Johann Heinrich Füssli. Falstaff nella cesta. 1792. Olio su tela. Zurigo, Kunsthaus
L'arte di Füssli si apre sul mondo del sogno e della fantasia, ma nelle sue visioni allucinanti e grottesche traspare anche un'aspra critica alla società dei suoi tempi.
Johann Heinrich Füssli, tra i principali esponenti del preromanticismo, è uno degli artisti più originali del suo tempo.
Grande intellettuale, conoscitore d'arte e appassionato di antichità, si interessò di teatro e letteratura da cui trasse i temi per i suoi quadri. Dotato di grande fantasia, elaborò uno stile particolarissimo: nonostante la sua formazione illuminista e alcune componenti di gusto neoclassico, emerge una forte autonomia e una spinta verso soluzioni già romantiche.
Predesse soggetti fantastici, tratti dalla letteratura, dalla leggenda e trasformati con la sua pittura in visioni oniriche e grottesche. I suoi personaggi sono gli eroi di Shakespeare, Milton e Dante, ma sono anche caricature della società dei suoi tempi. Le fate, gli elfi e i mostriciattoli vestiti alla moda sono i veicoli per un'aspra e sottile critica sociale che mette a fuoco i vizi, le superstizioni e le meschinità dei suoi contemporanei.
Le sue figurine stilizzate e soprattutto le caricature e le deformazioni si ricollegano con le ricerche sui rapporti tra fisionomia e psicologia che lo scienziato e suo amico Lavater stava sviluppando in quegli anni.
Füssli conobbe il successo con il suo capolavoro più famoso: L'incubo del 1781 e fu molto apprezzato dai suoi contemporanei .
Altre opere molto note sono Il giuramento dei tre confederati sul Rutli, ispirato a un episodio tra storia e leggenda, riguardante la nascita della Confederazione svizzera, e l'interessante acquerello della Disperazione dell'artista davanti alle rovine, una riflessione sull'arte nel confronto con l'antichità. Notevole importanza assumono anche le opere ispirate alle tragedie di Shakespeare e ai poemi di Milton, in cui si possono cogliere raffinati intrecci tra pittura, teatro e poesia con soluzioni e atmosfere già romantiche.
In età avanzata divenne professore alla Royal Academy di Londra. Nelle sue opere di forte suggestione affronta temi come la follia, l'inconscio, il sogno, la morte dell'eroe, la superstizione, anticipando futuri avvenimenti artistici tra cui il Romanticismo e il Surrealismo.
Johann Heinrich Füssli. Autoritratto. Matita su carta. 1790.
Victoria and Albert Museum, Londra.
Johann Heinrich Füssli nacque a Zurigo il 6 febbraio del 1741 in una agiata famiglia di artisti, tanto che il padre, Johann Caspar Füssli il Vecchio (1706-1782) amava definire la propria casa artis pingendi cultrix: cultrice dell'arte pittorica. Johann Caspar era un pittore, collezionista studioso d'arte e funzionario comunale. I suoi cinque figli, maschi e femmine, tra i quali Johann Heinrich era il secondo, erano tutti attivi nel campo artistico. Anche il raggio delle amicizie, appartenenti all’élite intellettuale della città svizzera, furono determinanti per la formazione del giovane pittore. Primo tra questi fu Salomon Gessner, pittore di paesaggi pastorali e noto poeta, che amava accompagnare i suoi versi con i suoi disegni. Gessner divenne famoso in tutta Europa soprattutto con gli Idilli, una raccolta di poesie arricchita con le sue illustrazioni.
Füssli non frequentò scuole d'arte o accademie: la sua prima formazione avvenne nello stimolante ambiente famigliare e con la frequentazione degli amici intellettuali. Il suo apprendistato come pittore si svolse presso la bottega del padre che lo indirizzò allo studio dei maggiori pittori svizzeri.
Le prime opere conosciute di Füssli risalgono al 1751. Sono soprattutto disegni che vanno dalle prime copie e imitazioni di maestri svizzeri fino alle prime rielaborazioni personali con immagini di fantasia dove il tratto dell'artista si fa sempre più sicuro.
L'aspetto più interessante della sua produzione giovanile è la scelta dei soggetti, tratti da testi letterari (i classici, la Bibbia e un'illustrazione da Shakespeare) dove frequenti sono le scene di violenza, guerra e figure allegoriche.
A Zurigo frequenta un vivace ambiente intellettuale, conosce scrittori e poeti che lo avviano agli studi di Omero, Dante, Milton e Shakespeare. Frequenta spesso il teatro e si forma una solida cultura letteraria. Il teatro e le sue letture gli offriranno importanti spunti per i suoi disegni. In questo periodo, nella ricerca di uno stile personale risente dell'influenza di svariati modelli che vanno da Hogart, a Raffaello a Poussin, oltre agli esempi degli scultori ellenistici, ma nei suoi disegni comincia ad apparire la sua inclinazione per il fantastico e per i significati morali e filosofici che lo porteranno ad elaborare l'estetica del sublime (intesa come bellezza del pensiero, piacere intellettuale, astratto).
Nel 1763, in un primo soggiorno a Londra, viene incoraggiato alla pittura dal celebre pittore Reynolds e nel frattempo traduce le opere di Winckelmann.
Quando nel 1770 giunge in Italia, Füssli ha deciso di dedicarsi alla pittura. I suoi disegni sulle rovine romane o sulle statue e le pitture di murali di Pompei, nonostante si tratti di soggetti tipicamente neoclassici, rivelano un'interpretazione molto personale, svincolata dalle indicazioni di Winckelmann. Nel suo viaggio in Italia, tra il 1770 e il 1778 ammira molto l'arte italiana del Rinascimento, soprattutto Michelangelo, che lo colpisce per la sua energia espressiva e la sua "terribilità", molto vicina al suo temperamento artistico.
Dal 1779 si trasferisce definitivamente a Londra, dove trova un ambiente molto stimolante e ricco di possibilità. Londra in quel momento è una città in pieno fermento culturale, sono presenti intellettuali di ogni na