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Il bacio di Giuda

Il dipinto con Il bacio di Giuda fa parte degli affreschi realizzati da Giotto nella Cappella Scrovegni a Padova. àˆ una scena molto animata.

La composizione, basata su un intreccio di linee oblique con inclinazioni diverse, rende l'idea della confusione dovuta all'arresto di Cristo e della conseguente rissa tra sgherri e apostoli.
Le figure si muovono con assoluta libertà , girano perfino di spalle, cosa inaudita nella pittura prima di Giotto.

I personaggi sono caratterizzati, hanno fisionomie ed espressioni molto particolari,  sembrano dei ritratti, probabilmente ripresi dalle persone che Giotto vedeva attorno a sè. Nell'opera  si coglie una grande attenzione psicologica soprattutto per la precisione con cui vengono resi gli atteggiamenti e il comportamento dei personaggi, ognuno di loro sembra vivere una particolare emozione e ha una sua gestualità  e modo di reagire. San Pietro, sulla sinistra si scaglia con violenza e si sbilancia in avanti per aggredire con il coltello l'uomo davanti a sè. L'altro, non ha tempo di difendersi nè di girarsi, sembra preso alla sprovvista e ha un'espressione di sorpresa. L'uomo incappucciato, di spalle, cerca di fermare san Pietro afferrandolo per le vesti, ma non riesce a bloccarlo. Gli altri hanno espressioni alterate, gesti concitati.  Intensissimo è il dialogo muto che si svolge tra Gesù e Giuda, al centro e in primo piano nella scena. Quasi a simboleggiare il raggiro, Giuda, con un gesto ampio, avvolge Gesù nel suo mantello e lo bacia. I due si guardano negli occhi, Gesù con un'espressione consapevole e ferma, Giuda con un'aria dubbiosa e già  colpevole.

Oltre all'eccezionale qualità  espressiva dell'artista, questo dimostra la volontà  di Giotto di creare nella sua pittura una rappresentazione della vita reale. Nella composizione di ogni scena viene studiata e ricostruita con cura una situazione concreta in un lavoro di sapiente regìa. Grande attenzione viene posta alla scena, al costume, alle interazioni tra personaggi, cercando di riprendere la spontaneità  e la verità  di persone e situazioni viste e vissute. I personaggi vivono i costumi, i comportamenti e le condizioni  degli uomini del suo tempo. La storia di Cristo viene portata nell'attualità .

A. Cocchi


Bibliografia

E.Bacceschi L'opera completa di Giotto. Classici dell'arte Rizzoli. Milano 1966
Antonio Pucci. Il Centiloquio, Firenze 1373
A. Magistà . Così ne parlano i contemporanei, in: Il romanzo della pittura. Giotto e i maestri del Trecento. Suppl. a La Repubblica del 26/10/1988
S. Malatesta. L'uomo che parlava la lingua dei mercanti, in: Il romanzo della pittura. Giotto. Suppl. a La Repubblica del 26/10/1988
A. Tomei. Giotto. La pittura. Dossier Art Giunti, Firenze 1997
C. Semenzato, A. Angoletta Berti. Giotto e i giotteschi a Padova. Arnoldo Mondadori editore/ De Luca edizioni d'arte. Milano/Roma 1988
La Nuova Enciclopedia dell'Arte, Garzanti, 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 1, Zanichelli Bologna 2004


 

 

 
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