Amico Aspertini. Madonna in gloria.

Amico Aspertini. Madonna col Bambino in gloria e quattro santi. 1518-23 ca. Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi
Amico Aspertini. Madonna col Bambino in gloria e quattro santi. 1518-23 ca. Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi. Foto di Sailko

 

Nella pala di Lucca, i diversi atteggiamenti ed espressioni dei personaggi, mettono in evidenza l'interesse per la descrizione psicologica che caratterizza le opere di Aspertini di questi anni.

Distrazione ed eleganza tra i santi

 

La Madonna col Bambino in gloria e quattro santi del Museo Nazionale di Villa Guinigi di Lucca è una pala di grandi dimensioni (cm 279X180) dipinta su tavola lignea. Faceva parte di un trittico, di cui rappresenta l'elemento centrale. Degli scomparti laterali è stata rintracciata solo una tavola dipinta su entrambi i lati, con San Cristoforo nel lato anteriore e San Luca, dipinto in monocromo sul lato posteriore, conservato presso la Galleria Spada di Roma.
Eseguito da Amico Aspertini tra la fine del primo decennio e l'inizio degli anni '20 del Cinquecento, rappresenta un chiaro riferimento alla Pala Scarani del Perugino, ma sono presenti anche parecchi elementi che rivelano la conoscenza delle tendenze artistiche più all'avanguardia, come la pittura di Raffaello, Leonardo, Andrea del Sarto, Fra' Bartolomeo della Porta, e delle ricerche sul colore tonale dell'ambito veneto.
Il motivo della Madonna col Bambino in gloria, con le figure racchiuse in una mandorla, si richiama ad una tradizione figurativa risalente ai primi del '400, ma è nuova e originale la soluzione che sostituisce l'alone di luce bianca con luci vivacemente colorate, e soprattutto le teste di cherubini semitrasparenti che si affacciano tra le nuvole, che sembrano prendere forma per diventare più concreti, come quelli nascosti tra le vesti della Madonna.
Particolarmente originali e moderne sono le figure dei quattro santi in primo piano, soprattutto l'elegante San Giorgio, in corazza  cinquecentesca, e cappello piumato con cammeo. Con fare disinvolto e spavaldo appoggia una mano sulla spada e l'altra sul fianco, voltandosi verso lo spettatore.
Sulla destra il San Sebastiano, trafitto dalle frecce e malamente legato a un tronco, è una figura sofferente. Il volto dai lineamenti infantili, è contratto come in un pianto soffocato, e rivolto di lato, come concentrato sulla sua cattiva sorte.
Nemmeno i due santi al centro, San Giuseppe e l'Evangelista, sembrano guardare alla Madonna, sono come distratti, o occupati un una conversazione.
I diversi atteggiamenti ed espressioni dei personaggi, mettono in evidenza l'interesse per la descrizione psicologica che caratterizza le opere di Aspertini di questi anni.

 

A. Cocchi

 

 

 

 

Biliografia e sitografia

 

W. Bergamini Scultura emiliana: vitalità  primitiva e incontro di esperienze, in: AA.VV. Arte in Emilia Romagna. Electa editrice, Milano 1985
C.C. Malvasia. Le pitture di Bologna. Edizioni Alfa, Bologna, 1969
A. Ottani Cavina, Lezioni di Storia delle Arti, Università  di Bologna, 1984
G. Silvestri Amico Aspertini, pittore di traverso. Anticlassico nella Bologna del '500. in: www.Repubblica.it
C. Tarozzi Amico Aspertini, un eccentrico classicista bolognese, in: www.faronotizie.it
C. Volpe. La pittura nell'Emilia e nella Romagna. Raccolta di scritti del Cinque, Sei e Settecento. Artioli editore, Modena 1994
C. Volpe Vicende pittoriche dal Gotico al Manierismo, in: AA.VV. Arte in Emilia Romagna. Electa editrice, Milano 1985
La Nuova Enciclopedia dell'Arte Garzanti, 1986

 

 

 

 

 

 
Approfondimenti
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