Nel Cristo giallo del 1889, Gauguin propone un autunno caldo su una campagna bretone in pieno sole, con colori vivacissimi.
In primo piano alcune contadine in costume sembrano assorte, in preghiera intorno al crocifisso.
Anche qui troviamo forme ritagliate e contornate in nero. La tecnica di Gauguin rinvia alle icone medievali, immagini sacre allusive a quei valori trascendenti che lui vedeva scomparire nella sua societÃÂ .
I colori e l'insieme della composizione determinano un'atmosfera di pacata e distesa contemplazione.
Ma c'è anche un valore più profondo che rinvia alla cultura e alla sensibilitàmedievale: l'intento di saldare i momenti della vita umana ai cicli e ai relativi 'misteri' della natura.
Riprende un cristianesimo delle origini, legato a una societÃÂ arcana, immobile, ignara del progresso.
Qui incomincia ad intravvedersi quella fusione tra antropologia, mito e religione che poi Gauguin perseguirÃÂ nelle tele dell'Oceania.
A. Cocchi
Bibliografia e sitografia
AA.VV. Moduli di arte - E - Dal neoclassicismo alle avanguardie. Electa - Bruno Mondadori, 2000
G. Cricco F.P. Di Teodoro. Itinerario nell'arte. Vol 3. Dall'etÃÂ dei lumi ai giorni nostri. Zanichelli editore, Bologna 2005
A.M. Damigella. Gauguin Dossier Art n. 32, Giunti Firenze, 1989
A.M. Damigella. Gauguin a Tahiti Dossier Art n. 216, Giunti Firenze, 2006
G. Dorfles, F. Larocci, A. Vettese. Storia dell'arte. Vol. 3. L'Ottocento. Istituto Italiano Atlas Edizioni. Orio del Serio 2008
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti, 1986