Antoni Gaudì

Antoni Gaudì. Sagrada Familia. Iniziata nel 1914. Dettaglio delle volte viste dall'interno.
Antoni Gaudì. Sagrada Familia. Iniziata nel 1914. Dettaglio delle volte viste dall'interno. Foto di  SBA73 from Sabadell, Catalunya

 

L’opera di Antoni Gaudì, nonostante sia anticipatrice rispetto al vitale spirito innovatore del Liberty, ne offre un’interpretazione talmente individuale e originale che occupa una posizione eccentrica anche all’interno dello Stile Moderno internazionale.

Indice dei contenuti
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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e attività artistica

 

 

(Reus, Catalogna 1852 - Barcellona 1926)


La geniale innovazione dell'opera del catalano Antoni Gaudì, nel panorama dell'architettura della Belle Epoque, costituisce un caso a sé, tanto che la sua figura è stata rivalutata in tempi relativamente recenti e soprattutto in relazione all'evolversi dell'Architettura organica.
Lo stile di Gaudì rivela una stratificata assimilazione dei principali stili che hanno caratterizzato l'architettura spagnola nei secoli passati, come il gotico, il barocco, lo stile moresco e l’architettura marocchina. Ma questi influssi sono fusi con una fantasia travolgente in un complesso autonomo, anzi, originale nella maniera più esuberante.
La produzione artistica di Gaudì è strettamente legata alla città di Barcellona.  
Barcellona godeva a quel tempo di una discreta prosperità economica e in Catalogna convivevano il nuovo sviluppo industriale e un'antica tradizione artigianale.
Questa mescolanza tra innovazione e tradizione ha certamente stimolato la creazione delle grandi opere di Gaudì. Lo stesso artista ha avuto una formazione tradizionale, essendo figlio di un artigiano del rame e fin da giovanissimo ha coltivato i suoi interessi per l'architettura. Studiò architettura all'Accademia di Madrid, risentendo,fin da giovane, dell'influsso e degli scritti degli architetti Viollet-le-Duc e John Ruskin.
La sua fortuna iniziò con l'interesse di Eusebio Guell, un ricchissimo magnate che sognava di farsi costruire un palazzo dal carattere visionario e fantastico.

Gaudì fu anche un intellettuale, dedito agli studi di filosofia e di estetica, colse l'insegnamento dei Preraffaelliti e gli ultimi influssi del Romanticismo. Si appassionò alle antichità esotiche, considerò la natura come fonte di ispirazione degli elementi strutturali oltre che decorativi, e fu particolarmente sensibile al valore dell'artigianato e ai temi di carattere spirituale.  Gaudì, riprendendo la tradizione costruttiva medievale, prendeva parte ai lavori nel cantiere, creava e trasformava le sue opere durante la costruzione, collaborando con le maestranze degli operai, e degli scultori.

La prima e importante costruzione di Gaudì è Casa Vicens, realizzata tra il 1878 e l'80  per la famiglia di un ceramista di Barcellona.
A soli 31 anni ricevette la commissione per l'opera a cui lavorò oltre quarant'anni, per tutto il tempo che gli restava da vivere: la cattedrale Sagrada Familia di Barcellona, destinata a rimanere incompiuta.
Due anni dopo gli fu affidata da Gùell la costruzione del suo palazzo Palazzo Gùell, (Barcellona, 1885-9) in cui iniziarono a prendere corpo i suoi proverbiali esperimenti strutturali: comparvero in particolare gli archi parabolici, ricordo dell'arco ogivale medievale e neogotico, ma anche sistema innovativo per distribuire in modo più efficace i pesi all'interno e all'esterno.
La sua ulteriore evoluzione stilistica risulta evidente nella Casa Battlò, concepita come un enorme organismo vegetale, dalla superficie scabra e vitale.
L'audacia innovativa di Gaudì proseguì nella Casa Mila, detta la Pedrera (Barcellona, 1905-1910), e infine nel fiabesco Parco Gùell.
Tra i materiali edili da lui preferiti spiccano soprattutto il cemento, modellato e plasmato con fantasia e i metalli, anch'essi utilizzati con grande libertà. Grande attenzione ha posto ai particolari decorativi, con l'utilizzo di mosaici, maioliche, vetri colorati.

 

A. Cocchi

 

 

 

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Antony Gaudì. Mappa concettuale

Antony Gaudì.
Mappa concettuale con cenni sulla vita,  formazione, stile e riferimenti alle opere principali. Autore. A. Cocchi.
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Art Nouveau. Mappa concettuale

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Bibliografia

 

L. Quattrocchi. Gaudì. Art Dossier n. 84. Giunti, Firenze, 1993
R. Bossaglia Storia dell’arte. Dal Neoclassico all’arte del nostro tempo. Vol. 1. Principato editore, Milano 2003
G. Dorfles, A. Vettese Arti visive. Protagonisti e movimenti. Il Novecento. Edizioni Atlas, Begamo, 2004
E. Bernini, R. Rota Eikon. Guida alla storia dell’arte. Vol. 3. Editori Laterza, Roma-bari-2006
N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984

 

 

 
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