Le porte di Forlimpopoli

Dell’antica cinta muraria difensiva, rimane molto poco, ma non va comunque dimenticata la memoria delle antiche porte.

Porta Romana o Cesenate

La costruzione di questa porta terminò nel 1774 e sostituiva una porta già  esistente in precedenza. Con questa nuova edificazione si modificarono un po’ anche le mura, che vennero ampliate e si inglobò nel perimetro urbano anche il castello, che era sempre rimasto fuori.
La porta venne denominata così perché andava ad attraversare Cesena e successivamente anche Roma. Il fronte esterno della porta era molto decorato e elegante, ornato con lesene e dotato di un frontone triangolare. Nella lunetta che sovrastava il portale di legno vi erano dipinte la Madonna del Popolo, San Rufillo e Sant’Agostino. Nel 1913 però, fu distrutta per facilitare i lavori di sistemazione.

Porta Rossana

Di porta Rossana ci sono state tramandate la struttura e le dimensioni grazie ai disegni ottocenteschi conservati presso l’Archivio storico Comunale di Forlimpopoli.
Essa sorgeva nella parte orientale della città  ed ora al suo posto è rimasta un’altra porta in ricordo di quest’ultima. Tutta la struttura  probabilmente era un accesso alla città  di secondaria importanza, poiché era prevalentemente legato al traffico e agli scambi con la campagna. In seguito dal 1866 l’ingresso venne sempre mantenuto aperto, giorno e notte, e da questo sorse la richiesta degli abitanti di abbatterla. La vecchia struttura era a torre con muri molto spessi che delimitavano, al pianterreno, uno spazioso ambiente quadrangolare nel quale si aprivano due archi di accesso.
Sopra, si trovava una stanza coperta da un tetto a quattro falde illuminata da una finestra. La costruzione era stata realizzata totalmente in mattoni e presumibilmente risaliva alla seconda metà  del XV secolo. Fu abattuta nel 1906.

Porta Forlivese

Anche di questa porta non ci sono giunte tracce visibili, però anche in questo caso, le uniche informazioni disponibili, risalgono ad una documento,  che è nell’Archivio Storico Comunale di Forlimpopoli. La porta sorgeva a ovest, lungo il tracciato dell’odierna via Emilia. Questa porta sostituiva la più antica porta della città  che si apriva poco più a sud. In seguito alla seconda ricostruzione della Rocca Albornoziana, anche questa subì delle modifiche, come l’aggiunta di un arco a tutto sesto all’esterno e la costruzione di un piano superiore che veniva utilizzato come magazzino.
Dopo questi interventi mantenne inalterata la sua struttura fino al momento della demolizione. Al pianterreno la porta era formata da due androni attigui: il primo, rivolto verso Forlì; mentre il secondo, più ampio, aveva una forma quasi quadrata e era incluso nel perimetro urbano.
Del piano superiore non sono state tramandate esatte informazioni. Anche questa porta venne demolita, e ciò avvenne nel 1911.

M. Amaducci, B. Donini, G. Rotondo, B. Siroli (alunni del Liceo Classico Monti, Cesena)


 Bibliografia e sitografia

S. Baldassarri. Il ritorno di San Rufillo. Soc.Tip. Forlivese, 1965
A. Aramini. Storia di Forlimpopoli narrata ai ragazzi. in: Storie Forlimpopolesi - Quaderno n. 2,  1990 circolo culturale AICS Il dibattito


 

 
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