Arte del Minoico Medio

Veduta aerea del Palazzo di Mallia. Creta.Veduta aerea del Palazzo di Mallia. Creta. Foto di . Marsyas (presunto autore)

 

A partire dal XIX secolo avanti Cristo a Creta sorgono i primi palazzi principeschi e fioriscono le arti con capolavori di pittura, ceramica e oreficeria.

L'arte Proto-palaziale a Creta

  

Il Periodo del Minoico Medio, corrisponde all'Età del Bronzo Medio e vede a Creta la costruzione dei primi palazzi (è detto anche Proto-palaziale) e si colloca tra il XIX e il XVII secolo a. C.
Dalle precedenti costruzioni del Minoico antico si sviluppano i primi grandi complessi costruttivi e si assiste ad un forte incremento di tutte le arti.
All'inizio del II Millennio a. C., (forse sotto il mitico re Minosse) Creta acquista la supremazia politica sull'Egeo e inizia un periodo di grande prosperità economica. I centri abitati che avevano già acquisito importanza durante  l Bronzo antico, si arricchiscono e si ampliano, definendosi come vere "capitali".

 


Vaso dipinto in stile Kamares. 1900-1700 ca. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 


Si verifica anche una chiara riorganizzazione della società, articolata in ceti e ruoli diversi e governata da una potente élite aristocratica che gestisce attività produttive e accumulo di beni e proprietà, interagendo con i diversi soggetti sociali. Ciò è testimoniato dall'abbondante e raffinata produzione artistica e soprattutto dalla costruzione dei Palazzi reali dei centri più importanti, come Cnosso, Mallia, Festo.
I manufatti minoici facevano parte degli sviluppati traffici commerciali intrattenuti con le altre civiltà del Mediterraneo e del Medio Oriente. Una corrispondenza ritrovata durante uno scavo ad Amarna, in Egitto, rivela che nel XIV secolo a. C. gli Egizi mantenevano importanti rapporti commerciali con gli altri popoli. Sono documentati anche gli scambi con i Minoici: da Creta giungevano in Egitto soprattutto manufatti e venivano inviati in cambio oro, tessuti, avorio, profumo carri e forse anche scimmie e schiavi nubiani. 

Dai resti risalenti al periodo proto-palaziale si può osservare come la città minoica e la sua articolazione urbanistica riflette molto bene la situazione sociale e politica che si realizza nell'isola egea.
Gli spazi seguono una distribuzione razionale, rispondente ad un criterio gerarchico e funzionale. L'abitato si definisce come città-palazzo,  perché gli ambienti e le strutture del palazzo (complesso di edifici con funzione di reggia, palazzo del governo e locali adibiti all'amministrazione dello stato e della giustizia) sono in posizione centrale rispetto alla città, ma si integrano in modo continuo e armonico con tutto il tessuto urbano che vi si sviluppa intorno.

La pittura risalente a questo periodo raggiunge livelli qualitativi molto alti sia nella tecnica sia nello stile, con grande libertà nella scelta dei soggetti e ricchezza di colori.

La ceramica si manifesta con notevole ricchezza produttiva e ampia varietà stilistica, avvalendosi anche di influenze di altre civiltà con le quali i Minoici vengono in contatto, soprattutto grazie a i fiorenti commerci. Nascono in questo periodo oggetti raffinatissimi, come le famose ceramiche in stile Kamares o gli originali ryta.

Grande perizia tecnica e raffinatezza di stile caratterizza anche la lavorazione della pietra con produzione di vasi, placchette e oggetti in steatite, calcare, cristallo di rocca o altri materiali anche preziosi come madreperla e gemme.
Numerosi esemplari di sigilli  di uso sia pubblico che privato, testimoniano la diffusione dell'arte della glittica.

L'oreficeria presenta diversi esempi in cui vengono applicate le tecniche dell'incisione, della granulazione, dello sbalzo, e sono caratterizzati da uno stile naturalistico e vivace.

 

 

  

Urbanistica e architettura

 

 
Case di abitazione. II millennio a. C. Haghia Triada, Creta

 

 

Durante il II Millennio i centri di Cnosso, Festo e Mallia si sviluppano e si definiscono come città-guida, rivestendo una particolare importanza dal punto di vista economico e politico rispetto ai centri minori e alle aree agricole che rappresentano il territorio subordinato.

In questo periodo le città minoiche si riorganizzano nelle loro strutture sociali e politiche, assumono una forma gerarchizzata e articolata che si riflette nell'aspetto complesso delle città. In questo momento la città cretese prende la sua particolare, originale forma, che risponde ad una studiata pianificazione urbanistica, molto originale, diversa da tutte le altre civiltà e che sembra seguire un modello unitario a cui si riferiscono tutte le città dell'isola.

La struttura delle antiche città cretesi è sostanzialmente concentrica e si sviluppa intorno ad un ampio cortile centrale che ha una funzione simile all'odierna piazza; luogo d'incontro della collettività.
Affacciato sul grande piazzale nel centro della città sorge il complesso del cosiddetto palazzo. Si tratta di strutture caratteristiche  del primo periodo palaziale, importanti resti sono stati ritrovati a Cnosso, Festo, Mallia.
I palazzi minoici non sono edifici isolati, ma complessi di costruzioni comprendenti edifici e strutture tutte collegate  tra loro ma con funzioni diverse, come la residenza reale, gli ambienti di governo e rappresentanza, gli uffici amministrativi, gli ambienti della giustizia, ecc. 
Intorno e senza interruzioni rispetto al palazzo, ma in continuità con esso, si sviluppa la città, con i suoi spazi collettivi e privati, le zone residenziali, le zone produttive e le strutture di collegamento. Ne deriva un disegno molto complicato che ha l'aspetto di un labirinto. E' forse da questo che deriva l'antico mito di  Minosse e la leggenda del labirinto e di Teseo.

 

La distribuzione degli elementi urbani segue un criterio razionale. La centralità della piazza e del palazzo permetteva una facile raggiungibilità da qualsiasi direzione e viceversa dal centro ci si poteva facilmente spostare in ogni quartiere. Ciò determinava anche un facile controllo sulla comunità da parte delle strutture di potere. Intorno si distribuiscono i quartieri residenziali e le periferie popolari. L'area produttiva è affiancata dai magazzini e rivolta su importanti vie di collegamento e verso il porto. Una zona è dedicata al culto, con la presenza del tempio e del teatro, in cui i cittadini assistevano a cerimonie e rappresentazioni  religiose.  Anche le forme, le dimensioni e le caratteristiche rispondono a esigenze di funzionalità.

Nella città del periodo proto-palaziale molta importanza è data agli spazi comuni come le ampie piazze, i teatri, le logge, che testimoniano una certa vivacità della vita collettiva e sociale. 

Intorno alla città non c'è traccia di mura difensive, gli abitanti quindi non temevano nemici o pirati. Eppure il Minoico Medio è un periodo di grande prosperità, probabilmente i redditizi contatti commerciali con altri popoli, e forse anche l'indole pacifica dei cretesi, spinse questa gente a mantenere buoni rapporti, piuttosto che cercare motivi di conflitto.

 

 


Modellino in terracotta di casa cretese rinvenuto ad Archanes.
XVIII-XVII secolo a. C. Heraklion, Museo archeologico, Creta.

 

 

Le abitazioni

 

Una delle caratteristiche più evidente è la diversità, sia perché ogni punto della città offre vedute e situazioni sempre diverse, sia nelle singole costruzioni.
Si nota molto la differenza tra le costruzioni più semplici dei quartieri poveri e i palazzi delle classi sociali dominanti. Gli abitanti più ricchi costruivano le loro grandi residenze nei posti più belli e intorno venivano costruite le abitazioni dei parenti e dei subordinati. Così si formava una sorta di nucleo, corrispondente al palazzo, con una raggiera di strade e costruzioni secondarie intorno che si allargava via via secondo una struttura concentrica. 

Altro aspetto evidente è la continuità, perché le abitazioni sono tutte molto vicine tra loro e sempre collegate da spazi comuni. Gli archeologi non hanno trovato ville o case isolate, probabilmente perché i cretesi avevano un forte senso di coesione sociale.

Un altro aspetto che contraddistingue l'urbanistica minoica è l'armonico inserimento nell'ambiente naturale. I Minoici non  modificano in modo sistematico il territorio, come usano altre civiltà, come ad esempio gli Egizi, ma costruiscono assecondando la forma geologica tipica dell'isola. Se poteva essere necessario spianare la cima di una collina per eliminare la pendenza del piano terra, i dislivelli dovuti alla conformazione collinare vengono di solito collegati mediante scale, logge e terrazze, adattando la costruzione alla forma delle rocce e delle colline, ottenendo una città a "più piani" e condividendo gli spazi con la natura, in quell'isola particolarmente bella e rigogliosa, secondo una visione che oggi potremmo definire "ecologica".

 

 

Il Palazzo

 

Il palazzo minoico, già nel periodo proto-palaziale, per la sua forma complessa e articolata, unita la resto della città, si conforma quindi come una città-palazzo e una città nella città, costruita sulle colline, priva di mura difensive e sviluppata su più piani.  Si accede attraverso scalinate e stretti corridoi che nascono dalle vie che si diramano dalla piazza centrale. 
Per la continuità che presentano con il resto del tessuto urbanistico è difficile distinguerne i confini. Le piante dei palazzi sono articolate e complesse, composte da molti ambienti tutti collegati tra loro e differenti per forma e dimensioni, si distribuiscono secondo un uso funzionale. Nell'insieme la costruzione è diversificata, asimmetrica, piena di variazioni, riflette una concezione di architettura in cui prevale il principio della diversità, che si esprimerà in maniera ancora maggiore nel periodo successivo.


L'architettura minoica è anche una costruzione piena di colore, tutte le superfici sono dipinte a colori vivaci: pareti, colonne, architravi, attraverso il colore offrono un'impressione di grande serenità e rendono l'idea di un gusto molto originale che ama i contrasti, la policromia, gli effetti pittorici. Risentendo forse dell'influenza della pittura egiziana, gli ambienti interni erano rivestiti di intonaco a base di gesso, proprio per ricevere la pittura.  Anche se mancano ancora i grandi cicli figurativi del periodo del Minoico Recente, sono state ritrovate le fondamenta di numerose stanze spesso affrescate o con sontuosi rivestimenti in marmo, corridoi lastricati, scalinate, portici, terrazzi, cortili, logge. Ma anche laboratori e magazzini con ricchi depositi di manufatti, come vasellame e arredi.

 

 

Le necropoli

 

Durante il Minoico Medio si sviluppa l'uso e la costruzione delle necropoli, spesso proseguendo quelle già usate durante il Minoico Antico.

Nelle necropoli si distinguono i tre tipi di tombe già introdotte nel periodo precedente:
- a pozzetto, dedicate ai bambini
- a camera, scavate nella roccia sul fianco delle colline
- a tholos, ipogee e con copertura a volta, di pianta quadrangolare o circolare

Oltre al principale insediamento di Cnosso, nell'area centro-settentrionale dell'isola di Creta sono state identificate numerose necropoli, molte delle quali risalenti al Minoico Medio. Nella valle del fiume Keratos, si trovano le necropoli di Mavro Spilio e di Elias, utilizzate fin dal Neolitico, con numerose tombe a camera.

 

 

Pittura

 


Raccoglitore di croco. Frammento di affresco proveniente da Cnosso.
Museo Archeologico di Iraklion

 

 

Abbondanti i resti di pittura murale, anche se frammentari, con scene naturalistiche, scene di danza, cerimonie religiose. Verso la metà del II Millennio a. C. lo stile raggiunge il massimo sviluppo per ricchezza di colori e varietà nella scelta dei soggetti.
Numerosi sono i motivi decorativi ispirati alla natura, realizzati con vivacità e freschezza. Non mancano soggetti con figure umane: danzatrici, sacerdoti e sacerdotesse riccamente abbigliati che partecipano a feste  religiose e riti solenni.

 


Scimmia azzurra.Affresco proveniente dal palazzo di Cnosso. Epoca neopalazialeXVII-XV sec. a. C. 
Oxford, Ashmolean Museum.

 

Appartengono  a questo tipo di soggetti  alcuni frammenti provenienti dal Palazzo di Cnosso. Tra questi il cosiddetto Raccoglitore di Croco, che rappresenta una delle tradizionali coltivazioni della civiltà cretese e il frammento della cosiddetta Scimmia azzurra, animale che in quei tempi era presente nell'isola. Entrambi i dipinti si trovano al Museo Archeologico di Iraklion (Candia).

 

 

 

 

Ceramica

 


Pithos dipinto in stile Kamares. 1800-1700 ca. a. C., altezza 69,5 cm.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

Soprattutto dopo l'introduzione del tornio veloce, i Minoici seppero realizzare oggetti ceramici apprezzati in tutto il Mediterraneo.
Le ceramiche cretesi del Minoico Medio presentano già un ampio ventaglio di forme e dimensioni grazie ad una perizia tecnica molto raffinata. Sono state ritrovate coppe, tazzine, calici, fruttiere, olle, brocche, statuette, placchette in maiolica, vasi dipinti e smaltati, ecc. 
L'immaginazione creativa degli artisti ha inoltre provocato lo sviluppo di diversi stili, come ad esempio la bellissima ceramica di Kamares, lo stile d'ispirazione metallica, i vasi con decorazioni applicate a rilievo o quelli decorati a fasce orizzontali, fino ai più rari esempi con scene figurate. 

 


Tazza a guscio d'uovo. proveniente da Cnosso.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.



La decorazione è sempre molto ricca e cambia nel corso del tempo. Negli esempi più antichi di questo periodo prevalgono  motivi ornamentali fantastici, con rosette, nastri, spirali semicerchi. in seguito si diffondono motivi floreali e animali stilizzati, ripresi dalla natura del luogo e armonizzati alla forma del vaso.
colori vanno dalla bicromia (due soli colori) tradizionale con motivi in bianco su fondo blu al cromatismo dello stile di Kamàres, con più colori e uso di diverse tonalità della stessa tinta.

 


Capra che allatta il suo piccolo. Placca in maiolica. Proveniente dal Santuario di Cnosso.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

 

Gli oggetti ritrovati presentano anche tecniche e processi lavorativi molto diversi che testimoniamo influenze da altre civiltà. L'uso degli smalti e delle vernici forse è una tecnica di importazione egizia. Questo trattamento conferisce al vaso effetti di lucentezza e vivacità che sembra ispirarsi al vasellame metallico. 
Con questa tecnica venivano realizzate placchette con figure di animali. Erano modellate con finezza e gusto naturalistico, smaltate e dipinte.

 


Mucca che allatta un vitello. Placca in maiolica. Proveniente dal Santuario di Cnosso.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

Nell'insieme della decorazione delle ceramiche in tutto il periodo si coglie un progresso verso una maggiore vivacità e scioltezza nel disegno e negli ornamenti.

Molti di questi manufatti facevano parte di una produzione di lusso, particolarmente richiesta e apprezzata.

 

 

Lo stile di Kamares

 


Vaso dipinto in stile Kamares. Proveniente da Festo. 1900-1700 ca. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

Durante il Miceneo Medio si afferma uno degli stili più originali dell'arte cretese: lo stile Kamares, riferito a particolari ceramiche realizzate tra il XX e il XVII secolo a. C.. 
Il nome, Kamares, deriva dal primo luogo di ritrovamento. Nella grotta di Mavrospilion di Kamares sul Monte Ida, di fronte al Palazzo di Festo uno scavo archeologico condotto nel 1900 da A. Taramelli portò alla luce numerosi oggetti ceramici di qualità altissima, sia per la fattura che per le forme e le decorazioni. 

 


Brocca dipinta in stile Kamares. 1900-1700 ca. a.C. Da Festo.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta

 


Le ceramiche Kamares comprendono una vasta gamma di oggetti molto diversi tra loro, caratterizzati da uno stile originalissimo e facilmente riconoscibile.
I manufatti venivano realizzati mediante il tornio girevole e con una lavorazione che richiedeva grande perizia tecnica. Gli gli artisti riuscivano a realizzare vasi di dimensioni anche considerevoli e spessori sottilissimi, fino ad un millimetro, chiamati "a guscio d'uovo". Vasi, coppe, crateri, brocche, erano rese sottilissime per imitare i modelli originali di metallo e decorati a colori vivaci e forme stilizzate e geometriche, ispirate alla natura.

 

 


Pithos dipinto in Stile Kamares. 1800-1700 ca. a. C. altezza cm.69,5.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.



Su un fondo bruno spiccano ornati chiari, inizialmente in bianco, poi si aggiunsero anche il giallo ocra, l'arancione e il rosso mattone. I motivi geometrici e fitomorfi, si sviluppano in forme stilizzate ed eleganti. Sono presenti spirali, inee curve, ovaloidi, e immagini che ricordano foglie, semi, baccelli, racemi, fiori, pesci e altri soggetti appartenenti al repertorio marino.
Sembra che l'invenzione di questo tipo di decorazione derivi da Cnosso e che da qui vennero poi diffuse in tutti i centri orientali dell'isola di Creta.  Si trattava di prodotti di lusso, poichè gli acquirenti di questi oggetti erano soprattutto aristocratici e sacerdotesse. Nonostante il notevole successo, i vasi di Kamares vennero realizzati per un tempo relativamente breve, poiché nel 1700 a.C. non si usavano più, soppiantati da oggetti in oro o argento, forte preferiti da una clientela sempre più ricca.

 


Vaso dipinto in stile Kamares. 1900-1700 ca. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

Alcuni vasi risalenti al 1600 a. C., ritrovati a Cnosso e Festo presentano già uno stile nuovo, con motivi simili a quelli di Kamares, con conchiglie, granchi, alghe, rocce e delfini, ma realizzati su una lavorazione a rilievo.

Verso il 1500 a. C. venne introdotta una nuova variante stilistica con rilievi increspati a guscio di tartaruga.

 

A. Cocchi

 

 

 

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Bibliografia

 

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