Telemaco Signorini

Telemaco Signorini. La sala delle agitate al San Bonifazio di Firenze. 1865. Olio su tela. Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Venezia.
Telemaco Signorini. La sala delle agitate al San Bonifazio di Firenze. 1865.
Olio su tela. Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Venezia.

 

Signorini indaga nella realtà con i suoi straordinari reportage pittorici. Ogni storia rivela senza filtri la vita contemporanea, una verità nuda sembra cristallizzarsi nella sintesi delle scene, le figure sono ridotte a macchie di luci o di ombre.

Indice dei contenuti
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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e attività artistica

 

Telemaco Signorini nasce a Firenze nel 1835.
Il padre Giovanni, anch'egli pittore, presta il suo servizio alla corte del Granduca di Toscana. Fu proprio il padre a indirizzare Telemaco verso l'arte e a proporgli di frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Grazie al padre egli è conosciuto dalle famiglie nobili fiorentine e anche dagli inglesi, che saranno i principali clienti dei suoi quadri di genere storico, molto di moda in quel periodo. Lasciata l'Accademia, nel 1854, Telemaco inizierà  a frequentare il caffè Michelangelo, entrando così in contatto con altri pittori del gruppo dei macchiaioli.
Dopo il suo primo viaggio nel Nord d'Italia, nel 1856, tornato a Firenze realizza Il ponte della Pazienza e Casa Goldoni, opere in cui esaspera chiaramente il chiaroscuro, e che espone alla Promotrice. Nel 1858 compie un nuovo viaggio nel Nord d'Italia insieme al padre, facendo una sosta a La Spezia durante il ritorno. I dipinti di questo periodo, come ad esempio Il mercante di La Spezia, segnano l'importante svolta di Signorini verso quella che sarà  definita pittura di macchia.
Dal 1859 al 1860 si arruola artigliere nelle truppe di Garibaldi, nel corso di questa esperienza produrrà  numerosi schizzi e bozzetti da trasportare poi su tela. Questa sua documetazione pittorica sulla spedizione dei Mille è stata presentata alla Promozione fiorentina nel 1860.
In seguito a un altro viaggio a Milano e La Spezia realizza l'Acquaiola a La Spezia.
Nel 1861 Telemaco va a Parigi dove visita una mostra dei pittori della Scuola di Barbizon ed alcuni atelier come quello di Camille Corot. Nell’estate dello stesso anno accompagna Diego Martelli nella sua casa di Castiglioncello, l'atmosfera incontaminata del litorale toscano dà  una sferzata decisiva all’impianto dei suoi quadri, come si può vedere ne I pascoli a Castiglioncello.  Nei dieci anni successivi quasi tutti i pittori che frequentavano il Caffè Michelangelo sono ospiti a più riprese nella casa al mare di Martelli e questi soggiorni, insieme alle gite alla Piagentina, segnano per loro un periodo magicamente fecondo.
Dopo la morte del padre, nel 1862, Telemaco Signorini sente l’esigenza di tornare a dipingere nella sua Toscana. Nascono così alcune delle sue opere  più famose, come "Sulle rive dell’Arno a primavera e I campagnoli in un giorno di festa.
Nel 1865 dipinge La sala delle agitate al San Bonifazio in Firenze, una delle sue tele più celebri di carattere sociale, che viene vista anche da Edgar Degas, recatosi a Firenze nel 1875.
Negli anni '70 Signorini, ormai molto conosciuto, si recherà  spesso all'estero per partecipare a esposizioni internazionali. Nel 1870 viene nominato membro della giuria all'esposizione nazionale di Parma e nel 1873 è premiato all' Esposizione Universale di Vienna con il quadro L' Alzalaia.
Nell'estate dello stesso anno si reca a Londra e poi a Parigi dove incontrerà  gli amici Boldini, Cecioni e frequenterà  anche altri artisti francesi.
Dal 1881 soggiorna più volte a Londra, nel 1883 espone alla Royal Academy e alla Grosvenor Gallery, vende quadri e conferma il suo successo.
Eppure la vita privata di Signorini non è brillante come la vita artistica, è noto a tutti per il carattere intollerante ed è conscio di questi limiti; forse anche per questo decide di  accogliere sotto la sua tutela e protezione una bambina di nove anni, Irene Roppele che vedremo ritratta in alcuni quadri di questo periodo, come La Nene.
Nel 1889 fa parte della commissione della sezione italiana per l’Esposizione Universale di Parigi insieme a Boldini che ne è presidente, nel 1892 riceve l’incarico di insegnante di disegno all’Istituto Superiore di Magistero Femminile a Firenze, nel 1897 è giurato alla II Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
Signorini morirà  all'età  di 66 anni nella sua casa di Firenze nel 1901.

 

D. Perna

 

 

 

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I Macchiaioli. Mappa concettuale

I Macchiaioli.  

Mappa concettuale con caratteri generali, esponenti principali, esempi di opere e caratteristiche dello stile.  Autore: A. Cocchi
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Bibliografia

 


Matteucci Giuliano Mazzocca Fernando Sisi. Telemaco Signorini e la pittura europea. Carlo Marsilio editore, settembre 2009

 

 
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