Eugéne Viollet le Duc. Castello di Pierrefonds. Ridisegnato nel 1857. Pierrefonds, Francia
Nella prima metà del secolo XIX l'architettura sembra frenare la sua evoluzione. Infatti, anzichè sperimentare soluzioni nuove e originali, gli architetti riproponevano stili del passato o mescolavano forme e motivi provenienti da epoche e culture diverse, assecondando la cosiddetta moda dei Revivals. Nei progetti architettonici di questo periodo, fantasia, invenzione e originalità sono state sacrificate in favore della fedeltà storica. Gli architetti attribuivano maggior valore alle costruzioni dei secoli preindustriali piuttosto che a qualsiasi creazione nata dal sentimento artistico del proprio tempo. La cultura Ottocentesco era fondata soprattutto su conoscenze storiche e anche il gusto estetico di quell'epoca era basato sull'ammirazione dell'arte del passato. Infatti l’Ottocento viene spesso definito l’epoca dello “storicismo”.
Perciò nell'architettura del primo Ottocento prevalse una regola fondamentale: l'imitazione stilistica archeologicamente corretta. Questo approccio richiedeva un approfondimento e un affinamento delle conoscenze storiche, che abbracciavano quasi tutti i campi della cultura.
Prima ancora che rispondere ad un'esigenza di funzionalità nell'Architettura dei Revilvals era importante riprendere gli stili del passato con la massima precisione storica e archeologica. Per questo, anche gli elementi innovativi e originali, che pure non mancarono, rimasero comunque subordinati alla volontà di preservare la tradizione storica.
Alcuni dei monumenti più importanti del XIX secolo realizzati in Inghilterra possono aiutarci a comprendere meglio questa situazione:
Cumberland Terrance: questa residenza, realizzata nel 1827 nel Regent's Park di Londra da John Nash, rappresenta un interessante connubio tra forme classicheggianti e richiami allo stile pittoresco del Settecento inglese.
Inserendo l'edificio in un ampio spazio verde, anticipa l'idea di città-giardino, un ideale urbanistico che avrà grande risonanza nel XX secolo, ma nella sua creazione ciò che prevale è la ricostruzione storica dell'antico.
Anche nelle residenze rurali, Nash rivisita lo stile gotico e a Laise Castle, presso Bristol recupera motivi tradizionali come i tetti di paglia e i frontoni in legno intagliato.
British Museum: Costruito tra il 1823 e il 1847 da Robert Smirke, il British Museum è un capolavoro dell’architettura neoclassica. Tuttavia, la sua qualità si concentra nell’imitazione rigorosa del colonnato ionico dell’Eretteo dell’Acropoli di Atene. Le dimensioni colossali dell’opera, se osservate da vicino, impediscono di vedere la facciata.
Diffusa in tutta Europa e negli Stati Unito d'America, l'Architettura Neoclassica fu la tendenza dominante dei primi 15-20 anni del secolo, con opere in cui i modelli dell'antica Grecia e della Roma imperiale divennero lo spunto per la realizzazione di progetti e soluzioni
Leopoldo Laperuta. Piazza del Plebiscito. Progettata nel 1809. Napoli. Foto di Baku
Al tramonto del Neoclassicismo, nell'architettura europea dell'Ottocento prevalse l'estetica del Romanticismo: un gusto nostalgico nel quale si riproposero castelli con torri e merlature, finestre bifore, archi ogivali o colonne e timpani, rivestimenti a bugnato, fastigi e decorazioni baroccheggianti. Si tratta di una fase in cui la spinta innovativa venne frenata dalla ripetizione di soluzioni e di ornamenti del passato. Questi stili sono:
Eugéne Viollet le Duc. Castello di Pierrefonds. Ridisegnato nel 1857. Pierrefonds, Francia
Pasquale Belli, Luigi Poletti. Ricostruzione della Basilica Papale San Paolo fuori le Mura. 1825. Roma. Foto di Meyasu
Gaetano Koch. Palazzo Koch, sede centrale della Banca d'Italia. 1886-92. Roma. Foto di Mister No
Charles Cameron, Vincenzo Brenna. Reggia di Pavlovsk. 1890-1900. Pavlosk, Russia. esempio di Neopalladianesimo.
Jean-Louis-Charles Garnier. Teatro dell' Opéra. Parigi. Veduta dell'interno.
Foto di scarletgreen from Japan - operagarnier11f CC BY 2.0
La tecnica costruttiva prevalente in tutti gli stili di revival è ancora quella tradizionale, con la muratura in mattoni o in pietra.
La moda dei revival ebbe molto successo, si diffuse ovunque in Europa, anche nei centri minori. La maggior parte delle volte questi stili si presentano mescolati tra loro, poiché si attinse spesso in modo eclettico al repertorio decorativo tradizionale.
Per l'architettura, la differenza rispetto ai risultati molto più audaci rintracciabili nella nella pittura della stessa epoca - basti pensare a Goya, Delacroix o Turner - è dovuta sopratutto: alla committenza, ai rapporti con la società dell'epoca e alla volontà politica. Infatti, mentre pittori e scultori potevano sperimentare, creare opere più originali nei loro atelier, suscitando anche provocazione o scandalo, gli architetti erano vincolati dalla necessità di ottenere approvazione e sostegno finanziario per poter realizzare i loro progetti. Questo significava che dovevano adattarsi alle aspettative dei committenti e non potevano mettersi in contrasto troppo aperto con i poteri o la società dell’epoca.
Nel XIX secolo, i principali committenti erano spesso “uomini fatti da sé”, come industriali, imprenditori e figure di spicco nell’alta finanza. Questi personaggi, sebbene dotati di grande energia e capacità, spesso avevano una cultura modesta e gusti discutibili. Oppure erano enti prestigiosi come ministeri, municipi, ecc. che avevano particolari scopi politici.
Di conseguenza, gli architetti dovevano creare opere che rispecchiassero i desideri di questi committenti. E' vero che lo stretto rapporto con la committenza ha sempre caratterizzato la progettazione architettonica nei secoli della storia, basti pensare al Rinascimento. Ma stavolta venivano avanzate richieste molto diverse rispetto ai grandi umanisti e mecenati del Rinascimento, dai facoltosi e coltissimi committenti del seicento o dai conoscitori super raffinati del Settecento. In quei periodi la ricchezza e il potere si associava solitamente ad un alto livello culturale di cui il gusto ne rifletteva la portata.
Nell'Ottocento un esponente dell'alta borghesia poteva preferire semplicemente un determinato stile, senza particolari ragioni che il proprio gusto personale e questo si imponeva nella progettazione, indipendentemente anche dalla tipologia edilizia. I facoltosi uomini d'affari dell'Ottocento incaricavano gli architetti di progettare indifferentemente lussuose residenze in stile gotico piuttosto che neoegizio o una banca con facciata neobarocca, una villa in stile arabeggiante. I consigli cittadini potevano richiedere un palazzo municipale in stile neorinascimentale, un teatro con frontone e colonne classiche e così via. Sia che si trattasse di una abitazione o di un palazzo con uffici, di una fabbrica, il progetto doveva dare più importanza ai gusti del committente che agli aspetti funzionali.
Nelle committenze di opere pubbliche, il recupero degli stili del passato spesso ha avuto risvolti politici e nazionalistici. Un esempio notevole è il Palazzo del Parlamento di Londra, noto anche come il Palazzo di Westminster. Nel bando di concorso per la sua costruzione, era specificato che l’edificio dovesse essere realizzato in uno stile gotico o elisabettiano. Questa scelta stilistica era intenzionale, poiché il Palazzo del Parlamento doveva rappresentare il simbolo della nazione inglese e manifestarsi in un linguaggio architettonico considerato nazionale.
l’Ottocento in Europa è stato un secolo caratterizzato da un forte nazionalismo. In seguito alle decisioni prese durante il Congresso di Vienna, gli stati europei stavano emergendo e definendo la propria identità culturale, politica ed economica. Questo fervore nazionalista ha influenzato molti aspetti della società, della politica e della cultura. Gli stati europei promossero azioni culturali per esaltare l'identità delle nazioni e stimolare la sensibilità collettiva enfatizzando i valori legati a precisi territori. Insieme alle altre arti, l'architettura divenne un veicolo privilegiato per far leva sulle emozioni collettive e diffondere con un linguaggio persuasivo e coinvolgente il sentimento di identità nazionale e divenne una chiara forma di estetizzazione della politica.
Il fenomeno dei Revivals è nato in questo contesto: il neogotico, il neorinascimentale, il neobarocco, ecc, hanno avuto successo perché, come richiami a determinate civiltà, rinviano anche a determinati sistemi politici, morali e religiosi.
In pratica, la scelta di uno stile ha avuto anche lo scopo di trasmettere un preciso messaggio politico: il Neoclassicismo, riproponendo i rapporti armonici degli antichi monumenti greci fa riferimento alla democrazia dell'antica Grecia. Le forme monumentali scelte da Napoleone nel primo decennio dell'Ottocento sono un chiaro riferimento all'impero Romano. Il Romanticismo, riproponendo il verticalismo e le decorazioni gotiche, volle recuperare le tradizioni medievali secondo un ideale ritorno alle origini dei popoli europei.
Spostandosi fuori dal continente europeo, inoltre l'architettura è stata anche una forma simbolica del colonialismo. Già dalla fine del Settecento e durante l'Ottocento l'architettura americana è stata soprattutto un'architettura coloniale. Nel Nord America il classicismo rinvia a modelli europei, e soprattutto inglesi. Nel Centro e Sud del continente americano, l'architettura coloniale assume le forme neo-gotiche, neo-barocche e neo-rinascimentali derivate dalla Spagna e dal Portogallo.
A. Cocchi
Giuseppe Piermarini è il primo architetto neoclassico in Italia, esponente della potenza degli Asburgo a Milano e in Lombardia.
La mappa concettuale introduce lo stile architettonico con brevi descrizioni sulle opere principali e cenni biografici sull'artista. Particolare attenzione è riservata al Teatro alla Scala, capolavoro dell'architetto umbro e insuperabile modello di edificio destinato allo spettacolo.
Su un'unica pagina la mappa offre un quadro sintetico e completo sulla Secessione di Vienna. Alla prima parte dedicata a cenni storici, caratteristiche dello stile e protagonisti si aggiunge la sezione dedicata ai più famosi capolavori della principale corrente della Belle èpoque.
Art Nouveau
Mappa concettuale con riferimenti allo stile ed esempi. Autore: A. Cocchi.
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All'inizio del '900, l'Art Nouveau ha portato un importante rinnovamento estetico in tutta Europa e negli Stati Uniti, determinando un gusto nuovo di largo successo. La mappa di Geometrie fluide illustra gli aspetti essenziali dello stile offrendo esempi famosi nei numerosi campi della sua applicazione.
Otto Wagner, uno dei principali architetti della Secessione di Vienna è presentato in questa mappa in cui vengono espressi in sintesi riferimenti alla sua carriera artistica, allo stile e alle sue opere più famose. Illustrazioni e informazioni sono disposte su un'unica pagina in uma mappa chiara e facile da studiare.
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Antony Gaudì.
Mappa concettuale con cenni sulla vita, formazione, stile e riferimenti alle opere principali. Autore. A. Cocchi.
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L'architettura di Antony Gaudì è uno straordinario esempio di fantasia e ingegnosità. La mappa concettuale di Geometrie fluide facilita lo studio e la comprensione sul celebre architetto spagnolo con chiare e sintetiche spiegazioni sulle opere principali, insieme a cenni sulla vita e sugli aspetti dello stile.
Il capolavoro di Gaudì è spiegato in una descrizione sintetica e chiara con immagini e riferimenti allo stile, alla tecnica e alla vicenda descrittiva. Su un'unica pagina sono espressi tutti i concetti chiave dell'opera.
La Scuola di Chicago.
Mappa concettuale sulla Scuola di Chicago e primi grattacieli negli Stati Uniti d'America. Autore: A. Cocchi
Molte delle soluzioni adottate dall'architettura contemporanea derivano dalla leggendaria Scuola di Chicago. Il contesto storico, i protagonisti, le caratteristiche e le invenzioni che hanno portato alla costruzione dei primi grattacieli sono spiegate in una chiara sintesi nella mappa di Geometrie fluide.
N. Pevsner. Storia dell'architettura europea. Il Saggiatore, Milano, 1966
L. Benevolo. Storia dell'architettura moderna. Editori Laterza, 1993
M. Spera. La nuova architettura del ferro e le esposizioni universali. Dispense del Corso di Storia dell'Arte. 2023
La Nuova Enciclopedia dell'Arte, Garzanti, 1986.
F. Negri Arnoldi. Storia dell'arte. Vol. III Gruppo editoriale Fabbri, Milano 1985
R. Mifddleton, D. Watkin. Architettura dell'Ottocento. Sviluppo del Classicismo e del revival gotico. II vol. Electa Editrice, Milano 1980