Moda femminile rococò

Moda femminile del primo rococò

La moda femminile del tempo di Luigi XV è ben rappresentata dalle più celebri donne del re.

La prima è Madame Pompadour, un'affascinante borghese che, secondo la leggenda sedusse il re proprio con la sua eleganza e determinò la formazione dello stile del primo rococò.
Si racconta che il re avesse notato la dama vestita di velluto a azzurro, metre guidava da sola una carrozza scoperta durante una delle sue battute di caccia. La Pompadour, che divenne la favorita di Luigi XV, venne nominata marchesa e introdotta a corte, dove le fu predisposto un appartamento.
Ben presto Madame Pompadour divenne la donna più importante di Francia, non solo modello di eleganza per tutte le dame e arbitro del gusto di corte, ma influenzò le regole di comportamento della corte francese e assunse anche un forte ruolo politico. Conquistandosi la fiducia di Luigi XV, diventò la consigliera del re, accolse ministri e personalità di rilievo, discusse di questioni politiche.

Negli abiti femminili di questo periodo si riscontrano alcune variazioni rispetto alle soluzioni già introdotte nel periodo della Reggenza, come l'andrienne, la robe à plis Watteau e la robe volante.

  • Le increspature sulle spalle della robe Watteau divennero pieghe piatte e profonde, che allargandosi lungo l'abito e confondendosi con la gonna assunsero l'aspetto di un mantello, e in alcuni casi vennero ripertute anche sul davanti.
    L'abito poteva anche essere chiuso, ma se portato aperto, lasciava intravedere la veste sottostante.
  • La novità era però rappresentata dalla robe volante, che si diffuse fino agli ultimi anni del regno di Luigi XV. Si trattava di un abito molto ampio e leggero sciolto e fluttuante da portare sopra il panier. La forma si adattava quindi a quella del panier: dapprima ad imbuto, poi à coudes, rialzato intorno ai fianchi.
    La robe volante si poteva portare chiuso fino alla vita, allacciandosi con una scala di fiocchi, detti echelles, o tutto aperto.
    Le maniche di questo abito, dalla forma allargata a imbuto verso il fondo (en pagodes) potevano avere gli orli decorati con più ranghi di trine, e un fiocco di seta che si allacciava in corrispondenza dell'attaccatura delle trine.
  • Un'altra tipologia di abito, introdotto da madame Pompadour, era di una particolare foggia di robe volante che faceva contrastare la forma esile del busto con l'ampiezza spesso esagerata dei fianchi, ottenuta mediante il panier. Era composto da un corsetto molto aderente, e due gonne ampissime e sovrapposte.
    Il corsetto era sagomato a cono, irrigidito mediante stecche di balena cucite all'interno, tra il tessuto e la fodera, finiva con una punta al punto di vita e aveva un'ampia scollatura quadrata. Davanti aveva la piece d'estomac, una rigida pettorina a triangolo, ornata con fiocchi echelles.
    Le maniche erano lunghe fino al gomito, aderenti e con parecchi giri di trine sia nella forma en pagode, sia con una lieve coda, nella forma en sabot. Un fiocco di seta era posto davanti, in corrispondenza della parte interna del gomito.
    Pizzi, trine e altre decorazioni ornavano anche la scollatura e la parte anteriore della gonna.
  • Per le cerimonie di corte si usava ancora la grande robe, portato sul panier e ornato con abbondanti decorazioni.
  • Le calzature per le occasioni ufficiali, al tempo di Luigi XV erano dotate di tacco alto, tomaia a punta e linguetta. Ma come elemento distintivo della nobiltà avevano la fibbia davanti.

 

Moda femminile del secondo rococò

Il secondo personaggio femminile che influenzò la moda francese rococò fu Jeanne du Barry, commerciante di moda che divenne contessa in seguito al matrimonio.
Accanto alle dame di corte la moda del tempo di Luigi XV è dovuta anche ad alcuni artisti che lasciarono molti disegni di abiti.
Tra questi Augustin de Saint Aubin, che nel 1761 disegnò la serie degli  Habillements à la mode de Paris e quella dei Portraits à la mode.

  • Verso la metà del secolo la forma della gonna a panier cominciò ad appiattirsi, allargandosi lateralmente, fino ad assumere una forma ovale e divenendo un appoggio per le braccia. Per la decorazione degli abiti, delle acconciature e dei cappelli, accanto ai pizzi, alle trine e alle perle si introdussero i fiori, veri o finti,  e decorazioni ispirate al mondo della natura.
  • Nel corso del secolo XVIII, sulla scia delle due ambasciate turche nel 1721 e nel 1742, si fece strada un nuovo gusto per l'esotismo, alimentato anche dal teatro, che attraverso spettacoli di grande successo, come l'Orpheline de la Chine, di Voltaire (1775) sedusse con gli affascinanti abiti dell'Estremo Oriente il costume occidentale. Tuttavia la moda europea si limitò ad un'imitazione molto superficiale dei costumi degli altri popoli, senza acquisire la scioltezza e la comodità di quegli abiti privi di strutture rigide e costrittive. Perciò, senza rinunciare al panier e al busto, intorno alla metà del secolo si proposero fantasiosi abiti alla circassiana, alla turca, alla sultana, alla levantina, alla levita.
    Questo tipo di abiti si diffuse soprattutto nella moda corrente e nelle vesti utilizzate in casa. Solo verso il 1887-88 si ammise a corte un abito alla turca.

Moda femminile del tardo rococò

Nell'ultimo trantennio del XVIII secolo, la moda rococò cambiò ancora.
In Francia, presso la corte di Luigi XVI, il rococò francese raggiunse l'apice dello sfarzo e dell'eccesso, sia nelle forme degli abiti e sia nelle decorazioni. Determinante, per il costume di questo periodo, è stata la figura della regina Maria Antonietta. La linea di tendenza dello stile Luigi XVI divenne indicativo di un'aristocrazia conservatrice, ostile alle idee liberali e sostenitrice di un potere assolutistico.

Le tendenze più innovative e più largamente diffuse, per l'abbigliamento femminile di fine '700 sono rappresentate dalla moda inglese e dagli sviluppi dello 'stile esotico'.

Copricapi di gusto rococò

Nel periodo rococò, sui capelli raccolti con morbidi boccoli furono molto usate le cuffie e i berretti, spesso coperti da un leggero velo nero chiamato mantille.
Con le acconciature più voluminose si portava invece la toque, un cappello con falda, disposto obliquamente sul capo.
Per le attività di svago come le passeggiate, ma soprattutto la caccia e l'equitazione le signore portavano spesso il tricorno.
Per tutte le altre occasioni però il cappello era indossato soprattutto dalle vedove o dalle donne più anziane.


Calzature rococò

Le scarpe di questo periodo divennero oggetti molto raffinati e preziosi. La moda del momento tendeva a far sembrare il piede molto piccolo, quindi si indossavano scarpini strettissimi, con tacchi alti e ornati davanti con nastri disposti a ciuffi.
Le scarpe erano realizzate con la stessa stoffa dell'abito, e spesso ricamate.
I tacchi in legno potevano essere rivestiti di pelle sottile. 
Per le più importanti occasioni di corte si portavano scarpe con la fibbia ornata di gemme.
La tomaia era a punta e a volte incurvata verso l'alto, mentre l'interno era foderato di pelle di capretto.

A. Cocchi


 

 

Bibliografia

V. Maugeri A. Paffumi Storia della moda e del costume. Calderini Editore, Firenze 2005
L. Kybalovà, O. Herbenovà, M. Lamarovà. Enciclopedia illustrata del costume. F.lli Melita Editore, La Spezia 1988
C. Giorgetti. Manuale di Storia del Costume e della Moda. Cantini Gruppo D'Adamo Editore, Firenze
E. Morini. Storia della moda XVIII-XX secolo. Skira editore, Ginevra-Milano 2006

 

 

 

 
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