Teatro di Cesenatico. Architettura
Tra i monumenti di Cesenatico merita una visita anche lo storicoTeatro Comunale. L'edificio si trova centro storico, vicino al Porto-canale, tra ristoranti, bar, negozi e altri monumenti come L'Antiquarium, il Museo della Marineria, Casa Moretti.
Il Teatro comunale di Cesenatico è stato costruito dal 1863 al 1865 su richiesta della cittadinanza. Gli stessi abitanti di Cesenatico, in seguito ad una sottoscrizione pubblica, raccolsero la cifra di 80.000 lire, necessaria per avviare i lavori. Il progetto è opera dell'ingegnere Candido Panzani, gambettolese (1811-1902) e in servizio presso il Comune. La direzione dei lavori venne affidata all'ingegnere Enrico Bocchini di Cesena.
E' un edificio che appartiene alla tipologia architettonica dei teatri romagnoli dell'Ottocento.
La pianta di forma rettangolare occupava in origine una superficie di circa 500 metri quadrati (esattamente: 488,99, più gli attuali ampliamenti) ma nonostante le dimensioni modeste, è un edificio perfettamente attrezzato e funzionale, ha un aspetto sobrio ed elegante, dalle armoniose proporzioni neoclassiche.
Diversi eventi hanno determinato alcune trasformazioni nell'edificio, all'inizio del '900 per via di alcune migliorie, ma soprattutto perchè a causa dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, sono stati necessari interventi di restauro.
L'esterno è certamente la parte meglio conservata e più fedele al suo aspetto originario.
La facciata è realizzata con mattoni in cotto, composta su due ordini separati da una sottile cornice.
L'ordine inferiore è caratterizzato da una lavorazione a bugne che segnano la superficie con regolari fasce orizzontali. La parte inferiore, inoltre è suddivisa in cinque campate, che si dilatano con mezzo modulo ai due lati. Si notano le tre arcate centrali a tutto sesto affiancate da due piccole porte rettangolari.
Il portale d'ingresso è ricavato nell'arco centrale, mentre gli altri due archi inquadrano due ampie finestre. Un certo dinamismo sulla facciata è ottenuto non solo con le aperture sulla massa muraria delle porte e delle finestre, ma anche dai diversi livelli di profondità, in un delicato gioco di avanzamento e arretramenti dei piani. Un lieve aggetto fa avanzare il settore centrale con i tre archi, seguono un po' più indietro le due campate laterali, e arretrano ancora le due ali estreme, più strette. Un gradevole gioco di luci e ombre è ottenuto anche negli archi con la soluzione della doppia ghiera e imposta, spunto di recupero dell'architettura romanica, ma presente anche in alcuni esempi coevi di architettura industriale romagnola.
Nell'ordine superiore le superfici lisce delle due campate più esterne contrastano con il più vicace settore centrale la cui suddivisione in tre parti è ottenuta mediante quattro eleganti lesene di ordine ionico sostenenti una trabeazione. Negli scomparti centrali si vedono tre grandi finestre rettangolari incorniciati da tre archi a doppia ghiera (simili a quelli dell'ordine inferiore) con lunette decorate. Conclude la facciata un grande timpano triangolare con cornice a dentelli. Nella cuspide del timpano si nota la forma della lira, quasi un moderno acroterio che denota la funzione teatrale dell'edificio.
Nel complesso delle sue strutture, nella divisione degli ambienti e nel suo interno, le caratteristiche originali della costruzione sono ancora riconoscibili, ma esistono comunque delle modifiche dovute sia ai restauri, sia al necessario adeguamento dello storico edificio alle attuali esigenze di utilizzo e sicurezza.
Su due piani si sviluppa, con identica articolazione, il corredo degli ambienti di servizio. Al piano terra, subito dopo l'ingresso si aprono due stanze laterali con funzione di servizio e l'atrio di accesso alla platea e ai palchi del primo ordine. Il foyer è situato al primo piano, con altre stanze, un tempo destinate alla locale scuola di musica e oggi divenute ambienti di servizio.
La sala centrale, adibita allo spettacolo, presenta una cavea a ferro di cavallo in cui trovano posto la platea e la fossa orchestrale, due ordini con quindici palchi ognuno e un terzo ordine in cui trova posto il loggione e le barcacce.
Il palcoscenico presenta scenari, quinte ed una balaustra per i macchinari e le manovre di scena accessibile mediante una scaletta di legno.
Il soffitto della platea in origine ospitava un grande rosone di legno intagliato dal bolognese Cuccoli e dipinti dei pittori Bellani e Canepa con una serie di medaglioni con busti raffiguranti personaggi celebri dello spettacolo. Altre opere artistiche erano i bassorilievi in gesso di Vittorio Rambelli, le dorature di Morsiani e le scene di Pirro Rota, oltre al celebre sipario dipinto da Pompeo Randi. Tranne alcuni elementi, purtroppo tutte le parti decorative sono andate perdute.
Nel corso dell'attento e impegnativo restauro realizzato dal 1981 al 1992 diretto dall'architetto Augusto Savini, molte parti decorative sono state rifatte, alcune sono state recuperate.
Oggi, nonostante le perdite, il Teatro di Cesenatico si presenta come un piccolo gioiello architettonico, un ambiente accogliente e confortevole dove anche i colori e le decorazioni dell'interno, concorrono a creare un interno armonioso e gradevole.
A. Cocchi
Theatre House of Cesenatico - Architecture
C. Panzani. Theatre House of Cesenatico. 1883-85. Façade.
Among the monuments of Cesenatico the historic Theatre House is worth a visit. The building is located in the old town, near the Canal Harbour, among restaurants, bars, shops and other monuments like the Antiquarian, the Museo della Marineria (Seamanship museum) and the Casa Moretti (Moretti House).
The Theatre House of Cesenatico was built between 1863 and 1865 upon a request of the local people. The citizens of Cesenatico, after collecting signatures in favour of the construction of a theatre, collected the amount of 80,000 liras requested to start the works. The project is the work of engineer Candido Panzani from Gambettola (1811-1902) who worked in the Town Hall at the time. The management was entrusted to engineer Enrico Bocchini from Cesena.
C. Panzani. Theatre House of Cesenatico. 1883-85. Façade. Detail of the arches and the Ionic pillars.
The building belongs to the architectonic style of the theatres from Romagna in the 1800. The rectangular shape plan was initially 500 sq m. big (488.99 sq m. to be precise, plus current expansions) but despite the modest dimensions, it is perfectly functioning and fully equipped. The aspect is sober and elegant, with harmonious neoclassic proportions.
Several events have contributed to the transformation, some in the beginning of the 1900 to make improvements to the building, some others because of damage caused during the World War II, after which was necessary to do restoration works.
The exterior is certainly the best kept and most faithful to the original. The façade is made by bricks, composed by two orders separated by a delicate cornice.
The lower order is characterized by an embossed work that marks the surface with regular horizontal strips. The bottom part is subdivided in five spans which expand with half module on both sides. The three rounded central arches are abreast two rectangular doors.
The entrance portal is dug in the central arch, while the other two arches frame two broad windows. Some sort of dynamism in the façade is obtained not only by the openings on the masonry of the doors and windows, but also by the several levels of depth, in a delicate back and forth effect. A light projection makes the centre with the three arches come out; and withdraw the two extreme wings, tighter. A pleasant light and shade effect is obtained also in the arches using a double archivolt arches, an inspiration from the Roman architecture, but also seen in some examples of contemporary industrial architecture from Romagna.
C. Panzani. Theatre House of Cesenatico. 1883-85. View from the stall towards the boxes.
In the upper order the two extreme span sleek surfaces contrast with the livelier central sector, where the subdivision in three parts is obtained by four elegant pillars of the Ionic order supported by a trabeation. In the central compartments there are three rectangular windows topped by three doubled archivolt arches (similar to those of the lower order) with decorated lunettes. The façade is finished with a triangular pediment with a notched frame. In the pediment spire the shape of a lyre, almost a modern acroterion, indicates that this is a theatre.
The original characteristics of the construction are still recognised in the whole of the structure, in the division of the spaces and in its interior. But there have been modifications made during the restoration works or during the changes required by the current health and safety policy.
C. Panzani. Theatre House of Cesenatico. 1883-85. View of the stage.
The servicing for the equipment develops on both floors, with identical lay out. On the ground floor, just after the entrance there are two lateral service rooms, the lobby for the stalls and the stage of the first order. The foyer is on the first floor, as well as other rooms, once used for the local school of music and today transformed in services.
The central room, used for the performances, has a horseshoe shape cavea where the stalls and the orchestra pit are located, as well as two orders with 15 boxes each one and a third order where the grand circle is located.
The stage has a set, side wings and a balustrade for the machinery and for dealing with the sets, reached by wooden stairs.
C. Panzani. Theatre House of Cesenatico. 1883-85. View of the boxes.
Originally the roof had a big wood rose window carved by the Bolognese Cuccoli and painted by Bellani and Canepa, with a series of medallions portraying famous personages of the theatre. There were also the plaster bas-relief from Vittorio Rambelli, the gildings from Morsiani and the scenes from Pirro Rota, as well as the celebrated curtains painted by Pompeo Randi. With a few exceptions, unfortunately most of the decorations were lost.
During the careful and demanding restoration works between 1981 and 1992, managed by the architect Augusto Savini, many parts of the decoration were remade, and some were recovered.
Today, despite some loss, the Theatre of Cesenatico is presented as a small architectonic treasure, a comfortable and welcoming place where even the colours and interior design contribute to create a harmonious and pleasant atmosphere.
A. Cocchi
Trad. A. Sturmer
B. Ballerin, Rocca, torre e fortino del Cesenatico. in: Romagna arte e storia n. 49, 1997, Editrice Romagna arte e storia, Rimini 1997
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D. Gnola, Storia di Cesenatico Edizioni Il ponte vecchio, Cesena, 2001
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AA. VV.Quaderno da viaggio. Provincia di forlì-Cesena. Luoghi e incontri, arte e cultura dal mare all'appennino.
P. Fabbri. La pianura e i lidi romagnoli. Guide d'Italia. Fabbri Editori, Milano 1982
M.Tedeschini (a cura di) Cesenatico. In: Atlante Romagnolo. Dizionario alfabetico dei 76 comuni. Il Resto del Carlino.