Jean Frédéric Bazille. Riunione di famiglia

Jean-Frédéric Bazille. Riunione di famiglia. 1867. Olio su tela. Parigi, Museo d'Orsay
Jean-Frédéric Bazille. Riunione di famiglia. 1867. Olio su tela. Parigi, Museo d'Orsay

 

 

Con questa composizione, Bazille  ha esemplificato una sfida virtuale che tutti gli impressionisti hanno lanciato: riconciliazione della figura tradizionale nella pittura con un esterno, en plein air.

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Mappe concettuali (.pdf) / Riassunti / Materiale didattico

Famiglia en plen air

 

Riunione di famiglia, un olio del 1867, è forse il dipinto più celebre fra i pochi che Bazille ci ha lasciato prima della sua prematura scomparsa. In esso l'autore, in una tela di enorme formato, ritrae dieci dei suoi più stretti parenti in un esterno, sotto le fronde di un albero nella terrazza della residenza di Méric, sullo sfondo dell'assolata natura meridionale. Nell'opera trova posto anche il pittore stesso, raffigurato in piedi, all'estrema sinistra del quadro.
I contrasti netti rivelano il grande fascino che la luce del sud esercita sul pittore. Il gruppo è ritratto all'ombra dell'albero, una scelta che accentua i colori crudi del paesaggio (i verdi teneri della campagna) e del cielo (di un azzurro luminoso) fra loro antitetici. La luce che filtra attraverso il fogliame mette in risalto gli abiti chiari che si contrappongono ai toni scuri delle vesti, di uno scialle o di un grembiule. Tutto è giocato, perciò, sulle diverse graduazioni delle luci e delle ombre. Queste ultime risultano anch'esse colorate, solo con tonalità più scure. Si tratta di una scelta tecnica fondamentale mediante la quale Bazille riesce a conservare anche nelle zone d'ombra la perfetta leggibilità sia dei volumi complessivi sia dei particolari più minuti. L'opera, inoltre, con le figure riunite in piccoli gruppi, risente degli influssi di Renoir e di Monet. Contrariamente alla grande tela di quest'ultimo "donne in giardino", ogni figura di questo quadro rappresenta anche un ritratto e quasi tutti i personaggi guardano in direzione dello spettatore proprio come se fossero in procinto di essere fotografati. Ciò nonostante, gli atteggiamenti sono un po' stereotipati: il quadro è stato ritoccato a lungo durante l'inverno e queste incertezze,unite a tutte le piccole modifiche apportate dall'artista spiegano il motivo per cui il quadro fu ammesso al Salon del 1868 a differenza di Monet, le cui opere furono rifiutate. Nella sua modestia, Bazille se ne stupisce arrivando addirittura a scrivere che la giuria diede il proprio consenso: << non so come, probabilmente si sarà sbagliata >>. Possiamo affermare quindi che questa composizione ha esemplificato una sfida virtuale che tutti gli impressionisti hanno lanciato: riconciliazione della figura tradizionale nella pittura con un esterno, en plein air.

 

V. Manzi.

 

 

 

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Impressionismo. Mappa concettuale

Impressionismo

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Bibliografia e sitografia

 

Giorgio Cricco, Francesco Paolo  Di Teodoro, "Itineriario nell'arte 4" -dal Barocco al Postimpressionismo,Zanichelli,2006
Rizzoli, La Rousse, "Enciclopedia universale", Rizzoli editore,1966
Francesca Castellani, Manet e le origini dell'impressionismo., in: "I grandi maestri dell' impressionismo", E-DUCATION.IT, 2007

www.musee-orsay.fr/it

 

 
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