dei Medici. Il 26 aprile 1478, giorno in cui cadeva la Pasqua, durante la messa che veniva celebrata in Santa Maria del Fiore, un gruppo di congiurati appartenenti alla famiglia Pazzi e appoggiati dal papa Sisto IV Della Rovere, uccisero Giuliano de' Medici, venticinquenne fratello di Lorenzo. Quest'ultimo venne ferito, ma riuscì a salvarsi rifugiandosi nella sacrestia del Duomo.
Bertoldo di Giovanni e Andrea Guazzalotti Medaglia della congiura dei Pazzi.
1478.Bronzo. Palazzo Vecchio, Firenze. Foto di Sailko
L’interno della sacrestia è arredato con i preziosi armadi in legno intarsiato, con scene sacre, inquadrature prospettiche e nature morte eseguite da Benedetto da Maiano, su disegni di Brunelleschi, Antonio del Pollaiolo e Alessio Baldovinetti.
Sacrestia delle Messe. Firenze, Duomo.
Un secondo episodio è di carattere culturale e riguarda l'interessamento di Lorenzo al rinnovo della facciata arnolfiana del Duomo. Al 1491 risale un concorso bandito dal Medici per un progetto che prevedeva la finitura della facciata in forme rinascimentali. I lavori però non furono mai realizzati fino all'esecuzione ottocentesca.
Il Museo Nazionale del Bargello a Firenze.
Anche nel Museo del Bargello sono conservate parecchie opere un tempo appartenute alla famiglia Medici.
Nella Sala di Michelangelo e della scultura del Cinquecento si possono vedere alcuni capolavori realizzati per CosimoI, illustre successore di Lorenzo il Magnifico, tra i quali il celebre Mercurio volante del Giambologna e il Busto di Cosimo I, di Benvenuto Cellini.
Giambologna. Mercurio Volante. 1580 Bronzo. Firenze, Museo del Bargello
Nel Loggiato del Primo piano si trovano alcune sculture in bronzo di Animali, realizzate dal Giambologna, che facevano parte delle fontane della Villa medicea di Castello.
Nel Salone del Consiglio Generale, dedicata a Donatello, è presente il David-Mercurio in bronzo che si trovava nel cortile di Palazzo Medici.
Donatello. David. 1452-53 ca. Bronzo. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Nella Sala degli avori si trova il mosaico portatile con il Busto di San Pietro, realizzato da Davide o Domenico Ghirlandaio per Lorenzo de'
Medici.
Francesco Ferrucci del Tadda. Ritratto di Cosimo il Vecchio. 1568.
Porfido e serpentino. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Nella Sala delle maioliche si trovano le maioliche di Urbino appartenute ai Medici, della stessa collezione facevano parte anche due rarissime porcellane medicee: il Medaglione con il Ritratto di Francesco I de' Medici del 1585 e il Bacile con San Marco Evangelista.
Nell'Armeria rimangono solo pochi esemplari delle numerose armi dei Medici, che un tempo si trovavano nella soffitta di Palazzo Medici tra le quali l'armatura e i tre fucili seicenteschi del Principe Ferdinando de' Medici.
Nella Sala dei bronzetti, insieme ad altri, si trovano numerosi dei piccoli capolavori in bronzo collezionati dai Medici. Tra questi il Levriero realizzato dal Cellini e regalato al Duca Cosimo come saggio delle sue capacità scultoree prima dell'esecuzione del Perseo.
Nella Sala della scultura del secondo Quattrocento si trova il David di bronzo che i Medici commissionarono ad Andrea del Verrocchio nel 1470.
Andrea del verrocchio. David. 1472-
Nella stessa sala si trova anche il Busto di Piero di Lorenzo de' Medici, realizzato in terracotta dallo stesso Verrocchio.
Nel Medagliere del Bargello si trovano molte delle monete collezionate o richieste dai Medici. Si tratta soprattutto di medaglie celebrative
riferite ad avvenimenti e personaggi importanti. Tra queste due esemplari della Medaglia della congiura dei Pazzi, realizzata da Bertoldo di Giovanni e Andrea Guazzalotti nel 1478.
Arnolfo di Cambio. 1299-1314. Palazzo della Signoria. Firenze
Palazzo Vecchio, detto anche Palazzo della Signoria, è situato in Piazza della Signoria, antico centro di Firenze. Oggi ospita l'attuale Museo di Palazzo Vecchio.
Al suo interno una sale interamente dedicata a Lorenzo il Magnifico. Tra il 1556 e il 1558 la Sala di Lorenzo il Magnifico venne interamente decorata sul soffitto e sulle pareti con dipinti e stucchi. Le pitture, inserite in una griglia di cornici a stucco dorato sono state realizzate da Giorgio Vasari e Marco da Faenza, gli stucchi sono stati eseguiti su disegno di Bartolomeo Ammannati, da Leonardo Ricciarelli, Giovanni Boscoli e Mariotto di Francesco.
Giorgio Vasari e Marco da Faenza. Affreschi della sala di Lorenzo il Magnifico.
1556-1558. Palazzo Vecchio, Firenze. Foto di Sailko
Sul soffitto sono rappresentate alcune scene ad affresco che ripercorrono con episodi importanti la vita del Magnifico e si trovano alcuni ritratti di appartenenti alla sua famiglia. Le pareti sono decorate con motivi a grottesca.
Giorgio Vasari e Marco da Faenza. Lorenzo il Magnifico riceve l'omaggio degli ambasciatori di vari paesi.
Affresco. 1556-58 Palazzo Vecchio. Firenze. Foto di Sailko
In u riquadro rettangolare al centro del soffitto è rappresentato: Lorenzo il Magnifico riceve l'omaggio degli ambasciatori di vari paesi, dipinta da Giorgio Vasari e Marco da Faenza. Intorno si distribuiscono quattro lunette con scene della vita di Lorenzo, medaglioni con ritratti dei medici e vele con allegorie delle virtù.
Gli stessi due artisti hanno realizzato insieme anche la lunetta con: Lorenzo si reca a Napoli dal re Ferdinando d'Aragona, si riferisce ad uno dei viaggi effettuati dal Magnifico per ridefinire il sistema di alleanze con Firenze.
Giorgio Vasari e Marco da Faenza. Lorenzo il Magnifico alla Dieta di Cremona.
Affresco. 1556-58. Palazzo Vecchio. Firenze. Foto di Sailko
Altro importante episodio è: Lorenzo alla Dieta di Cremona, opera di Giorgio Vasari, riferito al 1483, quando Il Medici partecipò come rappresentante ufficiale di Firenze alla riunione in cui furono protagonisti il re di Napoli, il duca di Milano, i duchi di Urbino e di Ferrara e il marchese di Mantova per decidere la questione del possesso di Ferrara.
La terza lunetta è quella con La presa di Sarzana, che vede protagonista Lorenzo alla conquista di Sarzana avvenuta nel 1487.
Giorgio Vasari e Marco da Faenza. La presa di Sarzana.
Affresco. 1556-58. Palazzo Vecchio. Firenze.
Foto © Marie-Lan Nguyen / CC-BY 2.5
La quarta lunetta mostra Lorenzo circondato da filosofi e letterati, dipinta da Giorgio Vasari tra le allegorie della Fama e della Virtù. Vi si riconoscono i ritratti degli umanisti e intellettuali che facevano parte della sua corte: Marullo Tracagnotto, Giovanni Lascari, Leonardo Bruni, Leon Battista Alberti, Cristofano Landino, MarsilioFicino, Gentile da Urbino, Demetrio Calcondila, Francesco Accolti, Pico della Mirandola, Agnolo Poliziano, Luigi Pulci.
Sotto alle lunette con le Storie di Lorenzo, fiancheggiati dalle figure allegoriche delle Virtù, si trovano gli ovali con i ritratti dei Medici, inseriti nelle cornici in stucco dorato sorrette da coppie di putti.
Tra questi: il Ritratto di Giuliano de' Medici, fratello minore del Magnifico ucciso nella congiura dei Pazzi; Il Ritratto di Piero de' Medici detto il Fatuo, secondo figlio di Lorenzo, il Ritratto di Giovanni de' Medici, rappresentato in veste di cardinale, prima di diventare papa
Leone X, il Ritratto di Giuliano de' Medici, ultimo figlio di Lorenzo.
Luca Signorelli. Madonna col Bambino. 1485-90. Firenze, Galleria degli Uffizi
Nella Galleria degli Uffizi sono esposte diverse opere legate a Lorenzo il Magnifico. Numerose sono le statue e i pezzi archeologici della collezione di famiglia.
In uno dei due Vestiboli del secondo piano, tra la serie dei busti antichi e moderni si riconosce un ottocentesco Ritratto di Lorenzo de' Medici, mentre percorrendo il Primo Corridoio si incontra il Busto di Adriano, risalente alla Roma imperiale, che faceva parte della collezione di antichità del Magnifico. Poco oltre, nello stesso corridoio si trovano altre statue della collezione della famiglia medici, come due Veneri, copie romane ricavate da originali greci del IV secolo e un Apollo in stile ellenistico, documentato nel Cinquecento a Villa Medici. Il gesto del braccio destro della statua, restaurata in epoca rinascimentale, invitava gli eventuali ospiti a salire nella dimora dei Medici.
Nel Secondo Corridoio si può vedere un'opera che risulta acquistata da Cosimo I a Roma: la Testa di gigante morente, tratto da un originale pergameno.
Proveniva da villa Medici anche lo Spinario in marmo pentelico, realizzato in una bottega romana del I secolo a. C., simile alla versione in bronzo presente nei Musei Capitolini a Roma.
Nel Terzo corridoio si trova la statua di Marsia appeso, in marmo rosa, proveniente dal cortile di Palazzo Medici, appartenuto a Cosimo il vecchio, mentre la Nereide sull'ippocampo, una copia romana da originale ellenistico risulta provenire da Villa Medici.
Tra i dipinti, alla Galleria degli Uffizi si trovano diversi capolavori che appartennero al Magnifico e alla sua famiglia.
Nella Sala 7 si trova una delle opere che Lorenzo ereditò dal nonno Cosimo il Vecchio, la Battaglia di san Romano con il Disarcionamento di Bernardino della Ciarda, dipinta da Paolo Uccello alla fine degli anni '30 del '400 per Cosimo Il Vecchio. L'opera faceva parte di una serie di tre tavole, di cui la seconda si trova al Louvre e la terza alla National Gallery di Londra.
Nella Sala 8 si trova la Pala degli otto, proveniente da palazzo Vecchio e dipinta da Filippino Lippi nel 1486. Il dipinto, in cui sono rappresentati i santi patroni di Firenze, è una dedica ufficiale alla città ora dominata dal Lorenzo de'Medici. Nella stessa sala è conservata anche l'Adorazione dei Magi dello stesso Filippino Lippi, dove tra i personaggi, dipinti con grande attenzione alle fisionomie e agli abiti compaiono anche tre appartenenti al ramo cadetto dei Medici.
Nella Sala 9 si trovano alcune opere giovanili di Sandro Botticelli uno degli artisti più legati a Lorenzo il Magnifico: La Fortezza, prima opera documentata del pittore e il dittico con le Storie di Giuditta, del 1472.
Provenienti dalla Sala grande di Palazzo Medici, nell'appartamento di Lorenzo il Magnifico, sono le due tavolette con le Fatiche di Ercole, versioni ridotte che Antonio del Pollaiolo aveva realizzato per le tre grandi tele sullo stesso tema, ora perdute. Ercole era un simbolo della città di Firenze e uno dei temi preferiti del gusto classicheggiante del Rinascimento.
Appartenevano allo stesso contesto anche il Ritratto femminile attribuito ad Antonio del Pollaiolo e il Ritratto di Galeazzo Maria Sforza, alleato di Lorenzo de' Medici, dipinto da Piero del Pollaiolo nel 1471 e rappresentato di tre quarti su fondo nero.
Nella Sala 10 dove sono raccolti i lavori che illustrano vent'anni di attività di Sandro Botticelli, diversi sono i dipinti richiesti dai Medici, alla cui corte il pittore era particolarmente legato, tanto da essere considerato il massimo interprete della corte medicea e della cultura neoplatonica. Nell'Adorazione dei Magi del 1475, figurano i ritratti degli appartenenti alla famiglia Medici e di illustri intellettuali della corte; seguono il Ritratto d'uomo con la medaglia di Cosimo il Vecchio; e La Primavera, realizzata per Lorenzo di Pierfrancesco, cugino del Magnifico, proveniente dalla Villa di Castello. Allo stesso committente vengono riferite anche La nascita di Venere, anch'essa custodita un tempo nella Villa di castello e Pallade che doma il Centauro.
Sandro Botticelli. Pallade con il Centauro. 1482-85. Firenze, Galleria degli Uffizi.
Sono riferite alla famiglia Medici anche i due tondi con La Madonna del Magnificat e la Madonna della Melagrana. Nella Madonna del Magnificat, è stata riconosciuto il ritratto di Bianca de' Medici, sorella del Magnifico nell'angelo reggi corona a sinistra. La Madonna della melagrana risulta appartenuta al cardinale Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo.
Nella Sala 15 si trova la Madonna col Bambino dipinta da Luca Signorelli da Cortona nel 1490 circa e donata dal pittore a Lorenzo de' Medici.
Sala degli Argenti in Palazzo Pittia Firenze. Affreschi di Giovanni da San Giovanni.
Lorenzo il Magnifico venne ricordato molto tempo più tardi con gli Affreschi celebrativi eseguiti da Giovanni da San Giovanni nella Sala degli Argenti di Palazzo Pitti, interrotti dalla morte del pittore nel 1636 e continuati da Francesco, Ottavio Vannini e Cecco Bravo.
L'affresco del Vannini con Lorenzo il Magnifico tra gli artisti si riferisce ad un episodio riportato da Giorgio Vasari nelle Vite, in cui si racconta che il giovane Michelangelo al tempo del suo apprendistato nel Giardino di san Marco studiava le antiche opere collezionate dal Magnifico e realizzava restauri e copie.
Ottavio Vannini. Lorenzo il Magnifico tra gli artisti. 1636. Affresco. Palazzo Pitti, Firenze.
Tra queste viene ricordata una testa di fauno che quando venne mostrata da Michelangelo al suo signore meravigliò Lorenzo de' Medici.
Nello stesso Palazzo Pitti è ospitato inoltre il Museo degli Argenti dove si conservano diversi importanti pezzi della collezione dei Medici di inestimabile valore. Si tratta di oggetti d'oro e d'argento, vasi in cristallo di rocca e pietre rare, cammei e rilievi raffinatissimi.
Una vetrina del Museo degli Argenti. Foto di Sailko
Luigi Fiammingo. Ritratto di Lorenzo il Magnifico. 1550 ca. Firenze, Museo degli Argenti
In Palazzo Pitti, ricavato nell'area un tempo corrispondente alla residenza estiva dei Medici, si trova il Museo degli Argenti, il cui ingresso è posto nel cortile del Buontalenti. Qui sono conservati i famosi vasi in pietre dure che facevano parte della collezione di Lorenzo il Magnifico, riconoscibili dalla sigla che portano incisa: LAU.R.MED.
Vaso in sardonice a due anse. I-II sec. a. C. Firenze, Museo degli Argenti.
Questi preziosi oggetti sono di provenienza, stile e fattura diverse. Tra i pezzi più antichi, si possono ricordare: un Vaso in sardonice a due
anse, del I secolo d. C. è di fattura bizantina e sembra provenire da Costantinopoli e un altro Vaso in sardonice a due anse del I-II secolo d. C. Un Boccale in cristallo di rocca con squisita fattura a opera di intagliatori egiziani risale al X o XI secolo. I due Bicchieri in diaspro rosso con coperchio, stimati nell'inventario del 1465 per un valore di 300 fiorini, sono stati realizzati tra il XIV e il XV secolo e la montatura eseguita da Giusto da Firenze.
Bicchiere in diaspro radicellato. XIV sec. Firenze, Museo degli Argenti
Tra i pezzi più belli il Bicchiere in diaspro radicellato giallo, viola e grigio di fattura borgognona del XIV secolo.
Pier Maria Serbaldi. Venere e Amore. Porfido. Firenze, Museo degli Argenti
Da notare anche la statuetta in porfido di Venere e Amore, una delle rarissime opere dell'incisore Pier Maria Serbaldi da Pescia.
Nel Palazzo della Crocetta, in via della Colonna è stato istituito dal 1880 il Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Ma la sua prima
fondazione risale al 1870, quando venne fondato il Museo Etrusco, allora collocato in un'area dell'ex Convento delle Monache di Foligno. Una parte consistente del nucleo originario dei reperti archeologici esposti era composta da marmi, bronzi, monete e gemme provenienti dalla raccolta risalente a Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, arricchita da altri appartenenti alla famiglia, soprattutto Cosimo I, quando vennero acquisiti altri oggetti di grande valore come ad esempio la Chimera d'Arezzo e l'Idolino di Pesaro.
Chimera d'Arezzo. 400 a.C. ca. Firenze, Museo Archeologico Nazionale. Foto: Sailko
Un'altra importante collezione è rappresenta dalle bellissime gemme intagliate che fanno parte della Raccolta glittica. Il primo nucleo è
quello che costituiva la collezione che Lorenzo il Magnifico aveva sistemato nelle sue stanze in Palazzo Medici, oggetti che furono dispersi
dopo la morte del Magnifico, con la cacciata dei Medici da Firenze e le vicende dei primi trent’anni del Cinquecento. Fu Cosimo I, granduca di Toscana, a recuperare le collezioni di famiglia. Nel Seicento il cardinale Leopoldo de' Medici arricchì la collezione aggiungendo nuovi
pezzi preziosi.
A. Cocchi
Bibliografia:
C. Acidini. I medici e le arti. Dossier Art n. 255. Giunti, Firenze. maggio 2009
F. M. Tuena. Il tesoro dei Medici. Collezionismo a Firenze dal Quattrocento al Seicento. Dossier Art n. 18. Giunti, Firenze. novembre
1987
Firenze e provincia. Touring Club Italiano. Touring editrice. Milano 2005