Arte Minoica

 

Delfini. Affresco. 1700-1600ca. a. C. Palazzo di Cnosso, Creta
Delfini. Affresco. Megaron della regina. XVII-XV sec. a. C. Palazzo di Cnosso. Creta. Foto di Chris 73 / Wikimedia Commons

 

L'arte Minoica rappresenta uno dei momenti più alti del mondo antico. La civiltà di Creta ha espresso con straordinaria varietà di stili e tecniche raffinate un grande amore per la natura e per la vita sociale.

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Creta, capitale artistica del Mediterraneo

 

 

Tra il III e il II millennio a.C., nell'isola di Creta si è sviluppata una delle civiltà più grandi ed evolute del Mediterraneo: la civiltà Minoica. I Minoici hanno dominato l'isola e il Mare Egeo per circa mille e cinquecento anni, favoriti dalle ricchezze naturali di Creta, dalla posizione geografica centrale tra Europa e Asia e dalle loro stesse capacità artigianali e commerciali.

 


Propilei d'ingresso del Palazzo di Cnosso. Creta.



Meta turistica tra le più apprezzate di oggi, Creta è dotata per tutto l'anno di un clima mite, coperta da una vegetazione rigogliosa e dotata di una terra molto fertile.  La forma dell'isola offre inoltre numerose insenature naturali, che gli antichi abitanti seppero trasformare in efficienti porti aperti ai fiorenti traffici commerciali.

Nel lungo periodo di fioritura della civiltà, tra il 2500 e il 1500 a.C. circa, i Minoici seppero distinguersi in diversi campi  per la loro superiorità tecnologica, soprattutto nella navigazione, nell'agricoltura, nella lavorazione delle gemme e dei metalli e nella ceramica, introducendo e sviluppando numerose innovazioni.

 


Ciondolo con api d'oro. Dalla Necropoli reale di Mallia. XVII-XVI sec. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta

 

 

Essendo l'isola povera di minerali, i Minoici importavano i metalli dagli altri popoli per poi sottoporli a raffinati processi di lavorazione ed esportare i prodotti lavorati insieme ai loro pregiati manufatti ceramici e agli abbondanti prodotti alimentari.
Numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano gli intensi rapporti commerciali che i Minoici intrattenevano con gli altri popoli dell'Egeo, con l'Asia Minore, con l'Egitto e con la Siria. Creta rappresentava il crocevia di tutte le rotte navali del Mediterraneo orientale, passaggio obbligato tra Oriente e Occidente. Per questi motivi, la civiltà Minoica ha saputo mantenere a lungo ricchezza e prosperità, garantendosi il dominio dell'Egeo.

 


Brocca da Paleokastro. 15050-1500 a. C.Ceramica dipinta. Museo archeologico Iraklion

 

 

Probabilmente fu proprio il mantenimento di tale potere economico a garantire anche il successo di questa originale civiltà. L'assenza totale di mura protettive intorno alle città e ai palazzi, indica che la sicurezza era garantita dal mare e dalla potente flotta cretese, ma anche probabilmente alla tendenza a mantenere rapporti possibilmente pacifici con i popoli con cui realizzava scambi commerciali.

Le più gravi cause di indebolimento della civiltà cretese non sembrano dovute tanto ad invasioni nemiche quanto a fattori naturali: periodici terremoti e maremoti hanno sconvolto l'isola in diversi momenti della sua storia, determinando momenti di distruzione e ricostruzione. Le tracce di questi cataclismi sono state ritrovate nel corso delle ricerche archeologiche.

L'organizzazione sociale e politica della civiltà cretese resta ancora in gran parte sconosciuta, poiché non sono stati ancora decifrati i diversi tipi di scrittura che si sono succeduti nel corso del tempo e la lingua corrispondente.
Non è ancora chiaro se ci fosse una monarchia unitaria o una confederazione di città stato, se e come possono esserci state diverse forme di regime.

 

 


Colonne del Palazzo di Cnosso. Minoico recente. Creta.

 


Le città ritrovate grazie agli scavi archeologici- Cnosso, Festo, Mallia, Haghia Triada, Zakros - erano strutturate con un'urbanistica simile, composta da una fitta rete abitativa sviluppata attorno ad un enorme palazzo centrale a cui era collegato senza interruzioni. Dagli archivi dei palazzi sono riemersi numerosi documenti di carattere amministrativo: si tratta di tavolette di terracotta su cui sono impresse iscrizioni e sigilli con scritture di datazione e tipologie diverse, che vanno da quelle geroglifiche, come nel celebre Disco di Festo, ancora misterioso, a quelle lineari, fino alla versione più recente, che viene considerata dagli studiosi una forma di greco arcaico.

 


Rhyton a testa di toro. Dal Palazzo di Cnosso. XVII-XV sec. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta

 

 

L'arte minoica si caratterizza in una produzione ricca e diversificata  in diverse tipologie di prodotti e in un livello qualitativo spesso alto, sia nel valore estetico che nella raffinatezza di lavorazione e livello tecnologico. Nel suo complesso, nonostante i rapporti frequenti e gli intensi scambi anche culturali con le altre civiltà, l'arte di Creta mantiene un carattere originale e ben definito.
La capacità di assorbire influssi esterni si lega infatti a quella "interpretativa" e di rielaborazione propria degli artisti minoici, determinando la definizione di uno stile molto particolare e ben riconoscibile. Caratteristica fondamentale dell'arte cretese è il vivace interesse al mondo circostante, l'ispirazione alla natura si riscontra nella scelta di soggetti come animali, piante, forme organiche spesso riferite alla flora e fauna presente sull'isola. Il gusto naturalistico tipico dell'arte minoica raggiunge un momento culminante  nella fase più matura dello sviluppo di questa civiltà, mentre la componente più sintetica e astrattiva accompagna le forme con eleganza e dinamismo. Solo nell'ultima fase si arriva ad una stilizzazione più rigida e convenzionale.

Lo sviluppo stilistico dell'arte minoica segue la scansione cronologica proposta da Arthur Evans, l'archeologo inglese scopritore della civiltà Minoica.

 

 

 

 

Origini e formazione

 


Figurina votiva proveniente dal santuario rupestre di Petsofàs.
Terracotta. Museo Archeologico di Heraklion

 

 

La prima fase documentata della storia di Creta è l'Epoca Neolitica, compresa tra il VII e l'inizio del IV millennio a. C.
Nell'isola di Creta, le tracce  più antiche di insediamenti umani risalgono alla metà del VII millennio a. C. In questo momento sono presenti a Creta gruppi di agricoltori e pastori. Secondo la maggior parte degli studiosi, dovrebbe trattarsi di popolazioni autoctone, altri  ritengono invece  che queste genti provenissero dalle coste sud-occidentali dell'Anatolia. Si tratta comunque di una popolazione molto attiva, che praticava caccia, pesca e agricoltura in coltivazioni estese.

 


I Danzatori di Pentozalis della tomba di Kamilari. Terracotta.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

Come luogo di insediamento venne scelta l'area di Cnosso per il primo villaggio, perché si trova nella valle del Keratos, ideale per un abitato, sia perché vicina alla costa, sia perché è un'area molto fertile e ricca di acqua. Ma a questa si aggiunsero Festo, Mallia, Messara e poi sul lato orientale:  Vassiliki, Phournou Korifi, Sitia e Paleokastro.  Già durante il Neolitico questi antichi insediamenti ebbero uno sviluppo molto rapido.
Gli antichi cretesi abbandonarono presto i primitivi ripari nelle grotte per dedicarsi alle prime semplici forme di architettura, composte di mattoni crudi e argilla. Alcuni esempi di queste antiche abitazioni sono stati ritrovati da scavi archeologici condotti nella zona centrale dell'isola, vicino ai centri di Cnosso e Festo, e sulla costa occidentale, vicino a Rethimno.

 

 


Insediamento-Fournou Korifi-anticoMinoico-II

 

 

Alla fine del IV millennio a. C. sull'isola di Creta giungono altre popolazioni provenienti dall'Anatolia. Prosegue e si sviluppa l'economia basata sulla caccia, pesca, allevamento e forme di agricoltura già organizzata, che con il Periodo Prepalaziale si definirà in coltivazioni di grande estensione. I villaggi si erano ormai trasformati in abitati che contavano oltre un migliaio di persone, organizzati con nuovi criteri, secondo una chiara e funzionale distribuzione degli spazi, delle abitazioni, delle aree collettive e dei magazzini che venivano riempiti con le derrate alimentari.

 

 


Ingresso del Palazzo di Festo. Creta

 

 

Tra il IV e il III millennio, sembra che siano giunte a Creta anche altre popolazioni di provenienza diversa, mescolandosi con i locali e con l'inizio dell'età del Bronzo prese l'avvio la  fase di formazione della civiltà Minoica.
L'inizio dell'età del Bronzo, tra il 3200 e il 2800, corrisponde ad un importante momento di evoluzione della civiltà cretese. Gli aspetti più importanti sono:

- la formazione di una struttura politica più complessa in cui si affermano nuovi gruppi di potere.

- l'emergere per importanza di nuovi centri che assumono una funzione di guida territoriale.

-l'avvio dell'industria dei metalli. Dal momento in cui venne introdotto l'uso del rame e del bronzo, si avviò sull'isola la lavorazione dei metalli per realizzare armi e oggetti d'uso sempre più qualificati.

Verso il 2800 a. C. giunsero a Creta gruppi di popolazioni provenienti dall'Anatolia per stanziarsi in località particolarmente fertili che divennero i primi importanti centri del periodo Prepalaziale o Minoico antico: Messara, Cnosso, Festo, Mallia ma anche più verso oriente, a Vassiliki, Phournou Korifi, Sitia e Paleokastro.
Trapiantando culti religiosi, usi tecniche e innovazioni propri della cultura anatolica, i Minoici seppero sviluppare una nuova civiltà che iniziò a definirsi nel Minoico Antico

 

 

 

Periodizzazione

 


Disco di Festo. 1700 ca. a. C. Ceramica. Museo di Heraklion. Creta

 

Dalla complessa stratigrafia analizzata dagli archeologi che si sono succeduti negli scavi sulla collina di Kephala, a Creta, è stato possibile ricostruire i momenti principali della civiltà minoica.
Anche se è difficile definire dei limiti precisi, che ovviamente sfumano in periodi e popolazioni diverse, la storia dell'antica civiltà cretese è compresa tra il Neolitico e tutta l'Età del Bronzo, mentre il periodo finale appartiene già all'Età del Ferro. Quindi la datazione approssimativa va dal VII millennio a. C., a cui appartengono i primi insediamenti fino al XV secolo a. C. quando questa civiltà venne soppiantata da quella dei Micenei.

In seguito alle scoperte di Arthur Evans, che propose una suddivisione in tre periodi, dagli studi più recenti è derivata una scansione temporale della civiltà Minoica in quattro periodi successivi, preceduti dalla fase di formazione nel Neolitico, a cui risalgono le tracce più antiche di stanziamento sull'isola. Le date sono approssimative (vengono riportate con qualche differenza dai diversi testi) e si basano soprattutto sull'evoluzione dell'architettura. I periodi sono i seguenti:

 

 


Dea di Myrtos. periodo Prepalaziale. Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Periodo pre-palaziale, o Minoico antico, compreso all'incirca tra il 3200 e il 1900 a.C. (sulla base dei ritrovamenti più recenti, la datazione di partenza è stata retrocessa dal 2500 al 3200 a. C.) Si colloca nell'Età del Bronzo Antico e corrisponde alla fase di formazione della civiltà ed è così chiamato perché precede ("pre-") la costruzione dei primi palazzi reali ("-palaziale").

Il momento della costruzione dei primi grandi palazzi reali a CnossoFesto e Mallia è indicato come Periodo proto-palaziale,o Minoico Medio (detto anche Periodo dei Primi Palazzi)e si colloca tra il 1900 e il 1700 a. C.. Corrisponde all'età del Bronzo Medio. Si interrompe bruscamente a causa di un cataclisma naturale, probabilmente un terremoto, che ha distrutto le città.

 

Vasi in stile di Kamares. Periodo dei Primi Palazzi.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 

 

Dalla ricostruzione nel 1650 a. C. fino al 1450 a. C., corrispondente all'invasione dei Micenei è collocato il Periodo Neo-Palaziale, o Minoico Recente (chiamato anche dei Secondi Palazzi). E' il massimo momento di splendore della civiltà e si afferma l'egemonia di Cnosso. Corrisponde all'età del Bronzo Tardo.

L'ultimo periodo, chiamato Periodo Post-Palaziale è caratterizzato da una fase di decadenza, e va dal 1450 al 900 a. C.
e vede Creta sottoposta all'egemonia dei Micenei e poi invasa dai Dori.

 

 


Delfini. Affresco. Megaron della regina. XVII-XV sec. a. C. Palazzo di Cnosso. Creta

 

Le vicende principali dei questo ultimo periodo sono:

- Nel 1450 avviene la distruzione dei palazzi. Non è chiaro se si sia trattato di un evento sismico o di un'invasione nemica. Secondo alcuni studiosi è probabile che l'invasione sia avvenuta proprio in seguito al terremoto.

- l'insediamento a Cnosso nel 1450 di sovrani Micenei che si avvicendano in una dinastia fino al 1375.

- Nel 1375 avviene una nuova distruzione del palazzo di Cnosso.

-Tra il 1200 e il 900 a. C. la ricostruzione degli eventi è ancora poco definita, tanto che questo tratto di secoli è stato chiamato Età Oscura. I reperti hanno però indicato la l'arrivo di popolazioni doriche dalla Grecia, ed è probabile l'assimilazione dell'isola alla civiltà ellenica, in via di sviluppo.

 

 

 

 

Caratteri stilistici

 

 


Dipinto murale del Palazzo di Cnosso. Creta

 

 

L'arte minoica riflette sempre un grande interesse per il mondo circostante e soprattutto per la natura: sono abbondanti le figurazioni con animali e piante che sono sempre quelle locali. Si riconoscono fiori di loto, gigli, palmette nei motivi fitomorfi, e poi delfini, pesci, molluschi e conchiglie nel repertorio marino, e animali tipici dell'isola come tori, scimmie, pernici, fagiani. Queste figure si associano spesso a cornici astratte dalle forme organiche e ondulate. Tali soggetti sono affrontati sempre con uno spirito gioioso e vivace, tradotto con colori chiari, solari e gradevoli, forme morbide e dinamiche, contrasti armoniosi. Per mettere in evidenza gli aspetti più belli e piacevoli della vita la pittura di questa civiltà predilige scene di festa, danza, musica, cerimonie, giochi e gare sportive.

 

 


Scimmia azzurra. Affresco. 1500 ca a. C. Dall'isola di Santorini.
Atene, Museo Archeologico Nazionale

 


Il gusto naturalistico si sviluppa fino all'apogeo del XVI sec., poi segue una fase di stilizzazione più astratta, fino a trasformarsi nella forma ripetitiva e convenzionale dell'ultimo periodo.

Anche l'architettura è vivacemente colorata, ed è concepita secondo una visione di armonica convivenza con la natura. Gli edifici hanno forme aperte e articolate, alternano spazi chiusi a cortili, terrazze, logge, giardini e percorsi all'aperto. Gli ambienti privati si collegano a quelli pubblici e alla natura seguendo la conformazione del suolo e sfruttando la bellezza delle vedute. Le stesse città sembrano sviluppate più secondo un principio di crescita organica che seguendo regole di simmetria e calcolo.

 

 


Rython con testa di leonessa, proveniente dalla Camera del Tesoro di Knossos.
Museo Archeologico di Heraklion. Creta

 


Accanto alla pittura e all'architettura si sviluppano la scultura e soprattutto le produzioni della ceramica e dell'oreficeria, in cui si raggiungono risultati di altissima qualità e che costituiscono pregiati prodotti di scambio su cui s'innesta gran parte della ricchezza della stessa civiltà.

La ceramica, a partire dal III millennio, costituisce una delle principali vie dell'espressione artistica minoica. Nel corso dei diversi periodi si sviluppa la tecnica di lavorazione, con un sensibile miglioramento degli impasti e delle cotture, fino alla realizzazione di oggetti dalle pareti sottilissime, come le famose ceramiche "a guscio d'uovo". A ciò si accompagna l'evoluzione delle forme, sviluppate e diversificate in un ampio ventaglio di soluzioni diverse, e della decorazione, che offre un repertorio di grande fantasia e originalità.

 


Sarcofago figurato. Da Haghia Triada. Legno dipinto. XIV sec. a. C.
Heraklion, Museo Archeologico. Creta.

 

 

La scultura, a differenza di altre civiltà, come quella egiziana e le civiltà mesopotamiche, è dedicata a figure di piccole dimensioni, realizzate in ceramica, metallo e pietra. Mancano le sculture monumentali o statue a grandezza naturale.  I soggetti prevalenti sono figure umane e animali, caratterizzate da uno stile molto sintetico, in cui non ci si sofferma sulla resa dei dettagli, ma è presente una studiata stilizzazione. Si tratta spesso di oggetti di carattere votivo o religioso, come i ryta, tra i quali si annoverano diversi capolavori, tra cui il piccolo Acrobata del XVII-XV secolo, la celebre Dea dei serpenti, la Testa di toro proveniente da Cnosso, e i bellissimi vasi in pietra e steatite, come il Vaso dei Mietitori, ritrovato presso Haghia Triada.

L'oreficeria testimonia un alto livello tecnologico e una raffinata conoscenza delle tecniche del rilievo e dell'incisione con le quali si esprime un gusto fortemente decorativo e soluzioni raffinate e originali. Vengono prodotti numerosi gioielli e oggetti preziosi anche con l'utilizzo di pietre pregiate, avorio e cristallo di rocca.

A. Cocchi

 

 

 

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Arte Minoica.

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Bibliografia

 

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