La Vernaccia, San Gimignano e i Medici

La Vernaccia di San Gimignano.

La Vernaccia, Cosimo I e Vasari.

Scheda tecnica.

La Vernaccia di san Gimignano

Le vernacce in Italia sono tre, la Vernaccia di Serrapetrona, Vernaccia di Oristano e la Vernaccia di San Gimignano. Per quest'ultima, parleremo della tenuta Guicciardi-Strozzi, a villa Cusonala tenuta risale al 994, in Toscana.

Il primo impianto di vernaccia risale al 1200,fu decantato da Dante, che lo cita nel purgatorio, Boccaccio lo cita per ben 8 volte nel Decameron e Michelangelo Buonarroti il Giovane, scrittore fiorentino pronipote dell’omonimo artista dedica alcuni versi alle vigne della Vernaccia.

 


Veduta di San Gimignano.

 

Il primo collegamento artistico riferibile alla Vernaccia si trova proprio nel suo luogo d'origine: San Gimignano, uno dei più bei borghi d'Italia, centro ricco di testimonianze storiche e artistiche che vanno dall'età etrusca al XIX secolo. Per approfondimenti su San Gimignano si rinvia alla sezione specifica.

  

 


Giorgio Vasari. Ritratto di Lorenzo il Magnifico.
1534. Firenze, Uffizi.


L'altro collegamento ci porta nella Firenze rinascimentale. La vernaccia era utilizzata nella corte dei Medici, soprattutto come rimedio alla sazietà di stomaco, come medicina. E' presente anche nelle occasioni importanti, come ad esempio il matrimonio tra Nannina de’ Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico e Bernardo Rucellai, avvenuto nel 1465. Lorenzo il Magnifico commissionava ed inviava, con una lettera del 1491, tramite l’ambasciatore Piero Alemanni, barili di Vernaccia a Roma, al Papa Innocenzo VIII.


A cura di A. Cocchi


La Vernaccia, Cosimo I e Vasari

 

 


Salone dei Cinquecento. Firenze, Palazzo vecchio.

 

Questo vino fu così tenuto in considerazione dalla famiglia fiorentina dei Medici che il duca Cosimo I volle farlo effigiare nella sala più importante della sede del potere di Firenze: il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

 


Benvenuto Cellini. Ritratto di Cosimo I de' Medici.

 

Appena ottenuta la nomina imperiale di duca, Cosimo I de' Medici trasferì la sua redidenza in Palazzo Vecchio (storico simbolo del potere fiorentino, progettato nel 1250 da Arnolfo di Cambio) e incaricò Giorgio Vasari della sua trasformazione e decorazione pittorica. Il Salone dei Cinquecento era l'ambiente di rappresentanza del duca, qui si tenevano le udienze e veniva gestito il potere.

 


Arnolfo di Cambio. 1299-1314. Palazzo della Signoria,
detto anche Palazzo Vecchio. Firenze 

 

La costruzione del Salone risale al 1495, quando venne realizzato per volontà del Savonarola,  da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca. Il vasto ambiente rettangolare era destinato ad accogliere le sedute del Consiglio Maggiore di Firenze, che si era costituito l'anno precedente sul modello di quello di Venezia.

 

Salone dei Cinquecento. Firenze, Palazzo Vecchio.

 

A partire dal 1563 Vasari riassestò il salone portando il soffitto più in alto e rialzando le pareti di circa sette metri, in modo da ottennere lo spazio necessario per aprire nuove finestre. La decorazione del salone, con temi celebrativi di Cosimo I e della continuità della Famiglia Medici, venne realizzata dall'artista aretino insieme ai suoi collaboratori, fino al 1571.

 


Battista Botticelli. Cassettoni lignei del soffitto del salone dei Cinquecento. Firenze, Palazzo Vecchio.

 

Il soffitto quattrocentesco venne sostituito dallo splendido soffitto a cassettoni in legno intagliato e dorato realizzato da Battista Botticelli, con una griglia di cornici con dentelli, rosette, ovoli ionici, greche e cartigli che contengono trentanove tavole con al centro l'Apoteosi di Cosimo I, e intorno allegorie, putti e ritratti.

Sulle pareti Vasari affrescò enormi affreschi con i Trionfi di Cosimo I e episodi riferiti alle guerre tra i pisani e i senesi.


Giorgio Vasari. La vittoria di Marciano. 1563-65. Affresco. Firenze, Palazzo Vecchio.

 

Giorgio Vasari. La conquista di Siena. 1563-65. Affresco. Firenze, Palazzo Vecchio.

 

Giorgio Vasari. Le milizie fiorentine battono l'esercito pisano
a Torrre San Vincenzo. 1563-65. Affresco. Firenze, Palazzo Vecchio.

 

All'interno del vasto programma decorativo comprendente il soffitto e le pareti, Vasari realizzò una serie di vedute delle città toscane (vedute urbis) appartenenti al dominio dei Medici: le Allegorie delle città. Esse riprendono il tema mitologico legato alle fondazioni delle città e si dispongono intorno al riquadro centrale con l'Apoteosi di Cosimo I.

 


Giorgio Vasari. Apoteosi di Cosimo I. Dett. Olio su tavola.
1563-65. Palazzo vecchio, Firenze.


Nell'allegoria di san Giminiano e colle val d'Elsa affianca alla personificazione del fiume Elsa un satiro che beve la Vernaccia.

 


Giorgio Vasari. Allegoria di San Giminiano e Colle Val D'Elsa. 1563-65. 
Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento.


Il dipinto è realizzato ad olio su tavola e si tratta di uno dei pannelli inseriti nei cassettoni del soffitto.
La composizione è complessa e risolta in uno spazio molto pieno. La figura di vecchio seduto a terra e visto in scorcio è la personificazione del fiume Elsa, si appoggia ad un vaso rovesciato da cui esce l'acqua e sostiene con la destra la cornucopia: un corno riicolmo di frutti e doni della terra, simbolo di prosperità. Allude alla fertilità e ricchezza della Valle dell'Elsa. In secondo piano, sui due lati, i due soldati sorreggono gli scudi e i vessilli di San Gimignano e Colle Val d'Elsa, le città bagnate dal fiume, che compaiono sullo sfondo, viste in prospettiva. Entrambi guardano il satiro, disposto tra i due, intento a bere la vernaccia da una coppa.

A. Cocchi

 

 

Scheda tecnica

 

Reimpiantata nella seconda metà dell'800 dopo la terribile epidemia della fillossera (causata da un insetto che a partire dal 1866 infestò le viti) dalla tenuta Guicciardini, la vernaccia è stata la prima D.O.C Italiana e nel 1993 diventa D.O.C.G. Il disciplinare prevede inoltre che la vernaccia a partire dalla vite può diventare Riserva.
Il primo imbottigliamento storico è stato nel 1933 dall'allora Conte Piero Guicciardini che mise questo vino in una bottiglia bordolese.

 

IA DI SAN GIMIGNANO RISERVA
NOME COMPLETO: Vernaccia di San Gimignano DOCG Tenute Guicciardini Strozzi Riserva 2014
DENOMINAZIONE: Vernaccia di San Gimignano DOCG
ANNATA: Riserva 2014
ORIGINE: Toscana
VITIGNO: Vernaccia di San Gimignano 100%
AFFINAMENTO: Barrique
FORMATO: 0,75 L
AROMI: Ginestra, gelsomino, boisè
ABBINAMENTI: Pesce, crostacei, antipasti, primi piatti
GRADO ALCOLICO: 13 %
TEMPERATURA: 10-12°
DISPONIBILITÀ: Prodotto disponibile in 5 giorni
CODICE: PRODOTTOGUICCIARDINI STROZZI VERNACCIA RISERVA 2014

DEGUSTAZIONE:
Questa Vernaccia di San Gimignano Riserva vede la luce nelle vigne senesi della celebre Tenuta
Guicciardini Strozzi. Questo vino viene prodotto unicamente nelle annate particolarmente ottimali
per qualità ed espressività.
Le uve da cui nasce sono interamente Vernaccia di San Gimignano, raccolte e selezionate molto
accuratamente. La tecnica di vinificazione che viene seguita vede come primo passo una
criomacerazione a temperature controllate. Segue il passaggio in barrique di rovere francese dove
il vino evolve per alcuni mesi per poi terminare l'affinamento in bottiglia, per oltre un anno.
Questa Vernaccia di San Gimignano Riserva presenta un colore giallo paglierino carico, con velature
dorate. Al naso presenta delicati e piacevoli ricordi di ginestra e gelsomino, con sentori boisè
derivati dal passaggio in barrique. In bocca dimostra una buona pienezza ed un'ottima persistenza
nel finale.
Questo vino si abbina molto bene con piatti a base di pesce e crostacei. È ottimo anche con
antipasti leggeri e primi piatti.

V. R. Serafini

 

 
Approfondimenti
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