Ernst Haeckel. Acephala Bivalvia. Piatto Illustrato 55.Litografia. Forme artistiche della Natura. 1904
I Bivalvi sono animali acquatici di origine antichissima, vivono all'interno di una conchiglia e si nutrono di plancton.
Gli animali Bivalvi formano una classe di Molluschi marini e d'acqua dolce caratterizzati da una conchiglia a due valve e da un corpo in cui non è distinta la testa e per questo motivo sono anche chiamati Acefali.
La loro comparsa risale alla fine del Cambriano e si sono diffusi ed evoluti con facilità, prendendo il sopravvento sui Brachiopodi, con cui condividevano lo stesso tipo di nutrimento. Il successo degli Acefali ha determinato la diminuzione e la scomparsa di parecchie specie dei Brachiopodi.
Solitamente le valve delle conchiglie sono simmetriche, ma nelle specie che vivono aggrappate a rocce o corpi sommersi, come le Ostriche e i Pettini di mare, possono diventare asimmetriche. Nella parte posteriore della conchiglia le valve si congiungono mediante legamenti elastici e una cerniera con un incastro di incavi e dentelli talmente preciso e unico per ogni singolo animale che rende impossibile unire due valve di conchiglie diverse. Robusti muscoli tesi tengono accostate le valve della conchiglia quando l'animale è vivo, mentre se l'animale muore i muscoli si rilassano e la conchiglia rimane aperta.
Il corpo dell'animale con i suoi visceri è tutto contenuto all'interno della conchiglia e avvolto dal mantello mentre può fuoriuscire parte del piede, l'organo di locomozione che permette all'animale di spostarsi strisciando sui fondali marini. Le ghiandole del mantello producono la conchiglia che all'esterno può assumere vari colori, i genere di tinte delicate e all'interno presenta uno strato di madreperla. In alcune specie, come le Ostriche perlifere, i grani di madreperla possono produrre le perle.
Alcuni Bivalvi, come ad esempio i Mitili producono il bisso, composto da resistenti filamenti che servono agli animali per fissarsi sul fondo.
Gli organi di senso sono poco sviluppati, prevalgono quelli tattili, come i tentacoli presenti in alcune specie, ma in altri animali, come ad esempio il Pettine, sono presenti anche piccoli occhi rudimentali,detti "ocelli".
Gli Acefali si nutrono inalando l'acqua mediante i sifoni e filtrando il cibo attraverso le branchie. Alcuni di loro si nutrono di plancton e organismi in sospensione nell'acqua, altri si nutrono di vegetali e materiali organici depositati sulla sabbia dei fondali.
Si conoscono circa cinquemila specie di Bivalvi che vengono divisi in due ordini: Asifonidi e Sifonidi.
I Sifonidi sono così chiamati perché possiedono due sifoni per la circolazione dell'acqua, uno dorsale e uno ventrale. Vengono usati per respirare da tutti i Bivalvi che vivono immersi nei sedimenti dei fondali marini. Più si trovano in profondità più i sifoni sono sviluppati. Alcuni di questi Molluschi sono anche in grado di ritirare il sifone dentro alla conchiglia.Tra i Sifonidi il Cannello è una specie Bivalve dalla caratteristica forma allungata che vive nei fondali dell'Adriatico, del Mediterraneo e dell'Oceano Atlantico orientale.
Gli Asifonidi sono le specie prive di sifoni come le Ostriche e le Cappesante.
La maggior parte delle specie di Bivalvi sono a sessi separati e depongono le uova. Alcune specie sono ermafrodite e sviluppano le funzioni maschile e femminile in tempi successivi, come ad esempio le Ostriche.
In gran parte gli Acefali vivono sui fondali marini vicino alle coste, ma esistono alcune specie che preferiscono mari più profondi, altre che vivono nei laghi e nei fiumi.
Oltre alla pesca e all'allevamento di alcune specie di Acefali, come ad esempio le Ostriche, le Vongole e i Mitili, questi molluschi sono sfruttati anche dall'artigianato e dall'industria.
Oltre alle perle, ricercate gemme dell'oreficeria, ottenute anche dagli allevamenti, vengono tutt'ora utilizzate anche le conchiglie, soprattutto per la madreperla. Le conchiglie più grandi, come quelle gigantesche della Tridacna, venivano usate come acquasantiere, altre conchiglie sono sfruttate come piatti.
Per la sua particolare resistenza, il bisso, ricavato dai filamenti naturali prodotti dalla Pinna nobilis (nota anche come Nacchera), può essere utilizzato come fibra tessile, infatti veniva tessuto fin dall'antichità dai Greci e dai Romani, fino all'avvento della seta. I tessuti in bisso erano particolarmente pregiati, si ottenevano stoffe sottilissime e lucenti, di colore dorato. Oggi è quasi introvabile in commercio, ma preziosi manufatti in bisso marino sono ancora realizzati artigianalmente da alcuni laboratori della Sardegna e della Puglia.
Asaki San
O. Cattani. Pesci. in : AA.VV. Adriatico. Le stagioni del nostro mare. Amministrazione Provinciale diForlì-Cesena. Edizione Stampa MDM Forlì 1992
Enciclopedia Universo. Istituto Geografico De Agostini Novara, 1971
AA.VV. Nel meraviglioso regno degli animali. Armando Curcio Editore, Roma 1972
V. De Zanche, P. Mietto. Il mondo dei fossili. Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977
C.Walker, D. Ward. La Biblioteca della Natura. Fossili. Guida fotografica a oltre 500 generi fossili di tutto il mondo. Arnoldo Mondadori Editore S.P.A. Milano, 2006
M. Lambert. I fossili. Vallardi Industrie Grafiche S.P.A. Lainate (MI) 1994
A. Rigutti. Zoologia. Atlanti scientifici Giunti Editore, Firenze 2010
M. La Greca, R. Tomaselli. La natura questa sconosciuta. Vol.3. Istituto Grografico De Agostini. Novara 1968