Porto di Cesenatico

Porto di Cesenatico

Bibliografia

 

 

La presenza del Porto  nella cittadina costiera di Cesenatico è documentata fin dall'antichità.
Secondo antichi documenti, esisteva già un approdo alla foce del fiume Pisciatello, prima del 1302.
Ma nel 1314 il Comune di Cesena interviene con lavori di scavo e ristrutturazione per poter usufruire di un porto sull'Adriatico utile alle attività di scambio commerciale.

 


Il Porto de Cesenatico in una stampa del 1776. Forlì, cocllezione Piancastelli.

 

I magistrati comunali, affidarono la sovrintendenza del Porto a ingegneri idraulici, che si occuparono del suo funzionamento e di tutti i lavori di manutenzione. Ma a causa delle naturali depressioni costiere, i porti del litorale romagnolo erano spesso bloccati dall'accumulo di banchi sabbiosi che creavano disagi e pericolo, impedendo il traffico delle imbarcazioni.

Nel 1502 il ventisettenne Cesare Borgia, figlio naturale del papa Alessandro VI, e soprannominato Il Valentino aveva appena riaffermato il dominio della Chiesa sulla Romagna mediante un'efficiente azione militare, sbaragliando le tante piccole signorie che si contendevano il territorio. In quegli anni il duca Valentino era interessato a difendere le zone appena riconquistate con un piano di rinnovamento delle fortificazioni e delle località strategiche. Il rapido svilupparsi delle armi da fuoco rendeva urgente la modernizzazione delle fortezze medievali. Scelse quindi Leonardo da Vinci come architetto e ingegnere Generale, incaricandolo di effettuare i controlli e rilevamenti necessari di tutti gli avamposti, i castelli e le località della Romagna per poi procedere alle opportune modifiche.
In questo contesto si inserisce anche Cesenatico. Il Borgia avvertì la necessità di creare a Cesenatico, per la sua posizione ideale tra Medio e Alto Adriatico, un porto più efficiente e un riparo sicuro per le navi e di risolvere definitivamente il problema dell'insabbiamento. Leonardo da Vinci, si occupò del porto di Cesenatico in occasione del suo viaggio in Romagna nel 1502, al servizio del Valentino.

 


Una suggestiva veduta del Porto di Cesenatico oggi. Foto: L. Gentili, E. Racchini



Il lavoro di Leonardo è documentato da due disegni che il maestro rinascimentale realizzò su un suo libretto da viaggio oggi conosciuto come Codice L,  conservato a Parigi, alla Bibliothèque de l'Institut de France, mentre una fedele riproduzione del Codice é conservata presso la Biblioteca Comunale di Cesenatico. Si tratta del taccuino tascabile (10,9X7,2 cm) che Leonardo aveva iniziato a riempire con annotazioni e disegni a Milano, e che portò con sè nel suo viaggio in Romagna. Il primo disegno è un rilievo del porto di Cesenatico con misurazioni e osservazioni, scritte cona la sua inconfondibile grafia rovesciata da destra a sinistra.
Il secondo disegno è una veduta dall'alto del borgo di Cesenatico, con annotazioni sull'orientamento dell'antica Rocca (oggi scomparsa) rispetto a Cesena.

 



Sono state attribuite e  Leonardo l’invenzione dei due moli guardiani (dei quali quello destro è più allungato), la creazione di fossi  immissari per l’espurgo del canale  portuale e di una paratia mobile sul Ponte di San Giuseppe. Leonardo progettò le modifiche al porto di Cesenatico in modo da risolvere il grave problema dell’insabbiamento dell’imboccatura: cioè modificò l’orientamento e la lunghezza di ogni palizzata e ampliò i bacini collegati, per far sì che l’acqua  potesse entrare ed accumularsi, regolandone l'afflusso mediante paratie mobili, ma anche defluire con rapidità durante le basse maree, tenendo libero l'ingresso durante il deflusso.

Dopo l'intervento di Leonardo il Porto di Cesenatico divenne così particolarmente agibile ed efficiente anche nei secoli successivi. Nel XVIII sec. Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana aveva fatto realizzare una strada che dalla Toscana si congiungeva al porto, per poter agevolare i traffici mercantili.

 



Il 2 agosto 1849 Giuseppe Garibaldi, per accorrere in difesa di Venezia, si imbarcò da Cesenatico con i suoi duecento uomini su tredici bragozzi da pesca,in difesa, perchè nonostante ci fosse una tempesta in mare, quel porto era particolarmente sicuro.

Da allora ha sempre rappresentato un sicuro rifugio per le imbarcazioni da pesca, e recentemente viene utilizzato anche per i collegamenti con la Croazia.

 


Il porto di Cesenatico nell'ora del crepuscolo. Foto: L. Gentili, E. Racchini

 

L. Gentili, E. Racchini

 

 


 

 

 

The Harbour of Cesenatico

 


Leonardo da Vinci. View of Cesenatico. Codice L. Paris, Bibliothèque de l'Institut de France

 

The harbour in the coastal city of Cesenatico is documented since old times. According to old documents, a landing at the mouth of the river Pisciatello existed already before 1302. But in 1314, the Council of Cesena started excavation and restoration works in order to have a harbour on the Adriatic that was used for commercial exchange activities. The council magistrates entrusted the harbour's Superintendence to hydraulic engineers who took care of the functioning and maintenance works. But because of the natural depression of the coast, the harbours in Romagna were often blocked by banks of sand causing hardship and danger, and preventing the traffic of the boats.

 


Cesare Borgia permit to Leonardo da Vinci, Vaprio D'Adda, Melzi d'Eril archives.



In 1502, the 27 year old Cesare Borgia, natural son of Pope Alexander VI and nicknamed "Il Valentino", had just reconfirmed the domination of the Church in Romagna by an efficient military action, defeating the small seigneuries that competed in the territory. In those years, the Duke Valentino was interested in defending the just conquered zone with a plan for the renovation of the fortress and strategic locations. The fast development of fire arms made the modernization of the medieval fortress an urgent matter. He therefore chose Leonardo da Vinci as general architect and engineer, entrusting him the control and necessary survey of all outposts, castles and locations in Romagna and then proceed with the relevant modifications.

Cesenatico is inserted in this context. Borgia brought to attention the need to create a more efficient harbour and a safe place for ships, and at the same time to definitely solve the problem of sand shelving. Cesenatico, due to its location between the Middle and High Adriatic was the ideal place for that. Leonardo da Vinci took care of the harbour during his trip to Romagna in 1502, in service of Valentino.

 


Leonardo da Vinci. Self-portrait. 1515 ca. Sanguine (red chalk) drawing 33.3X21.3 cm.
Royal Library of Turin.



The works of da Vinci are documented in two drawings that the renaissance master realized in his travel book, today known as Codice L and kept in Paris, in the Bibliothèque de l'Institut de France, while an accurate and true reproduction is kept in the Public Library of Cesenatico. It is the pocket notebook (10.9 x 7.2 cm) that Leonardo had started in Milan, filling in with notes and drawings and that he took with him in his trip to Romagna. The first drawing is a relief of the port of Cesenatico with measurements and notes, written in his unmistakable right to left handwriting. The second drawing is an air view of Cesenatico, with notes about the orientation of the old Rocca (today gone) in relation to Cesena.

The invention of the two guardian piers (from which the one to the right is longer), the affluent ditches for flush of the canal harbour and a mobile bulkhead on the San Giuseppe bridge are all awarded to Leonardo. He designed the modifications of the harbour in a way that solved the problem of shelving. In other words, the changed the orientation and the length of each palisade and widened the connected basins, in order for the water to enter and accumulate, controlling the influx with mobile walls, but also to flow out fast during low tides, and keeping the entrance free during the ebb.

 

 

Leonardo da Vinci. Relief of the Harbour of Cesenatico. Codice L. Paris, Bibliothèque de l'Institut de France

 

 

After the intervention of Leonardo, the harbour of Cesenatico became very competent and efficient and this great performance continued for the centuries to come. In the 18th CenturyPietro Leopoldo Grand Duke of Tuscany built a road connecting Tuscany to the port in order to facilitate the commercial traffic.

On the 2nd August 1849Giuseppe Garibaldi, rushed up to defend Venice, and left Cesenatico with his 200 men on 13 fishing boats. Even though there was a storm in the sea, the port was considered particularly safe.
It has since then represented a safe refuge for fishing boats and has recently been used as a link to Croatia.

 

L. Gentili, E. Racchini

 


 


   

Bibliografia 

 

F. Santucci, Cesenatico, da porto di Cesena a Comune Edizioni Il ponte vecchio, Cesena, 1995
D. Gnola, Storia di Cesenatico Edizioni Il ponte vecchio, Cesena, 2001
D. Gnola, Cesenatico nella storia Edizioni Il ponte vecchio Cesena, 2008
M. MARINI CALVANI (a cura di), Schede di Archeologia dell'Emilia-Romagna, Bologna 1995
B. FARFANETI, Cesenatico romana. Archeologia e territorio, Ravenna 2000
C. Dondi Il porto di Cesenatico lo pensò Leonardo? in:www.bper.it/gruppobper/incontri

 

 
Approfondimenti
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