I figurini del Teatro alla Scala di Milano

Il catalogo dei figurini dei costumi della Scala

 

Il ritrovamento di un catalogo ottocentesco ha permesso di raccogliere una serie di figurini originali del XVIII e XIX secolo realizzati per gli spettacoli del Teatro alla Scala di Milano.

Il catalogo consiste in una selezione di costumi ottocenteschi che fanno parte delle collezioni del Museo Teatrale alla Scala. Nella prima metà dell'Ottocento la creazione dei costumi del prestigioso teatro milanese veniva affidata ad artisti di grido e sarti di alto livello.

 


Uno dei costumi del Mueo del Teatro alla Scala di Milano

 

 

I costumi sono riferiti a diversi spettacoli, come opere liriche e balletti, rappresentati presso il celebre teatro milanese. Li elenchiamo di seguito.

 

 

Costumi dell'Opera Carlo Magno di Eugenio Torriani

 

 

Una prima serie di figurini, tratta dalla Collezione della Biblioteca Livia Simoni (annessa al Mueso del Teatro alla Scala) si riferisce al Carlo Magno, prima opera di Eugenio Torriani, rappresentata il 13 marzo 1852 alla Scala di Milano. L'opera con la musica di Torriani e il libretto dell'amico e poeta Annibale Cressoni, venne riproposta in nove recite e ottenne un discreto successo.
I costumi dell'opera sono di eccellente qualità. Tra gli autori dei figurini spiccano firme celebri, come quelle di Francesco Hayez e Luigi Bisi, due dei maggiori rappresentanti del Romanticismo pittorico italiano.

I costumisti che realizzarono gli abiti dell'opera furono Giacomo Colombo, responsabile della sartoria maschile e Beatrice Semenza, reponsabile dei costumi femminili.

L'autore dell'opera, Eugenio Torriani, (nato a Mosca il 22 gennaio 1825 e morto a Milano il 5 febbraio 1872) era un maestro di canto corale di cui si hanno poche notizie. Oltre a comporre solfeggi, romanze da camera e brani pianistici pubblicò per la casa editrice Ricordi, il saggio Principi elementari di musica applicati al canto corale.
Per il Teatro della Canobbiana di Milano, nel 1854 compose la sua seconda opera: Anna Campbell, il cui libretto è stato scritto, da Annibale Cressoni, poeta e patriota liberale, celebre autore di numerose opere liriche, amico di Torriani.
L'Anna Campbell andò in scena il 28 novembre del 1854.

 

I costumi dei personaggi rappresentati sono:

Guerriero
 

 

 

Il costume del Guerriero è un abito in due pezzi composto da brache celtiche e saio corto senza maniche. Sopra indossa una corazza e l'elmo. E' armato di lancia, spada nel fodero, un pugnale infialato nella cintura e lo scudo. Questo costume doveva essere indossato da circa quaranta comparse.

 

 

Lenora

 

 

 

 Il personaggio di Lenora è stato interpretato dalla solista Lotti. Il costume, di foggia medievale, stando alle indicazioni dell'autore è di lana finissima. E' composto da un abito lungo con maniche lunghe e larghe. Il busto è stretto in un corpetto aderente con scollatura rotonda e cintura ornata di pietre. L'ampia gonnna è lunga e svasata. Sulle spalle e fermato siul petto con una fibula, Lenora porta un mantello ampio e lungo con strascico, foderato con colore a contrasto. Sul capo l'acconciatura con capelli ondulati e sciolti è fermata da un diadema dorato. dall'orlo della veste si intravvedono le scarpine a punta.

 

Ulnara

 

 

Ulnara venne interpretata dalla Demoro. Il costume altomedievale è una tunica senza maniche bianco da cui fuoriesce il drappeggio di una camicia rosso scuro. La scollatura è ampia e rotonda con increspatura del corpetto. In vita porta una cintura metallica con punta davanti Anche il mantello lungo come la gonna è bianco e fermato sulle spalle. Tra gli accessori notiamo i sandali ai piedi, una ghirlanda vegetale sul capo e bracciali ai polsi.

 

Vitichindo

 

 

interpretato da Didot, caratterizzato da un elmo piatto e una corona con punte alte e appuntite.

 

 

 

Costumi del balletto Zulima con Musica di Ferdinando Pontelibero


In mancanza di documenti certi, i costumi a cui si riferiscono questi figurini vengono assegnati al balletto Zulima, dal nome che indica uno dei personaggi rappresentati.
Si tratta di uno spettacolo che andò in scena sul palcoscenico della Scala nel mese di gennaio del 1800, con la coreografia di Gaspare Ronzi e musica di Ferdinando Pontelibero detto Ajutantini. Primi ballerini furono lo stesso Gaspare Ronzi e Maria de Caro. L'allestimento scenico fu curato dallo e scenografo Paolo Landriani, nato a Milano nel 1755-57 e morto ad Urbino nel 1838.
I costumi presentano fogge orientali e i disegni sono interessanti anche per le numerose note scritte a mano dall'autore.


Persiano

 

 

Il costume è quello indossato dal corpo di ballo. E' composto da tre capi principali: una sorta di camicia detta "ruantino" bianca con maniche lunghe aderenti che terminano con un polsino rosso. Sono decorate con galloncini d'oro tessuti in seta e ombreggiati di ciniglia o di raso. Il capospalla è una marsina con taglio leggermente svasato, a maniche corte e priva di bottoni, fermata da una cintura ricamata comn motivo geometrico. la marsina è realizzata in tessuto rosso con ricami floreali in oro, foderata con tessuto rosso più chiaro bordato in argento. I lembi rimangono liberi per far vedere la fodera interna.
I calzoni ampi e lunghi sono fermati alla caviglia con un nastro e una leggera arricciatura per assumere una forma un po' bombata. Vengono riprese le decorazioni delle maniche.
Il costume si completa con un turbante e la spada.


Persiana.

 

 

E' il corrispettivo femminile del costume dei persiani indossato dalle ballerine del corpo di ballo. In questo caso camicia e pantaloni di raso giallo e ciniglia.
La marsina bordeaux è lunga fino al ginocchio, presenta un ampio scollo che mostra la camicia sotto, è chiusa dalla cintura e decorata con ricami floreali dorati. All'interno e presenta un risvolto rosso a contrasto. Il turbante in seta leggera, presenta un lembo pendente su un lato ed è guarnito da una piuma.


Turco.

 

 

Il costume dei Turchi era indossato da un altro gruppo di ballerini. La Marsina a maniche corte è realizzata in tela bianca e decorata con una grande fantasia a fiori rossi e azzurri. L'interno della marsina e la cintura sono in panno nero. I pantaloni sono in tela celeste decorati con galloni d'argento e nero che formano un motivo a righe oblique. Completano l'abito il turbante e la scimitarra.

 


Zulima

 


Il costume di Zulima è simile a quello dei Persiani ma cambiano i tessuti e i colori. La marsina a maniche corte è in velo di raso bianco avorio e lustrini con motivi floreali. L'interno, a contrasto, è in velluto verde ricamato in oro. La cintura verde chiude la marsina con un grande fermaglio metallico. Sotto Zulima indossa una camicia con maniche lunghe e pantaloni bianchi avorio decorati con galloncini che formano motivi rigati e a griglia. Il turbante completa il costume.

 

Costumi di Antonio Braganza.

 

La terza tavola del catalogo illustra alcunii bellissimi figurini di Giovan Antonio Braganza, costumista teatrale del XVIII sec. Di lui non abbiamo notizie, rimangono solo questi disegni che documentano la sua attività come creatore di costumi per gli spettacoli della Scala di Milano. Si tratta di costumi molto fantasiosi, in pieno stile rococò e curati in ogni dettaglio. Ma l'assenza di qualsiasi riferimento non ci permette di identificare lo spettacolo al quale erano destinati nè i personaggi rappresentati. 

 

Cacciatore (?)

 


Il primo personaggio, per la presenza del fucile, gli stivali, il copricapo  e la foggia della marsina fa pensare ad un cacciatore. La marsina con taglio a campana ha falde corte a metà coscia e con larghe pieghe sul dietro che creano volume e movimento. E' tenuta aperta e mostra il gilet sottostante, ornato con più giri di una fusciacca molto voluminosa che sostiene anche le falde della marsina. La camicia è chiusa con lo jabot, fuoriesce con le maniche visibili fino al gomito e con i polsini arricciati. Le culottes bianche sono fermate al ginocchio con un fiocco e mostrano le calze dello stesso colore. Gli stivaletti scamosciati e il cappello a cilindro con piume di struzzo variopinte concludono il costume.

 

Cacciatrice nera (?)

 

 

La ballerina che interpreta questo personaggio introduce una nota esotica alllo spettacolo. Il costume femminile presenta un corpetto aderente con ampia scollatura e gonna a pagoda  sostenuta dal panier e composta da una sopragonna più corta con taglio a zig zag. La fantasia a righe colorate, le piume e le passamanrerie rendono il costume particolarmente ricco. Sopra indossa una redingote con i bordi sfuggenti indietrio e le maniche corte, a più strati di sboffi. Sul capo indossa un turbante piumato e sulla schiena porta arco e faretra con frecce. 

 

Dama francese (?)

 

 

Il quarto personaggio dei figurini di Braganza è una dama che indossa un sontuoso abito alla francese rosa. Si tratta di un costume riferibile al 1778 con corpetto aderente e punta, maniche e sboffi fermati da nastri e una voluminosa gonna sostenuta dal panier à coude. La gonna è inoltre movimentata da numerosi falbalas e nastri. L'alta acconciatura a pouf è ornata con nastri, fiori e piume di struzzo.

 

 

 

Costumi del ballo Fatima

 

Anche sui costumi presentati nella quarta tavola del catalogo ci sono aspetti che rimangono misteriosi. dalle annotazioni scritte presso i disegni si legge che si tratta del balletto Fatima, uno spettacolo in tre atti, diretto dal coreografo Cesare Coppini. Ma di questo spettacolo non è stata finora rintracciata alcuna notizia e un'altra annotazione che indica "proprietà Coppini", fa pensare che si tratti di un progetto di balletto che poi non è stato più realizzato.
Cesare Coppini faceva parte di una famiglia di artisti della danza, tra cui il padre Antonio, vissuto tra il 1806 e il 1888 fu un famoso ballerino. Antonio era il fratello di Carolina, anch'ella ballerina e Giuseppe, ballerino, mimo e coreografo. Dei quattro figli di Antonio,  Cesare fu un ballerino di grande talento, attivo nei teatri di Firenze, Roma, Genova, e poi a Milano. Qui s'impose come primo ballerino della Scala per poi diventare direttore della Scuola di ballo del prestigioso teatro milanese.

 

Ballerina fiorentina dell'epoca romana

 

 


Dall'annotazione presso il disegno si legge "Ballerina. Fiorentina dell'epoca romana. Ballabile Orgia" e di fianco: "Proprietà Coppini".
Si tratta di un abito corto, dai colori vivaci, composto da un corpetto dal taglio morbido e con brevi panneggi appuntati sulle spalle al posto delle maniche. La gonna molto ampia, a ruota e leggermente arricciata, è sostenuta da una sottogonna ampia e arricciata che fuoriese  da sotto e lascia vedere le gambe. Ai piedi la ballerina indossa sandali con lacci e l'acconciatura è fermata da un diadema dorato. 

 

Seid

 

 

 

Da quanto si legge nelle annotazioni relative a questo disegno, il personaggio di Seid, ufficiale giannizzero, era interpretato dal primo Mimo. Si legge anche che il costume doveva essere tutto in raso con guarnizioni in oro. Seid indossa una tunica gialla dal taglio semplice e dritto, senza maniche sopra ad una camicia rossa,  di cui si vedono le maniche lunghe e aderenti e braghe rosse aderenti. Le calzature con tomaia alta, il copricapo alla beduina e la spada al fianco completano il costume.

 

Dogaressa veneta

 



Presso il figurino del costume della Dogaressa veneta sono annotate diverse indicazioni riferite soprattutto ai tessuti. La Dogaressa indossa una lunga tunica damascata in raso, con maniche ampie e lunghe. In vita spicca una cintura in oro con lungo pendente davanti, decorato con pietre di diversi colori. Sulle spalle porta un ampio mantello di velluto rosso con strascico e bordatura in oro e sopra una mantellina corta in pelliccia. Sui capelli lunghi e sciolti porta la corona.

 

 Ballerina

 

 

Il quarto figurino del balletto è privo di indicazioni e non possiamo sapere a quale personaggio può essere riferito questo costume di ballerina.
Come già nella Ballerina fiorentina descritta sopra, anche in questo caso si tratta di un abito corto, che lascia libere e visibili gambe e braccia della danzatrice. E' composto da un corpetto aderente bordato in oro e con scollatura "V" e maniche corte, una gonna a più strati di tessuti diversi, con arricciature e drappegi che creano volume. I colori son contrastanti e vivaci. Ai piedi la ballerina indossa scarpini di foggia orientale con la punta curvata verso l'alto. Sull'acconciatura divisa in trecce porta un velo trasparente e una corona, al collo una ricca collana con pendente e una fusciacca annodata sui fianchi.

 

A. Cocchi

  

 
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