Pierre Auguste Renoir

Pierre-Auguste Renoir, Sulla terrazza. 1881. Olio su tela. The Art Institute, Chicago
Pierre-Auguste Renoir. Sulla terrazza. 1881. Olio su tela. 100×80 cm. The Art Institute, Chicago

 

" ....Vuole che le dica quali sono, per me, le due qualità dell'arte? Dev'essere indescrivibile ed inimitabile ... L'opera d'arte deve afferrarti, avvolgerti, trasportarti»

P. A. Renoir

Indice dei contenuti
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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e attività artistica

 

Pierre Auguste Renoir nasce il 25 febbraio 1841 a Limoges.
Il padre è sarto e la madre lavora in una fabbrica di abbigliamento.
Nel 1844 la famiglia si trasferisce a Parigi, mostra spiccate qualità  artistiche, entra a far parte della corale di Saint-Eustache. Nel 1854 entra come apprendista decoratore nella manifattura di porcellane dei fratelli Levy, nello stesso anno si iscrive ai corsi serali della Scuola Gratuita di Disegno e Arte Decorativa.
Nel 1860 comincia a frequentare il Louvre come copista, ammira Rubens e il settecento francese, infatti egli è meno disposto di altri suoi colleghi ad accantonare l’eredità  del passato e afferma che il Louvre ha la capacità  di insegnare “quel gusto della pittura che la sola natura non può dare”.
La sua attività  artistica sarà  infatti una sintesi fra natura e tradizione, fra ideale e reale, oscilla tra la pennellata divisa e il disegno monumentale.
Nel 1862 è ammesso all'Ecole Imperiale e Speciale des Beaux-Arts; in questo anno stringe amicizia con i futuri artefici dell'impressionismo, con i quali intraprende le prime sedute di pittura en plein air.
Non rinunciando ai precetti dell'Ecole, aspira al riconoscimento nell'ambito dei Salon.
Nel 1865 trascorre insieme ad altri impressionisti come Monet e Pissarro lunghi periodi a Marlotte, successivamente nella villa del nuovo amico Jules Le Coeur, dove conosce la prima amante e modella: Lise Trehot.
Nel 1866 inizia la coabitazione con Bazille, frequenta il cafè Guerbois, punto di ritrovo di artisti e letterati, dove conobbe anche personaggi come Manet, Degas e Cézanne.
I continui rifiuti da parte della giuria del Salon nei confronti delle opere degli impressionisti suscitano negli artisti l'idea di organizzare una mostra autonoma.
Nell'estate del 1869 Renoir dipinge insieme a Monet, en plein air, La Grenouillere, una balera con annesso uno stabilimento balneare sulle rive della Senna. (La Grenouillere).
Attorno 1870 risulta fondamentale lo studio effettuato sulle variazioni create dagli effetti di luce, che caratterizza molte opere di quel periodo. Per Renoir il paesaggio è il soggetto che più si presta ad essere affrontato con la massima libertà  tecnica, ma, al tempo stesso necessita di uno studio non minore di quello che serve per la rappresentazione di gruppi di persone.
Nel 1872 si reca spesso da Monet, con il quale si occupa di pittura en plein air. Uno dei soggetti preferiti da Renoir in questo periodo è Camille Monet con il figlio, i soggetti divengono parte integrante della natura, i riflessi del sole sulle figure vivono sulla tela.
Il 1874 vede l'inaugurazione della mostra presso Nadar, Renoir vi espone sette quadri, tra cui Il palco. Egli è particolarmente felice di cogliere i tratti della femminilità  e ricerca un linguaggio sereno e leggero privo di sforzo apparente che rimandi allo spettatore una sensazione di felicità .
Comincia a ricevere diverse commissioni, grazie ai ricavi ottenuti da quelle riuscì ad affittare un atelier nel giardino di Rue Corot a Montmartre.
In questo periodo Renoir, pur mescolando i colori sulla tavolozza, giustappone sulla tela tocchi di colore puro che si combinano nell’occhio dello spettatore. L'opera presentata alla seconda mostra impressionista, riceve diverse critiche; ricevette lodi in occasione della terza esposizione impressionista e gli giunsero diverse commissioni.
Si tiene una personale di Renoir nei locali della rivista "La Vie Moderne", che permette di accrescere il suo successo. Anche se riceve diverse commissioni per ritratti, non abbandona la pittura en plein air.
Dipinse diverse volte sua moglie sulle rive della Senna e l'esigenza di nuovi spunti paesaggistici lo porta a compiere un viaggio ad Algeri nel 1881.
Rientrato a Parigi crea la Colazione dei Canottieri dove ritrae diversi suoi amici.
sul finire del 1881 compie un viaggio in Italia, dove visita le città  d'arte più importanti.
Tornato in Francia dipinge con Cézanne all'Estaque, successivamente si occupa di un progetto sul "trittico" sul ballo. Una mostra personale da Durand-Ruel e una nuova partecipazione al Salon consolidano la sua affermazione.
Essendo Renoir interessato a nuove ricerche tecniche e formali, legge Il libro dell'arte di Cennino Cennini; progetta una nuova società  di pittori: gli Irregolaristi.
Progetta con Mallarmè, conosciuto nel salotto della pittrice Berthe Morisot, un'edizione illustrata delle sue prose. L’opera più importante del periodo “aigre”, poi ripudiato dello steso artista, è Le grandi bagnanti, opera che rappresenta il punto di superamento della tecnica impressionista: i colori sono all’interno di contorni ben definiti; ma l’opera non susciterà  particolare entusiasmo.
Si ritira nella campagna di Essoyes a causa di un primo attacco di reumatismi e una paresi facciale.
Nel 1890 sposa Aline, due anni dopo viene organizzata un'antologica con 110 opere di Renoir, affermandone così il successo. Renoir dipinge Fanciulle al piano, la prima e unica opera commissionata dallo Stato, conservata al museo di Luxembourg.
Nel 1895 la morte di Berthe Morisot lo colpisce molto, a lui e a Mallarmè sarà  destinata la tutela della figlia.
Renoir nel 1897 subisce la frattura di un braccio cadendo dalla bicicletta, da questo momento comincia il corso della malattia che lo porterà  alla paralisi.
Questi sono gli anni dei grandi nudi, sontuosi e ricchi di colore  e luce ottennero il riconoscimento  della critica.
Nel 1900 è decorato con la Legion d’Honneur e il Salon d’Automne pubblica 35 sue opere.
Riceve inviti per molte mostre internazionali, mentre lo storico Meier – Graefe pubblica la sua prima monografia.
Si trasferisce nella tenuta di Les Collettes, dove rimarrà  fino alla morte.
Nonostante l’artrite che lo costringe su una sedia a rotelle, non ferma mai il suo lavoro: dipinge ritratti della sua famiglia e continua a rappresentare nudi femminili, Renoir stesso afferma che “la sofferenza passa, la bellezza rimane”; il dolore, infatti, affina la sensibilità  dell’artista.
Esegue soggetti mitologici che vengono anche ripresi in scultura, è Vollard a convincerlo a dedicarsi alla scultura, avvalendosi dell’aiuto di Richard Guino.
Allo scoppio della guerra i due figli vengono reclutati e feriti, negli stessi anni muore la moglie.
Renoir, benché solo, continua a lavorare, soprattutto alla scultura.
Muore nel 1919.

 

G. Salvigni

 

 

 

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Impressionismo. Mappa concettuale

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Bibliografia

 

 

Maria Teresa Giunti. Renoir. Giunti editore. 1993
Francesca Castellani e Ilaria Cicali. Renoir e la sensualità  della pittura. Edittrice e-ducation.it. 2008
Giorgio Cricco e Francesco Paolo Di Teodoro. Itinerario nell'arte. Zanichelli. 2006

 

 
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