Cesare e il Mamertino

 

Cesare e il Mamertino

Dai ritratti romani di Giulio Cesare al pregiato vino siciliano.

 

 Proprio dalla testimonianza rilasciata dallo stesso Giulio Cesare, sappiamo che il celebre condottierio romano amava i vini e festeggiava i suoi successi con i suoi vini preferiti. facendo riferimento al brindisi avvenuto in occasione della sua terza nomina come console avvenuto nel 46 a. C., abbiniamo ai suoi ritratti scultorei più famosi il vino da lui scelto per l'importante occasione: il Mamertino, un pregiato vino siciliano.

 

I ritratti romani di Giulio Cesare

 

Nell'antica Roma, la produzione dei ritratti, come anche i rilievi storici, rappresenta una delle tradizioni più caratteristiche dell'arte romana e riflette l'importanza che in quell'antica civiltà aveva sia il culto degli antenati, sia la celebrazione degli uomini illustri, mostrati come esempio di virtù per i cittadini romani. I primi esempi di ritrattistica romana risalgono alla media e tarda età repubblicana, ma il ritratto attraversa tutto lo sviluppo storico di Roma, per poi proseguire senza interruzione nelle epoche successive.

Tra i diversi personaggi illustri, esistono diversi ritratti dedicati a Giulio Cesare, qui proponiamo due degli esempi più famosi: il Busto colossale di Cesare del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il cosiddetto Cesare Chiaramonti dei Musei Vaticani di Roma.

 

Ritratto colossale di Cesare


Busto di Cesare. 124 a. C. Marmo. Dett. della testa. Museo Archeologico Nazionale, Napoli.

 

Uno dei pezzi romani più importanti della collezione Farnese, oggi conservata al Museo Archeologico di Napoli è il Busto di Cesare, un espressivo ritratto in marmo bianco risalente al 124 d. C.

Le dimensioni di questo busto, di 120 centimetri di altezza, indicano che si tratta di un "busto colossale" una particolare categoria di ritratti onorari che non erano destinati agli interni domestici ma ai luoghi pubblici più importanti.
La scultura venne ritrovata a Roma vicino al Monastero di San Lorenzo, nella zona dove nel medioevo si pensava che si trovasse il Foro di Traiano e dove un tempo sorgeva la Basilica Ulpia. Insieme ad altri ritratti colossali dei più grandi personaggi della Roma repubblicana e dei primi imperatori doveva essere posta nel Foro di Traiano. In seguito al ritrovamento entrò a far parte della prestigiosa collezione della famiglia Farnese.
La parte originale è quella della testa e del collo, mentre il busto con la base fa parte di una realizzazione di età moderna.

 

Busto di Cesare. 124 a. C. Marmo. 
Museo Archeologico Nazionale, Napoli.

 

Non abbiamo notizie dell'autore, come avviene per tutte le opere di età romana, ma l'ignoto artista ha rappresentato Giulio Cesare in età avanzata, sottolineando la fisionomia con elementi molto caratterizzati come la capigliatura corta e stempiata, le rughe sulla fronte e sulle guance, il gonfiore delle palpebre, le mascelle serrate. L'espressione concentrata e il lieve volgersi della testa, come se osservasse qualcosa, rendono un'immagine particolarmente viva del grande condottiero romano, restituendoci l'impressione di un carattere forte, deciso ed energico.

 

 

Cesare Chiaramonti

 



Cesare Chiaramonti. I sec. a. C. Museo Pio Clementino, Roma, Vaticano.


Al Museo Pio Clementino, dei Musei Vaticani di Roma si trova un altro celebre ritratto di Caio Giulio Cesare risalente al decennio 30-20 a. C. Si tratta del Cesare Chiaramonti, così chiamato perchè ha fatto parte per molto tempo delle collezioni del Museo Chiaramonti. Il ritratto è stato eseguito qualche tempo dopo la morte del dittatore, avvenuta con i tragici fatti delle Idi di marzo del 44 a. C. In questo caso la fisionomia dell'effigiato anche se sembra corrispondere al volto di Cesare nei suoi ultimi anni di vita, mostra l'influenza della scultura greca, i tratti del viso sono infatti stemperati dalla tipica idealizzazione della scultura ellenistica.

 

Cesare Chiaramonti. I sec. a. C. Dett. della testa.
Museo Pio Clementino, Roma, Vaticano.

 


La testa, appartenuta allo scultore Vincenzo Pacetti, è stata venduta da quest'ultimo ai Musei vaticani nel 1804. Venne restaurata nel 1823 e appoggiata al busto e piedistallo moderni.
Ad un confronto con il vivace ritratto di Napoli, il Cesare Chiaramonti ha un'espressione più concentrata e ferma.

A. Cocchi.


 

Il Mamertino vino di Giulio Cesare

 

Il Mamertino è uno dei vini siciliani, apprezzato fin dall'epoca dell'antica Roma.
Il geografo Strabone ne cantò le lodi e lo classificò fra i migliori vini della sua epoca, Plinio il vecchio lo mise in cima alla sua classifica dei 195 vini migliori, assegnò al Mamertino un dignitoso quarto posto.
Giulio Cesare lo annovera tra i vini preferiti è lo scelse per brindare al suo terzo consolato nel 46 a.C.

Il Mamertino storicamente chiamato Mamertinum è prodotto essnzialmente sulla costa tirrenica della provincia di Messina, ed è proprio sulle colline di Santa Lucia del Mela, di fronte alle isole Eolie, che si concentra la maggiore produzione di questo antichissimo vino.
Il Mamertino viene prodotto da vitigni autoctoni siciliani, tra le tipologie indichiamo il Mamertino Bianco Doc, vitigno Catarratto che attribuisce struttura al al vino rendendolo idoneo all'invecchiamento, mentre l'inzolia e grillo donano profumi ed aromi unici nasce così un vino strutturato ricco di mineralità con un bouquet di frutta ed agrumi che fanno sentire ne calice di chi lo degusta tutte le peculiarità della terra di Sicilia.

Nella versione rossa estistono due tipologie IL Mamertino Nero D'avola (monovitigno) ed il Mamertino Rosso da uvaggio di Nero d'Avola e Nocera altri vitigni autoctoni Siciliani.

 

Zona d produzione : Comune di Santa Lucia del Mela
Tipo di Terreno: Misto Argilla di medio impasto
Vigneto: Timpanara e Santa Maria – 300mt slm
Uve: Nero d’Avola 90% Nocera 10%
Forma di allevamento: A spalliera metodo Guyot
Ceppi per Ettaro: 4000
Resa ettaro: 45/50 Q.li
Vendemmia: Manuale a completa maturazione delle uve seconda decade di settembre
Vinificazione: Macerazione per oltre 8 giorni in presenza delle bucce con frequenti rimontaggi
Fermentazione: 27° C;
Fermentazione malolattica: In fusti inox
Periodo di maturazione: 
30% in legno di rovere e sei mesi affinato in bottiglia

Colore: Rosso intenso
Odore: lievemente fruttato
Bouquet: Fruttato con sentori di frutta
Sapore: Deciso corposo ampio persistente armonico
Volume alcolometrico: 13 % Vol
Acidità totale: gr/ 5,00
Anidride solforosa totale: mg/l 30
PH : 3,80

 V.R. Serafini

 

 
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