Il teatro e le arti

Il rapporto tra il mondo del teatro e le arti figurative ha una lunga tradizione.

Dalle esperienze della classicità ai grandi interpreti del Medioevo, dagli scenari prospettici del Rinascimento alle apoteosi del Barocco fino all'età moderna, la ricerca di spettacolarità appartiene a tutte le principali correnti artistiche.

I pittori decoratori Bellani e Canepa.

La teatralità della pittura gotica

 

 

I pittori decoratori Bellani e Canepa

 


Longiano. Castello Malatestiano, Sala degli Affreschi.
Decorazioni di Giovanni Canepa e Girolamo Bellani (1864).

 

Nonostante l'apprezzamento ricevuto presso i contemporanei dai pittori Bellani e Canepa, oggi è piuttosto difficile ricostruire il profilo dei due artisti, a causa della scarisità di notizie e di un certo ingiustificato disinteresse.

Sappiamo che i due artisti si erano specializzati nel campo della decorazione e della scenografia, vengono citati come "pittori ornatisti e figuristi", attivi in Emilia Romagna tra Bologna e la costa adriatica.

 


Gerolamo Bellani e Giovanni Canepa. Decorazione ad affresco. 1854. Bologna, Villa Baruzziana.

 

Gerolamo (o Girolamo) Bellani è nato a Lugano nel 1822, viene citato come pittore e scenografo, ha compiuto i suoi studi a Milano e a Parigi. Ha lavorato a Bologna a Cento ed in alcune località romagnole come Cesenatico e Longiano. Morì nel 1880.

Giovanni Canepa viene ricordato per gli affreschi e pre le scenografie. Ha lavorato a Forlì, Cento, Milano, Cervia e insieme al Bellani a Cesenatico e a Longiano.
I due artisti erano residenti a Bologna ed hanno lavorato insieme in diverse occasioni.

 


Gerolamo Bellani e Giovanni Canepa. Decorazione ad affresco. Part.
1854. Bologna, Villa Baruzziana.

 

Nel Teatro Comunale di Cesenatico hanno eseguito le decorazioni pittoriche del soffitto della platea. 
Ancora in campo teatrale, ritroviamo Bellani e Canepa nelle decorazioni nel Teatro Petrella di Longiano. Sempre a Longiano hanno realizzato gli affreschi nella Sala dell'Arengo e nei locali adiacenti del castello.
Nel 1854, insieme a Valerio Rivelli, avevano firmato il contratto per le decorazioni pittoriche della Villa Baruzziana a Bologna, oggi sede di una struttura ospedaliera specializzata nella cura dei disturbi psichiatrici.

 


Gerolamo Bellani e Giovanni Canepa. Decorazione ad affresco.
Part. 1864-65. Cesenatico, Teatro Comunale.

 

 A. Cocchi.


 

Bibliografia

Archivio Istituto Beni Culturali, Bologna.
D. Gnola, Cesenatico nella storia Edizioni Il ponte vecchio Cesena, 2008

 

 

 

La teatralità della pittura gotica

 


Giotto, La nascita di Maria. 1303-05. Affresco. Cappella Scrovegni, Padova.

 

Nell'arte del Medioevo, esiste un rapporto profondo tra la pittura o la scultura e il mondo dello spettacolo. L'arte gotica, come già l'arte romanica, si inserisce in questa cultura.
Nel Medioevo era piuttosto diffusa in tutte le città la tradizione egli spettacoli in piazza. Con delle strutture provvisorie, venivano montati dei palcoscenici in legno dove recitavano gli attori. Finito lo spettacolo le strutture venivano smontate.
Negli affreschi di Giotto, in particolare quelli della Cappella Scrovegni Padova, le 'scatole prospettiche' contenenti le scene dipinte, richiamano i telai dei teatri provvisori degli attori girovaghi del suo tempo. Ad esempio le Virtù e i Vizi della Cappella Scrovegni, rinviano al genere delle "statue viventi". Ma anche le stesse composizioni, la disposizione degli elementi, la gestualità e le espressioni "forti", riprendono il linguaggio della scena mimata. Basta pensare al celebre Compianto sul Cristo morto, altamente drammatico.
Lo stesso vale per le pareti o gli elementi che dividono gli spazi, in funzione di un "prima"e un "dopo", ma anche di un "esterno" e "interno" in funzione delle vicende narrate. La Nascita di Maria ne è un esempio. Anche lo straordinario cromatismo, ricco e luminoso di Giotto, contribuisce a questo effetto spettacolare.
Nello stesso contesto si inserisce anche l'opera di Simone Martini, l'esempio più celebre è la sua Maestàdel Palazzo Pubblico di Siena, dove la sacra rappresentazione è letteralemente uno spettacolo della divinità.

 

A. Cocchi


 

Bibliografia

R. Middione Il segno del trionfo in Bell'Italia n 214 febbraio 2004. Giorgio Mondadori, Milano
E.Bacceschi L'opera completa di Giotto. Classici dell'arte Rizzoli. Milano 1966
Antonio Pucci. Il Centiloquio, Firenze 1373
A. Magistà. Così ne parlano i contemporanei, in: Il romanzo della pittura. Giotto e i maestri del Trecento. Suppl. a La Repubblica del 26/10/1988
S, malatesta. L'uomo che parlava la lingua dei mercanti, in: Il romanzo della pittura. Giotto. Suppl. a La Repubblica del 26/10/1988
A. Tomei. Giotto. La pittura. Dossier Art Giunti, Firenze 1997
C. Semenzato, A. Angoletta Berti. Giotto e i giotteschi a Padova. Arnoldo Mondadori editore/ De Luca edizioni d'arte. Milano/Roma 1988 
La Nuova Enciclopedia dell'Arte, Garzanti, 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 1, Zanichelli Bologna 2004

 

 

 

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