Felicità Pubblica

L'opera, eseguita nel breve soggiorno in Francia da Orazio Gentileschi, è tutta impostata sulla gamma dei colori blu e oro. La composizione è resa monumentale dalla visione dal basso.
Molti degli elementi presenti nel quadro sono desunti da un trattato di Cesare Ripa sul tema della felicità . Nel testo la Felicità  Pubblica viene descritta come una figura femminile seduta, con una cornucopia, lo scettro, le corone. L'abito giallo con la camicia bianca sono invece riferite alla descrizione della Felicità  Breve, cioè temporale, dello stesso Ripa. L'abbinamento delle corone con le palme rinviano all'allegoria della Felicità  Eterna, dove Ripa spiega che la felicità  può essere raggiunta solo attraverso la sofferenza.
Orazio inserisce tali richiami come significati politici. La Felicità  Pubblica  di Orazio allude alla monarchia francese, e in particolare si rivolge alla regina Maria de' Medici.  Anzichè assisa su un trono o un sedile, è seduta pericolosamente in bilico sul parapetto di un balcone posto molto in alto, perchè dietro si vede solo il cielo.
L'insieme dei simboli del potere, le corone, gli scettri e la cornucopia, formano un groviglio disordinato, allusivi di disordine politico, e la stessa Felicità , sembra stringere tutto a sè in modo protettivo, mentre si guarda attorno un po' inquieta, come se avvertisse un pericolo. Anche il cielo, molto nuvoloso, sembra minacciare un temporale. Sul caduceo, attributo di Mercurio e simbolo di pace, i due serpenti si agitano aggressivi.
Si colgono quindi una serie di segnali che alludono alle insidie che stanno mminacciando la felicità  pubblica del regno di Francia.  La monarchia francese è indicata dai gigli che ornano le corone, e lo scettro con la mano della Giustizia è un tradizionale attributo dei re di Francia.
Le palme probabilmente si riferiscono ai problemi affrontati dalla regina: le congiure, l'ostilità  dei protestanti, l'esilio del figlio a Blois nel 1617.
La luce che filtra tra le nuvole vuole essere un segno di speranza rivolto dal pittore a Maria de' Medici. Ma le vicende storiche poi svolgeranno al peggio, Maria de' Medici nel 1631 sarà  esiliata dalla Francia, e dopo aver vissuto nelle Fiandre e in Inghilterra, morirà  a Colonia.

A. Cocchi


Bibliografia e sitografia

A. Lapierre Artemisia Mondadori 1999
AA.VV. Caravaggisti Dossier Art n. 109, Giunti,  Firenze 1996
Keith Christiansen, L'arte di Orazio Gentileschi. in: Keith Christiansen e Judith Mann (a cura di) Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano 2001
J. W. Mann, Artemisia e Orazio Gentileschi in: Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano, 2001
B. R. Benjamin, P. De Montebello, C. Strinati. Premessa in: Orazio e Artemisia Gentileschi, Skira editore, Milano, 2001
La Nuova Enciclopedia dell'arte, Garzanti, 1986


 

 
Approfondimenti
Loading…