Visita al Castello di Longiano

Oggi il castello di Longiano è sede museale, aperta al pubblico, vi ha sede la fondazione Tito Balestra, galleria d’arte contemporanea che si deve ad uno straordinario, quanto ingiustamente poco noto, poeta italiano del novecento: il longianese Tito Balestra (1923-76).

Il corpo del castello, corrispondente all'antica residenza dei Rangoni, è munito di circa una quarantina di stanze.  Le più importanti sono piuttosto ampie, coperte da volte e decorate con affreschi, mentre le altre sono coperte da un tetto di legno a travature.
Si accede alla rocca mediante un ingresso formato da un grande arco di mattoni nella cui facciata interna si possono ancora notare i grandi fori che venivano utilizzati per sparare anche con i cannoni.

A sinistra del mastio si trova la ex Chiesa della Madonna di Loreto che era la chiesa del palazzo riservata agli abitanti di questo.

A destra si trova la Torre civica che è la  più alta di tutto il complesso con funzione soprattutto militare e difensiva. Infatti le caratteristiche architettoniche sono molto diverse dagli altri edifici che denunciano a priva vista una funzione residenziale.

Al centro si trova la corte in cui è stata costruita la Vasca veneziana che testimonia il dominio veneziano e si trova una targhetta con su scritto : “Corte Carlo Malatesta N. Rimini 5-6-1368 M. Longiano 14-9-1429”.

La parte centrale della facciata del castello, rimane chiusa ai lati da due torri, al centro è aperta da una serie di archi uno dei quali offre l’acceso all’interno della rocca.

Al centro del complesso della rocca si trova il mastio di altezza solitamente compresa tra i 12 e i 15 metri, dotato di mura molto spesse e finestre di piccole dimensioni –anche se poi modificate e ingrandite in periodo residenziale. Era destinato a ospitare e proteggere gli abitanti del castello qualora gli assalitori fossero riusciti ad aprirsi un varco nelle mura esterne: le scorte alimentari e le munizioni ivi conservate avrebbero permesso la loro sopravvivenza per molti giorni. Era presente anche un fossato dotato di un ponte levatoio, che poteva essere alzato o abbassato dall'interno del castello e permetteva di superare il fossato con facilità. Nel piano terra ci sono alcune stanze in una delle quale è rimasto un piccolo pezzo di pavimento originale. Inoltre di fronte all’ingresso si trova una porta dalla quale, scendendo una scaletta, ci si trova sul lato retrostante. Qui si apre un ampio terrazzo, aggiunto dai Malatesta, che offre una splendida veduta verso il paese. Su questo lato si trovano all’interno gli ambienti che ora sono occupate da un laboratorio di arte.

Scendendo ancora le scale si trovano i sotterranei che servivano per rinchiudere i prigionieri, oggi non ancora accessibili. Procedendo e risalendo la scala si arriva al primo piano e si aprono due ambienti: a destra si trovano delle stanze occupate dalla esposizione dei dipinti mentre a destra si accede alla parte del castello più decorata e residenziale.
Qui si  apre un grande salone chiamato Sala dell’Arengo totalmente decorata. Il soffitto è decorato a cassettoni con un blu acceso e fiori di stucco incorniciato con un giro di ritratti di longianesi illustri. Inoltre sono presenti quattro grandi finestre che si aprano la via nello spesso muro e nei due lati sono adagiate due panchine di pietra. In fondo alla sala si trova un grande tavolo di legno risalente al corredo del castello che ha una particolarità: è costituito da un unico pezzo di legno. Anche le pareti sono dipinte di un colore giallognolo con alcuni motivi geometrici e sono fissate alcune tavole di marmo dedicate a vari personaggi o fatti di rilievo accaduti di Longiano.

Proseguendo si entra nella Sala ora chiamata degli Affreschi forse l’antica sala da pranzo, interamente decorata con affreschi nelle pareti. È stato riprodotto con il pennello un rivestimento di tessuto rosa così realistico che sembra vero; sopra le porte o le finestre sono dipinti dei personaggi racchiusi dentro cornici d’oro di funzione decorativa molto realistiche. Il soffitto, interamente decorato, è diviso in tre fasce da due travi dipinte anche queste: in ogni fascia dentro sofisticate cornici d’oro sono raffigurati alcuni dei personaggi vissuti nel castello, la decorazione si conclude al  centro con la raffigurazione di  un angelo.
In una parete si trovata il camino in cotto ottocentesco anche questo decorato; infatti nelle due colonne sono ricavate due figure femminili come ornamento. Inoltre si trova un antico mobilio: un tavolo,un altro mobile a cassettiera e un grande armadio. Subito dopo si entra nell’ultima stanza: lo Studiolo del conte Baldassare Rangoni. E' un ambiente di piccole dimensioni, illuminato da un’unica finestra, ma riccamente decorato e arredato. Vi si trova un piccolo tavolo con  la propria sedia e di fianco un mobile a cassettiera. Davanti inoltre è adagiato un divano molto raffinato bianco e violetto sovrastato da una lunga tenda che riprende le decorazioni di questo. Questa parte del castello è l’unica decorata e utilizzata come appartamenti personali con ampie finestre e piacevoli ambienti internamente decorati. Il resto delle stanze possiede piccole finestre rettangolari, o monofore ad arco poco più grandi che feritoie, che ricordano l’antico assetto difensivo.
Tornando indietro si sale una rampa di scale che termina nel secondo piano. A sinistra si aprono altre stanze espositive e si arriva mediante una scala ripida alla stanza più in alta della torre a sinistra munita di finestra ad arco. Proseguendo la scala principale si esce nel piccolo corridoio esterno ricavato dentro la loggetta. La vista è rivolta verso il paese è continuando si arriva a una scala a chiocciola molto ripida che percorre tutto il castello, partendo dai sotterranei, arriva alla sala dell’Arengo fino al punto più alto del castello, ossia la stanza della torre a destra, anche questa occupata dalla esposizione. Tornando indietro il corridoio si apre in uno spazio più ampio, una loggia, coperta da volte a crociera utilizzato come terrazzo panoramico. Qui ci si può concedere una sosta, perchè ci si offre una vista sul paesaggio  romagnolo davvero spettacolare.

M. Fusai


 

Bibliografia e sitografia

Enciclopedia Encarta
I castelli dell’Emilia Romagna autore: Paolo Cortesi casa editrice:newton compton editori
Longiano: benvenuti nell’antica valle dei ciliegi autore:Giorgio Buda,Corrado Landi,Viterbo Fotocine casa editrice: tipolito la pieve
Longiano 1920-1946, Ennio Lazzarini, Ed. Il Ponte Vecchio (1995) ok
Memorie istoriche di Longiano (rist. anast. 1829), Giovanni Turchi, Ed. Ghigi ok
Longiano. Memorie storico-monografiche dal 1859 al 1893 (rist. anast. 1894), Ettore Turchi, Ed. Ghigi ok
Memorie cronologiche di Longiano, Adamo Brigidi, Ed. Ghigi longiano
Quei giorni... Tra storia e memoria. Longiano 1944-1948, Guido Pedrelli, Ed. Il Ponte
Giorgio Cricco Francesco Paolo Di Teodoro Itinerario nell’arte versione gialla volume 2 Dall’arte paleocristiana a Giotto, Zanichelli 2006
Artestudio Roberto Bigano Laura Mattirolo,2005 Petrini
L’Emilia-Romagna Italo Zaina La scuola editrice 1963
Emilia Romagna L. Aimonetto Lattes 1966
Educazione Artistica per la scuola media Maria Carla Prette 1989 Giunti Marzocco

www.comune.longiano.fc.it
www.fondazionetitobalestra.org

 www.appenninoromagnolo.it

 

 
Approfondimenti
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