Antonello da Messina non è soltanto un artista di straordinaria sensibilità, è anche uno dei rari intellettuali del Rinascimento che con il proprio lavoro ha saputo riunire i diversi linguaggi culturali dell'arte italiana ed europea.
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Antonello da Messina. San Gerolamo nello studio. Londra, 1474. Olio su tavola. National Gallery
La vita di Antonello da Messina si può ricostruire solo su alcuni dati cronologici essenziali, reperiti dopo ricerche difficili, lunghe e pazienti, poiché i documenti e le notizie che lo riguardano sono molto scarse. Non essendoci pervenuto neppure l'atto di nascita dell'artista, anche la data di tale evento è ipotetica, ricavata dal confronto tra documenti diversi. Secondo il Vasari Antonello "si morì di anni 49" e poiché nel testamento redatto dal Notaio Antonio Mangianti si legge la data del 14 febbraio 1479, si può calcolare che la nascita debba collocarsi verso il 1430.
Secondo gli studiosi il nome del pittore è Antonio de Antonio (o de Antoni), figlio di Giovanni de Antonio e Garita (probabile diminutivo di Margherita).
Un importante risultato degli studi condotti su questo artista, è offerto da Francesco Nicolini che nel 1925 rese nota una lettera scritta nel 1524 dal napoletano Pietro Summonte al nobile collezionista veneziano Marco Antonio Michiel, informandolo sulla situazione artistica napoletana. Nella lettera Antonello viene indicato come uno dei migliori allievi di Colantonio, artista che aveva appreso la tecnica della pittura a olio, alla maniera fiamminga, presso la corte di Renato d'Angiò, un re appassionato d'arte e di pittura.
In base a questa notizia si ricava che Antonello deve aver frequentato la bottega di Colantonio tra il 1438 e il 1442.
Verso il 1455 viene collocato il matrimonio con Giovanna Cuminella, forse una vedova che aveva con sé una figlia. L'anno successivo sembra che sia nato Jacobello, figlio e futuro collaboratore del pittore.
Sui documenti notarili si trova una delle poche date sicure: il 1457, quando Antonello, non ancora trentenne, viene indicato come "discretus magister". Un modo antico per dire che il pittore messinese era già autonomo, con la sua bottega in attività.
Allo stesso anno risale la commissione di un gonfalone di San Michele dei Gerbini da parte di una confraternita di Reggio Calabria, un'opera perduta. Il gonfalone era un tipo di dipinto di carattere devozionale, solitamente dedicato alla Madonna, che veniva realizzato su due facce, di dimensioni contenute, destinato ad essere inserito in una ricca cornice lignea intagliata. Nel corso della sua carriera Antonello da Messina eseguì diversi gonfaloni, tra i quali quello per la confraternita di Santa Maria della Carità, quello per la confraternita di San Michele e quello richiesto per contratto nel 1462 per la confraternita di Sant'Elia dei Disciplinati.
Tra il 1458 e il 1459 gli studiosi collocano un probabile viaggio di Antonello in Italia centrale e un soggiorno a Roma, dove dev'essere avvenuto l'incontro con Piero della Francesca, che stava lavorando per finire i dipinti richiesti da Pio II nella camera della Santità di Nostro Signore (come risulta da un documento dell'archivio pontificio).
Il 15 gennaio 1460 risulta il noleggio di un brigantino da parte del padre Giovanni, che voleva andare ad Amaltea, in Calabria, per riportare il figlio e la sua famiglia a Messina. Nel 1461 il fratello Giordano venne accolto come apprendista nella bottega di Antonello.
Durante gli anni della sua permanenza a Messina il pittore ottenne commissioni importanti e si consolidò la fama e la ricchezza della famiglia. Già a quel tempo le opere di Antonello avevano raggiunto una considerazione notevole. Per la Madonna commissionata da Giovanni Mirulla, un ricco mercante e banchiere messinese, è stato firmato un contratto di dodici fiorini d'oro, un valore corrispondente a circa il doppio di un immobile.
Antonello rimase a Messina fino al 1465, quando si ipotizza un periodo di viaggi nel nord Italia e forse anche all'estero che sembra protrarsi fino al 1470.
Dopo varie presenze del pittore a Noto per impegni di lavoro tra il 1471 e il '72, nel 1473 risulta essere nuovamente a Messina, dove firmò il Polittico per le monache di San Gregorio.
Nel 1475 Antonello, richiestissimo da una sicura clientela di amatori, risulta attivo a Venezia, dove fu impegnato anche nell'esecuzione della celebre Pala di San Cassiano richiesta da Pietro Bon, ambasciatore di Venezia a Tunisi. La pittura di Antonello era particolarmente apprezzata sia per i suoi ritratti "naturali", sia per la sua particolare capacità di fondere armoniosamente un'impeccabile costruzione prospettica, frutto della conoscenza della migliore avanguardia artistica italiana con l'amore per la descrizione del particolare e della luce di segno fiammingo. Nella produzione di questo artista, il soggiorno veneziano è uno dei periodi meglio documentati e del quale resta il maggior numero di opere, anche se oggi sono disperse in diversi musei del mondo.
Antonello nel 1477 ritornò a Messina dove continuò a lavorare fino al 1479, quando morì all'età di circa 49 anni.
A. Cocchi.
Antonello da Messina.L'opera completa.
Ediz. illustrata Copertina flessibile.
Catalogo della mostra, Roma, Scuderie del Quirinale, marzo - giugno 2006
La vita e l'opera completa di Antonello da Messina in una monografia ricca di immagini di grande qualità, approfondimenti sui rapporti con la pittura fiamminga, riferimenti e confronti con altri artisti e con l'orizzonte culturale del XV secolo. Autori: Mauro Lucco, Till-Holger Borchert, Dominique Thiébaut, Marco Collareta.
Pubblicato da Silvana Editoriale
Il Rinascimento in Sicilia. Da Antonello da Messina ad Antonello Gagini.
Ediz. illustrata Copertina flessibile
Testo di Benedetto Patera sull'arte rinascimentale in Sicilia.
Esempi di pittura, scultura e architettura. Edito da Kalòs.
G. Mandel, L. Sciascia L'opera completa di Antonello da Messina. Classici dell'arte Rizzoli, Milano 1967
M. Bussagli Antonello da Messina. Dossier Art Giunti, Firenze 2006
La Nuova Enciclopedia dell'Arte, Garzanti, 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 1, Zanichelli Bologna 2004
F. Negri Arnoldi Storia dell'arte vol III
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti, Università di Bologna, 1984
R. Barilli. Lezioni di Fenomenologia degli stili, Università di Bologna, 1983
Un'utile sintesi sulla vita e le opere di Antonello da Messina attraverso un video realizzato da Massimo Mastronardo, tratto da You Tube.
La presentazione della splendida Annunciata di Antonello dal Direttore del Museo Diocesano di Milano, in un video realizzato da ARPANetMilano, tratto da Youtube.