Arte etrusca

 

 

Cavalli alati di Tarquinia, lastra architettonica fittile dal tempio dell'Ara della Regina. Museo archeologico nazionale tarquiniense.
Cavalli alati di Tarquinia. IV-IIIsec. a. C. Lastra architettonica fittile dal tempio dell'Ara della Regina.
Museo archeologico nazionale tarquiniense. Foto di Ulrich Mayring

 

L'arte etrusca rivela una cultura ricca e articolata, aperta ai contatti con altre civiltà, un linguaggio originale e tecniche raffinatissime.

Architettura etrusca

 

 

Mentre per l'architettura civile: cinte murarie, porte delle città, ponti, sistemi di drenaggio, gli Etruschi usano soprattutto la pietra, per le case e per i templi usano materiali deperibili come legno e mattoni per le strutture portanti, terracotta e stucco per le rifiniture e le decorazioni.
Per questo le città etrusche sono scomparse, sono rimaste solo le fondamenta in pietra dei templi e le tombe (scavate sottoterra, rivestite in pietra o costruite in pietra).

Per l'architettura etrusca è di fondamentale importanza il colore. Tutta l'architettura etrusca in origine era dipinta e decorata. Le pitture meglio conservate sono quelle delle pareti delle tombe. Ma anche gli edifici pubblici, sacri e civili e quelli privati erano decorati con pannelli o lastre applicati alle pareti. Le stesse maestranze al servizio delle famiglie principesche etrusche lavoravano sia nella decorazione delle tombe, che nelle case private e negli ambienti della città.

 

 

Il tempio

 

Dei templi etruschi oggi rimangono solo i basamenti in pietra. Le colonne e il tetto in legno, le pareti in mattoni, le decorazioni in terracotta e in stucco, sono quasi completamente perdute, rimangono solo rari frammenti.
Le forme e le caratteristiche del tempio etrusco oggi le possiamo ricostruire, sia da modellini votivi, che li riproducono in piccolo; sia dalle descrizioni dell'architetto e trattatista romano Vitruvio; sia dalle tracce delle strutture e dai frammenti.
Una delle caratteristiche del tempio etrusco è il podio: alto basamento in pietra, in genere di tufo, di forma rettangolare e scalinata di accesso sulla fronte. 
Il podio non ha solo la funzione di innalzare il tempio perché sia ben visibile da ogni punto della città e sottolineare l'importanza dell'edificio. Ha anche una funzione religiosa e simbolica che deriva da un rituale antichissimo (di origine preistorica) che è quello dell'auspicio. Il tempio è inteso come porzione di terreno delimitata e sacra, appositamente soprelevata per simboleggiare una sorta di proiezione della volta celeste sulla terra, liberata con particolari riti magici dalla presenza di spiriti maligni. 
A differenza del tempio greco il tempio etrusco non è la dimora del dio, ma un luogo consacrato, di culto, preghiera e di offerta. Spesso il tempio etrusco è un vero giacimento di reperti, anche preziosi. Il tempio era molto frequentato, anche perché si praticava la divinazione e tutte le attività religiose e magiche erano gestite da una potente classe di sacerdoti e indovini (gli arùspici)

Dopo la scalinata, sulla parte anteriore si incontra un portico tetràstilo, (pronao) che in genere ha 2 file di colonne con base di pietra e fusto di legno. Le colonne sono colorate e rastremate verso l'alto, ma sono prive di entasi. Sono meno slanciate di quelle greche, hanno proporzioni diverse. I capitelli ricordano vagamente quelli greci, ma sono più semplificati nelle forme.

La parte posteriore del tempio è occupata in genere da tre celle, divise e con ingressi indipendenti, dedicati a tre diverse divinità. Infatti la religione etrusca era politeista comprendeva gli dei superiori (con un dio supremo, Tinia), esseri ultraterreni e demoni, spesso rappresentati nelle sculture in terracotta, bronzo o pietra, o nelle pitture sui vasi o sulle pareti delle tombe.
Oltre alla decorazione pittorica, il tempio etrusco è decorato con frontoni a rilievo, cornici e architravi con motivi vegetali, antefisse e acroteri in terracotta, con forme vegetali, animali, e soprattutto figure sacre e demoniache. Si tratta sempre di elementi religiosi o simbolici.

 

Le tombe

 

In relazione all'importanza che gli Etruschi attriibuiscono al mondo dell'aldilà, l'architettura funeraria ha un ruolo fondamentale. Dalla convinzione religiosa che la vita delle anime dovesse continuare oltre la morte, in eterno, le tombe sono state realizzate con materiali e caratteristiche adatte a una lunga durata. Infatti si sono conservate molto bene, fino ad oggi. Sono costruite in pietra, o scavate nella roccia o sotto terra.
Sempre per rispecchiare un'idea di vita nell'aldilà, le tombe non sono mai isolate, ma sempre raggruppate in necropoli (città dei morti) fuori delle mura cittadine, ma con una disposizione ordinata, con strade, piazzali, incroci, come una città. Spesso gli incroci sono segnati con stele o obelischi in pietra, che presentano incisioni o decorazioni.
Le tombe sono concepite e organizzate come delle vere case, più o meno ricche e attrezzate, a seconda dello stato sociale della famiglia di appartenenza.
Inoltre sono state pensate per poter essere ampliate e modificate nel tempo, quindi sono funzionali alle modifiche.
Esistono diversi tipi di tombe etrusche, variano sia in base al periodo storico, sia in base alla collocazione geografica e alle caratteristiche geologiche del terreno in cui si trovano. Le principali categorie di tombe sono:

  • ipogee
  • a tumulo
  • a edicola

Le tombe ipogee possono essere:

  • completamente sotterranee (tombe a camera)
  • scavate nella roccia anche riutilizzando grotte naturali (tombe rupestri)

Una famosa tomba a camera , appartenuta ad una famiglia principesca, è quella dell'Ipogeo dei Volumni della metà del II sec. a. C., presso Perugia. Vi si accede da una scala molto ripida che scende sottoterra, si passa attraverso un vestibolo (come l'ingresso di una casa), e si arriva a un atrio rettangolare, (simile alla sala di rappresentanza) in fondo al quale c'è la camera sepolcrale con le panche in pietra per appoggiare i sarcofagi (disposte come un triclinio). A sinistra e a destra dell'ambiente centrale si aprono piccole stanze (come quelle delle case) utilizzate come depositi per le offerte e i doni.
Anche nelle tombe delle famiglie più importanti le dimensioni non sono mai esagerate, perché imitano sempre l'ambiente domestico, quindi tendono a essere raccolte e più confortevoli possibile.

Le tombe a tumulo 
sono solo parzialmente interrate, possono essere rotonde o rettangolari. Si accede da una porta aperta nel tamburo (in quelle rotonde) o nella facciata (in quelle rettangolari), seguita da alcuni gradini che scendono o una rampa in discesa con un corridoio (dromos). Il resto della costruzione, realizzata in blocchi di pietra, è tutta ricoperta da un tumulo di terra a forma di collinetta.
In quelle più semplici rettangolari, il soffitto è a pseudovolta, con blocchi di pietra che salgono verso il centro, oppure con soffitto piano fatto di lastroni di pietra. In quelle circolari il soffitto è a pseidocupola come nelle tholos micenee.

Un esempio di tomba a tumulo circolare e con tholos è la Tomba della Montagnola, tra VII e VI sec. a.C. a Quinto Fiorentino, presso Firenze. È composta da dromos, piuttosto lungo, che prosegue fino alla camera sepolcrale. Questa è rettangolare e si apre, ai lati con due stanze rettangolari, e verso il fondo con una camera circolare a tholos, la cui copertura è sorretta da un pilastro centrale.

La Tomba dei Rilievi di Cerveteri, del IV, III sec. a. C., è un'unica camera rettangolare. Il soffitto è sostenuto da due pilastri squadrati, composto da lastre di pietra leggermente spioventi, scolpite a imitazione di travi di legno. Tutto l'interno è decorato con rilievi in stucco dipinti, che rappresentano attrezzi e oggetti di uso quotidiano, per ricreare l'impressione di un ambiente domestico.

Le tombe a edicola 
sono semplici casette rettangolari, con tetto spiovente, ad aula unica, costruita interamente sul terreno.
Un esempio è la Tomba del bronzetto dell'Offerente della fine VI sec., inizio V sec. a.C., a Populonia, presso Livorno. Si presenta come un tempietto in miniatura, senza colonnato, nè scalinata, molto semplice.

 

 

Vulci

 

La città etrusca di Vulci sorgeva nell'attuale comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
La ricchezza della città era dovuta ai fiorenti scambi con tutto il Mediterraneo. Era difesa da una possente cinta muraria.
Per lungo tempo nemica di Roma, Vulci si era alleata con Volsini (attuale Orvieto) per combattere contro i Romani. Ma venne sconfitta e occupata dai Romani, guidati dal console Tiberio Coruncanio, nel 280 a. C.
Dopo la totale distruzione venne ricostruita la città romana.

A testimonianza delle lunghe ostilità tra Vulci e Roma rimane la monumentale Tomba Francois, forse la più importante tomba dipinta del mondo etrusco mai ritrovata, che prende il nome dall'archeologo fiorentino Alessandro Francois che la scoprì nel 1857 sul versante di una collina affacciata su Vulci.
Si tratta di una tomba principesca, appartenente alla famiglia Saties, ornata con scene di guerra che sono un chiaro manifesto antiromano. Il celebre affresco della tomba Francois, rappresenta il Sacrificio dei prigionieri troiani da parte di Achille per vendicare Patroclo. La scelta di questo episodio della mitologia greca forse allude all'eccidio del 358 a. C., quando nel foro di Tarquinia avvenne l'esecuzione pubblica di oltre 300 prigionieri Romani da parte degli Etruschi, durante la lotta per la supremazia dell'Italia centrale.

 

A. Cocchi

 

 

Video

 

L'arte etrusca. Video da You Tube. Realizzato da: Elisa Marianini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia 

 

AA.VV. I colori degli Etruschi in Archeologia. Luoghi e segreti delle antiche civiltà Fabbri editori. n. 48 
AA.VV. Il mistero degli Etruschi in Archeologia. Luoghi e segreti delle antiche civiltà Fabbri editori. n. 46 
G. Cricco, F. P. Di Teodoro Itinerario nell'arte, Zanichelli, vol. I 
M. Torelli Arte etrusca in Dossier Art n. 169 Giunti, 
Stefania Mortaretti. La Pompei etrusca. in National Geographic Marzo 2008 

 

 

 

 

 

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