Antoine-Jean Gros

 

Antoine-Jean Gros. Napoleone visita gli appestati a Jaffa. 1804. Olio su tela. Parigi, LouvreAntoine-Jean Gros. Napoleone visita gli appestati a Jaffa. 1804. Olio su tela. Parigi, Louvre

 

 

Gros è uno degli artisti più rappresentativi del Neoclassicismo francese e dell'epopea napoleonica. 

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Approfondimenti / Opere

Cenni biografici e attività artistica

 

Antoine-Jean Gros è un pittore francese, di cultura neoclassica.
Nasce a Parigi nel 1771 e già  nel 1785, a quindici anni entra nell'atelier di David, diventando in breve tempo, il suo migliore allievo e due anni dopo venne ammesso all'Accademia di Parigi.
Durante la Rivoluzione francese, nel 1793 partì per l'Italia e vi rimase per otto anni, fino al 1799.
A Genova decise di arruolarsi per partecipare alla campagna d'Italia e divenne ufficiale di stato maggiore. Durante la sua permanenza in Italia, a Firenze studiò la pittura del Rinascimento e del Manierismo italiani, e a Genova si dedicò allo studio di Rubens. Durante questo periodo frequentò la futura imperatrice Giuseppina Bonaparte, e attraverso di lei, Napoleone.
Durante la campagna napoleonica venne incaricato di scegliere le opere d'arte italiane da portare a Parigi, per esporli al Louvre.
A Milano nel 1799 eseguì il ritratto di Bonaparte ad Arcole.
Abbandonata la vita militare, e ritornato a Parigi, si dedicò soltanto alla pittura, realizzando grandi quadri di storia, tra cui La battaglia di Nazareth del 1801, Napoleone visita gli appestati di Giaffa, del 1804, e Napoleone al campo di  Eylau del 1808.
Dopo il 1814, con la restaurazione borbonica, Gros divenne il ritrattista di corte di re Luigi XVIII.
Nei suoi ultimi anni di vita Gros si ammalò e venne aspramente contrastato da una critica spietata che lo riteneva incapace di portare avanti la tradizione della pittura di storia.
Indebolito dalla malattia e allontanato da tutti, morì suicida a sessantotto anni, nel 1835.

 

 

Lo stile pittorico di Gros

 

 

Antoine-Jean Gros. Napoleone sul campo di battaglia di Eylau il 9 febbraio 1807, 1808, Parigi, Louvre
Antoine-Jean GrosNapoleone sul campo di battaglia di Eylau il 9 febbraio 1807, 1808, Parigi, Louvre

 

 

Lo stile di Gros appartiene in pieno alla cultura neoclassica e, soprattutto nella produzione giovanile, risente in maniera decisa del suo apprendistato nell'atelier di David.
Presso il maestro sviluppa la sua formazione neoclassica, ma apprende anche il rigoroso processo di preparazione, molto analitico e preciso che doveva essere seguito per "costruire" il quadro neoclassico. Si trattava di un meticoloso studio in cui ogni parte veniva prima analizzata ed elaborata separatamente, in disegni e dipinti preparatori, per poi essere montata nella composizione finale.
Ma Gros aggiunge e rielabora, accanto all'esperienza presso David, anche altri elementi, assunti soprattutto durante il soggiorno in Italia. Fa proprie alcune soluzioni compositive di artisti studiati a Firenze, come Masaccio, Andrea del Sarto e Pontormo, e si sofferma sullo studio del colore di Rubens. Definisce quindi un suo stile personale, caratterizzato da forte accento spettacolare, valenza drammatica e uso di colori decisi nei timbri e contrastanti negli accostamenti.
Proprio queste ultime componenti stilistiche  verranno poi riprese da Delacroix e Gericault - che vedranno nelle sue opere radici di modernità  - per svilupparle e dare vita al grande filone della pittura romantica.

Gros è un pittore che lavora nell'ambito della corte napoleonica. La sua opera è indirizzata a riabilitare la figura di Napoleone, per questo molti dei suoi quadri hanno una forte accezione politica e propagandistica, puntano a fare effetto sulla sensibilità  popolare.
I soggetti da lui trattati sono soprattutto quelli storici, quelli celebrativi, soprattutto rivolti a Napoleone e alle sue imprese, come nel celebre Napoleone visita gli appestati a Giaffa,  e i ritratti.

 

A. Cocchi

 

 

Bibliografia

 

M.F. Apolloni Napoleone e le arti. Dossier Art n. 206, Giunti, Firenze 2004
Enciclopedia dell'arte Garzanti, ed. 1986
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti Università  di Bologna, 1984
G. Morales, L. Berti, P. Lemoine, S. Salvi. A. Ottani Cavina, M. Chiarini Capolavori da Versailles. Tre secoli di ritratto francese. La Casa Usher editrice, Firenze 1985


 

 

 
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