Cesena. Arte e monumenti

Matteo Nuti. Sala di lettura della Biblioteca Malatestiana. XV secolo. Cesena.
Matteo Nuti. Sala di lettura della Biblioteca Malatestiana. XV secolo. Cesena. Foto di Boschetti marco 65 

 

Il patrimonio artistico di Cesena è presente fin dall'antichità e comprende monumenti come la Biblioteca Malatestiana, il Chiostro di San Francesco, la Fontana del Masini, la Rocca Malatestiana, la Cattedrale, la Basilica del Monte, il Teatro Bonci e numerose opere di pittura, scultura e decorazione.

La storia di Cesena attraverso l'arte e i monumenti

 

Tra le maggiori città romagnole, Cesena è una città oggi fiorente e popolosa, situata a media distanza tra l'Appennino e il mare Adriatico, attiva e innovativa dal punto di vista produttivo ed economico, vivace culturalmente e nella sua vita sociale, ricca di storia e di natura.
Il cuore antico del centro storico è circondato dai parchi e dalle zone verdi che caratterizzano i quartieri della periferia, oltre alla grande estensione dell'area agricola che ancora la circonda, con un equilibrio tra natura e tessuto urbanistico che rende questa città particolarmente gradevole.
Il patrimonio artistico di Cesena è consistente, copre un ampio spazio temporale, ma soprattutto è impreziosito da alcuni monumenti di grande pregio come la Biblioteca Malatestiana, il Chiostro di San Francesco, la Fontana del Masini, la Rocca Malatestiana, diverse chiese e basiliche ricche di dipinti, statue decorazioni, il Teatro Bonci e diversi palazzi, tra cui Palazzo del Ridotto, Palazzo Romagnoli, Palazzo Locatelli.

 

 

Francesco Masini. Fontana. 1591. Piazza del popolo. Cesena
Francesco Masini. Fontana. 1591. Piazza del popolo. Cesena Foto di STFMIC 

 


La conoscenza della storia  artistica di Cesena è relativamente recente, frutto di un enorme e puntuale lavoro ricostruttivo ad opera soprattutto di studiosi locali. Grazie a questi studi  sappiamo  che l 'arte a Cesena e nel suo territorio è presente fin dall'antichità e opere d'arte importanti si sono susseguite fino all'epoca moderna. La visita a Cesena permette di seguire un affascinante percorso attraverso i secoli, lasciandoci guidare dalle testimonianze artistiche che la città ci offre.

 

Il tratto più antico della storia di Cesena è quello più difficile da ricostruire. Le testimonianze antiche infatti sono poche e spesso frammentarie, parecchi documenti, edifici e complessi monumentali sono irrimediabilmente scomparsi a causa di eventi storici drammatici e devastanti che Cesena ha subito nei secoli passati.

 

Gli scavi condotti nel 2005 dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna e dall'Università Ca' Foscari di Venezia hanno riportato alla luce resti antichi corrispondenti  a primitivi stanziamenti dai quali ha avuto origine la città. Si tratta del Parco Archeologico del Colle Garampo un'area in cui sono state ritrovate le tracce di un'acropoli pre-romana, di un fortilizio romano e di un abitato che giunge fino al periodo medioevale. In questo punto sembra quindi essere nata la città di Cesena, la prima concentrazione di abitazioni in forma organizzata è dovuta ai Romani, che tra il III e il II secolo a. C. fondarono un nucleo fortificato sul colle Garampo.

L'arte antica è inoltre ben documentata nel al Museo Storico dell'Antichità, dove non mancano oggetti di grande bellezza, come ad esempio i piatti d'argento romani, o i resti di mosaici pavimentali. Gli oggetti raccolti al Museo Storico dell'Antichità raccontano che le più antiche presenze umane cesenati risalgono alla Preistoria. Dagli insediamenti sparsi del Neolitico, rintracciati nel territorio limitrofo alla città, sono riemersi diversi oggetti in pietra e terracotta appartenenti ad abitatori appartenenti a culture diverse, come quelle appenninica e proto-villanoviana. A questi, nelle successive età del Bronzo ed Età del Ferro, si aggiunsero gli Umbri, gli Etruschi e i Galli Boi che lasciarono vasellame, oggetti d'uso quotidiano, armi. Le collezioni romane del museo abbracciano tutto l'arco della dominazione romana, dai più antichi esempi di laterizi e prodotti delle fornaci fino all'Architrave di Adriano, ai Mosaici della Domus di Via Tiberti e ai Piatti argentei del IV secolo d. C.
L'ultima fase dell'Impero Romano e i primi secoli del cristianesimo sono testimoniati anche da alcuni sarcofagi frammentari provenienti dalla necropoli rinvenuta in via Mulini.

 All'opera dei primi Romani si deve anche la centuriazione dell'area cesenate, ancora oggi visibile soprattutto nelle estensioni agricole e riutilizzata in un'ampia e gradevole rete di percorsi per il turismo sportivo del trekking e della mountain bike.

Per il periodo che va dalla caduta dell'Impero Romano fino a tutto il Medioevo i ritrovamenti archeologici cesenati sono più rari. La storia bizantina e alto medievale è stato un periodo drammatico, segnato da numerosi eventi bellici e invasioni in cui la città perse il relativo benessere dell'età romana.
Procopio di Cesarea racconta che la città venne sottomessa da Odoacre ed entrò nell'orbita ravennate dopo la conquista di Ravenna, subito istituita come capitale del'Impero d'Occidente. Nel racconto do di Procopio si accenna anche ad una fortificazione. Stando alle antiche testimonianze, la fortezza di Cesena oppose una lunga resistenza all'assedio di Teodorico, finché venne conquistata dal re dei Goti nel 493. La fortezza più antica di cui si ha testimonianza a Cesena è la cosiddetta Murata: una cinta muraria che dal Garampo si estendeva sul monte Sterlino, forse un ampliamento della più antica fortezza romana.

Tra le testimonianze di arte bizantina, oltre a diverse monete, sono visibili presso il Museo Storico delle Antichità anche le colonnine paleocristiane provenienti dalla Chiesa di Pievesestina e dalla Pieve di Ronta.
Un altro momento di distruzione fu il 541, quando Cesena subì il saccheggio di Totila.  Durante il VI secolo la città fece parte dell'Esarcato di Ravenna e partecipò alle azioni militari contro i Longobardi.
Anche a causa delle successive distruzioni, non sono rimasti edifici riferiti ai secoli che vanno dal V al X, ma solo tracce di fondamenta. Però sono state ritrovate numerose tombe, come ad esempio quelle del Sepolcreto alto medievale della Chiesa di San Mauro e soprattutto una interessante raccolta di ceramiche acrome.
La produzione ceramica a Cesena sembra aver conosciuto un notevole sviluppo proprio durante il Medioevo estendendosi fino al periodo malatestiano.

Neppure durante il Basso Medioevo Cesena ha potuto vivere periodi di pace duraturi. Tra XI e XII secolo Cesena divenne libero Comune e dovette affrontare la guerra per combattere contro le antagoniste città di Forlì, Rimini e Cervia che si contendevano con le armi il territorio romagnolo. Durante il XIII secolo Cesena passò più volte dalla autonomia di città comunale alla tirannia del dominio della Chiesa, come documenta bene Dante nel XXVII canto dell'Inferno nella Divina Commedia:

E quella cui il Savio bagna il fianco
così com'ella si è tra il piano e il monte
tra tirannia si vive e stato franco.

 

 

A. Cocchi

 

 

Bibliografia

 

AA.VV. Cesena. Il Museo Storico dell'Antichità. Società di studi Romagnoli. Fratelli lega Editori, Faenza 1969
D. Capellini. La Formazione delle collezioni archeologiche nel Museo Storico dell'Antichità di Cesena e la tradizione degli Studi cesenati. Quaderni degli Studi Romagnoli. La Fotocromo Emiliana, Bologna 1993
S. Gelichi, A. Alberti, M. Librenti. Cesena la memoria del passato. Archeologia urbana e valutazione dei depositi. Università Ca' Foscari. Edizioni All'Insegna del Giglio. Firenze 1999
A. Antonioli. Gli Etruschi in Romagna. Dagli albori al VII secolo a. C. Società editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena 2006
D. Capellini. Note preliminari sulla ceramica post-classica a Cesena. estratto da Romagna Arte e Storia anno XIV n. 42 Italia Nostra. Cesena, 1995

A. Fabbri. Cesena e i suoi dintorni. Guida turistica, storica e artistica. STILIA, Cesena 1976
R. Domenichini, A. Menghi, A. Severi. Cesena. Guide verdi Maggioli.Maggioli Editore, Rimini 1991
R. Casalini, M. Mercuriali. La figlia di un fiume e di un colle. Geografia del territorio cesenate. Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena 1995

AA.VV. a cura di G. Brighi. Curva Caesena. lettura. riuso e resurrezione dell'antico in ambiti urbani e territoriali. Atti del convegno Cesena Ottobre-novembre 1993. Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena 1996

B. Monfardini, G. Savini, A. Severi. La SS. Annunziata l'Osservanza di Cesena. Stilgraf, Cesena 1993
I. Clemente, A. Moro. Progetto per il Convento della città di Cesena. Alma Mater Studiorum. Università di Bologna. Forlì-Cesena 2008
P. Errani, F. Lollini. Scritte dal dito di Dio. Testi biblici e liturgici manoscritti e a stampa della Biblioteca Malatestiana. Edizioni Edit Sapim S.r.l. Forlì 2002
AA.VV. ...."e noi vedemmo la sua gloria". Percorso d'arte del Mistero di Cristo. Catalogo della mostra. Stilgraf Cesena 2007

G. Savini. La pittura a Cesena nel Settecento. Silarte, Cesena 1984
A. Colombi Ferretti. Girolamo Genga e l'Altare di sant'Agostino a Cesena. Nuova Alfa Editoriale, Bologna 1985

AA.VV. Un secolo di storia cesenate dall'Unità d'Italia ai giorni nostri. Quartiere centro Urbano. 1981

O. Piraccini. Sculture celebrative e ornamentali a Cesena fra Ottocento e Novecento. Città di Cesena. Assessorato ai sevizi culturali. 1983
A. Severi. La conduzione della Fontana Masini "a beneficio universale" nella città di Cesena (1579-1591). Estratto da Studi Romagnoli XLVIII. Stilgraf, Cesena 2008
C. Riva, G. Sirotti. Macerone e la sua chiesa. La storia di un popolo 1891-1893; 1991-1993. Comunità parrocchiale di Macerone 1993
P. Vaenti. Cimitero urbano di Cesena. Catalogo delle opere d'arte. Monograf, Bologna 1970
R. Pieri, O. Piraccini. Anselmo Gianfanti (1857-1903) e l'Ottocentoi artistico cesenate. Assessorato ai servizi culturali. Cesena, 1970
M. Gori. Decorazioni a Cesena dal Barocco a l’eclettismo. Amilcare Pizzi Editore. 1991
M. Mengozzi. Honorificentia populi nostri. Maria nella tradizione nell'arte e nella pietà popolare della diocesi di Cesena-Sarsina. Stilgraf, Cesena 1988
L'elogio della figura.
G.P. Ghislieri.A cura di A. G. Luciani. Descrizione della Romagna. Bruno Ghigi Editore, Rimini 1990
A. Colombi Ferretti. Dipinti d'altare in età di Controriforma in Romagna 1560-1650. Opere restaurate dalle diocesi di Faenza, Forlì, Cesena e Rimini. Edizioni Alfa, Bologna. 1982.
AA.VV. Via emilia-strada/città. Litografia TUTTASTAMPA, Cesena 1991
AA. VV. a cura di M. Cellini. Imago Virginis. Dipinti di iconografia mariana nella diocesi di Cesena-sarsina dal XIV al XVIII secolo. Wafra, Cesena 1988
AA. VV. a cura di P. Visani. La valle del Cesuola e l'Eremo di San Giovanni Bono. Edizioni del Comune di Cesena. febbraio 1990.
AA. VV. Gli incunaboli della Biblioteca piana. Catalogo a cura di L. Baldacchini. Wafra, Cesena, 1992
O. Piraccini. Pinacoteca Comunale di Cesena. Edizioni Pinacoteca Comunale di Cesena, 1994.
O. Piraccini (a cura di) Dieci anni di restauri per la Pinacoteca Civica di Cesena. Comune di Cesena, Regione Emilia-Romagna.  Sila, Cesena 1980
M.Orioli. La Rocca malatestiana di Cesena. Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena 2013
 

 

 

 

 

 
Approfondimenti
Loading…