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Ragazzina a piedi nudi

E' un olio su tela (cm 74,5X49,5) dipinta quando il pittore aveva 14 anni. E' conservata al Museo Picasso di Barcellona.
La composizione segue un'impostazione chiara e sintetica, costruita su pochi, essenziali elementi. La figura è centrale costruita sull'asse verticale del quadro. E' chiara, concreta e tende a venire avanti. Lo sfondo circonda la figura in modo più vago e indistinto, man mano che si allontana dal primo piano in profondità .
Lo spazio è tridimensionale. Il primo pano è occupato dalla figura che passa da un livello più avanzato in basso, in corrispondenza dei piedi che sembrano 'sfondare' la superficie del quadro, ai livelli via via più arretrati delle gambe e del busto. Tale sviluppo in profondità  è accompagnato dal terreno color ocra.
E' evidente il forte senso del volume dovuto alle forme ampie e tondeggianti e alla costruzione per volumi solidi sviluppati in profondità . Picasso è molto attento anche al gioco delle luci e delle ombre che mettono in risalto la plasticità  e fanno vibrare i colori.
La stesura pittorica è condotta in modo ampio e pastoso, l'artista diluisce poco i colori per creare un effetto corposo, pieno. La pienezza del colore costruisce le forme, il disegno a matita non si vede, sembra non esserci o essere completamente assorbito dai colori. I contorni sono compatti, nonostante la pennellata sciolta, mantengono la forma unita e solida.
La gamma cromatica è calda, il quadro è composto di rossi, marroni e giallo ocra. Nel vestito della bambina si alternano note più alte di rosso acceso, puro, di luminosità  intensa, ad altre dove il colore è smorzato con toni più bassi. Picasso non esegue sfumature, ma accosta macchie, zone di colore con gradi di saturazione e luminosità  diverse.
Ciò determina un crescendo di luminosità  che parte dall'oscurità  del fondo, passa ai riflessi dorati del terreno, si accende nei bagliori caldi delle vesti, emerge nel bianco quillante del fazzoletto per poi riflettersi sul viso della bambina e diffondersi, più smorzata nei capelli.
E' straordinaria la forza espressiva con cui Picasso coglie il 'broncio' di questa ragazzina in posa su una sedia, riesce a trasmettere questa sensazione di disagio in modo diretto. Ma soprattutto colpisce la sua capacità  di cogliere una presenza viva, concreta, reale.
Di fronte a opere come questa, oltre alla fonte diretta dell'insegnamento scolastico e paterno, il pensiero va ai grandi maestri del passato, Velazques, Zurbaran e Murillo, che Picasso aveva forse già  potuto ammirare nei musei spagnoli.

A. Cocchi


Bibliografia

Gertrude Stein, Picasso. Adelphi 1973
E. Bernini R. Rota, Eikon. Guida alla storia dell'arte. vol. 3 Laterza, Roma-Bari 1999
E. Bernini R. Rota A regola d'arte. vol 5 Il Novecento. Laterza, Roma-Bari 2001
G. Dorfles, A. Vettese Il Novecento. Protagonisti e movimenti. Atlas, Milano 2006
F. Galluzzi Pablo Picasso Giunti, Firenze 2002
G.G. Lemaire, Picasso Dossier Art n.19 Giunti, Firenze 1987
Classici Rizzoli, 22,
G. Cricco, F. P. Di Teodoro, Itinerario nell'arte vol 3 Zanichelli ed. seconda edizione,

 

 
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