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Donato Bramante. Uomini d'Arme

Donato Bramante. Uomo con l'alabarda. 1486-87. Affresco. Milano  Pinacoteca di BreraDonato Bramante. Uomo con l'alabarda. 1486-87. Affresco. Milano  Pinacoteca di Brera.
Foto di Sailko e un altro autore CC BY-SA 3.0

 

 

La serie dei condottieri ritratti da Bramante è uno dei più noti esempi di illusionismo prospettico rinascimentale. Figura e spazio dialogano armonicamente e sono concepiti entrambi come forme architettoniche.

I condottieri dalle forme architettoniche

 

Influenzato dagli insegnamenti di Piero della Francesca, Donato Bramante artisticamente nasce come pittore.
Malgrado il praticantato iniziato in gioventù, nel Ducato d’Urbino non vi è alcuna traccia di sue pitture.
Restano invece sue testimonianze a Bergamo, dove egli si reca ad affrescare il Palazzo del Podestà, e a Milano.
Le notizie sulle attività  pittoriche del Bramante negli anni ‘70 non sono molto precise. Si sa per certo che egli era affermato pittore “illusionista”, ossia creatore di prospettive e di architetture fittizie.

Il ciclo degli Uomini d’arme fu realizzato verso il 1490 da Bramante per una sala della casa di Via Lanzone a Milano appartenente a Gaspare Visconti, poeta ed umanista. Il pittore ha rappresentato i più celebri condottieri del suo tempo con ritratti degli esponenti della corte ducale, all'interno di nicchie in un complesso di finte architetture in  prospettiva.  Dell'intera decorazione oggi rimangono soltanto alcuni frammenti, conservati alla Pinacoteca Brera di Milano. 
Dalla serie degli Uomini d’arme provengono un Uomo con lo spadone, L'Uomo con l'alabarda, L'uomo con la mazza, il cantore ed Eraclito e Democrito. Si tratta di opere in cui si notano gli insegnamenti di Piero della Francesca, Melozzo e l’influsso di Mantegna.


In tutti questi dipinti si coglie il forte influsso dell'opera di Mantegna, che Bramante aveva conosciuto probabilmente in modo diretto a Mantova e a Padova. Le figure sono inserite in uno spazio illusionistico architettonico e sono esse stesse monumentali e architettoniche.  La loro monumentalità  è accentuata dalla visione di sotto in su e dall’effetto illusionistico spaziale. Inoltre, le anatomie forti, atletiche, la solidità  d’impianto delle forme tornite, il modellato vigoroso sottolineato dai contrasti chiaroscurali, rendono la figura umana statuaria, eroica, protagonista dello spazio. Con questi dipinti Bramante ottenne un notevole successo, sia l’artificio prospettico, sia l’energia strutturale delle sue immagini impressionarono fortemente la pittura locale, ancora legata a forme gotiche e a una componente decorativa.

A. Cocchi

 

 

 

Bibliografia e sitografia

 

N. Pevsner Storia dell’architettura europea. Il Saggiatore, Milano 1984
La Nuova Enciclopedia dell’arte Garzanti, Giunti, Firenze 1986
G. Cricco, F. Di Teodoro, Itinerario nell’arte, vol. 2, Zanichelli Bologna 2004
AA.VV. Moduli di Arte. Dal Rinascimento maturo al rococò. Electa Bruno Mondadori, Roma 2000
G. Dorfles, S. Buganza, J. Stoppa Storia dell'arte. Vol II Dal Quattrocento al Settecento. Istituto Italiano Edizioni Atlas, Bergamo 2008
WWW. Italica.it

 

 
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