s. m. ‘inventario delle proprietà immobiliari di un comune o d'una provincia’ (catasticum è attest. nel lat. mediev. di Venezia del 1185 nel sign. di ‘registro di contratti’: Cortelazzo Infl. greco, p. 57;
it. catasto: 1385 a Fabriano e, in forma lat., a Firenze, preceduto da catastro negli Statuti di Perugia del 1342). Gr. tardo katástichon, da katá (in senso distributivo) e stichós ‘rigo’, e nella terminologia tributaria ‘ruolo fiscale, che porta il nome d'una parcella, e non d'un contribuente’. La vc. si è irradiata da Venezia, e forse anche dall'area dell'Esarcato e della Pentapoli.
Felice Brancacci, committente dei famosi affreschi di Masaccio nell'omonima cappella della Chiesa del Carmine di Firenze, sembra sia stato uno dei promotori del primo catasto moderno. (N.d.r.)
A. Severi, A. Cocchi