Felix Nadar

Autoritratto in mongolfiera
Felix Nadar. Autoritratto in mongolfiera.
 

Cenni sulla vita e attività artistica

 

Gaspard Felix Tournachon detto Nadar nacque il 6 aprile 1820 a Parigi.
Figlio di genitori benestanti, trascorse l'infanzia a Lione, dove si era trasferita la sua famiglia.
Nel 1837 Felix venne ammesso al College Bourbon e studiò medicina per i successivi 3 anni. Fin dagli anni dell'università, iniziò a collaborare come giornalista con periodici di arte e teatro. Tra il 1838 e il 1839 tornò a Parigi con la sua la famiglia, e continuò a collaborare come giornalista presso giornali di moda parigini. Il 1839 è l'anno in cui Felix adottò lo pseudonimo sotto il quale arriverà  poi alla celebrità : Nadar.
Durante quello stesso anno iniziò a far parte della "bohème", gruppo informale di scrittori e artisti poveri, anti-conformisti, socialmente emarginati. Nel 1843 tra i Bohèmien Nadar conobbe Baudelaire (vedi ritratto di Baudelaire) con cui mantenne  uno stretto legame di amicizia.

Il 1846 è l'anno in cui Nadar iniziò la sua attività  di caricaturista nel giornale satirico "Le Corsair-Satan". Nel 1849 il suo talento si rivelò soprattutto in piccoli disegni o schizzi che pubblicò nel periodico satirirco "Le Revue Comique" prendendo di mira episodi e personalità  dell'epoca come Bonaparte e i bonapartisti. Tra il 1852 e il 1853 Nadar anticipòil suo primo Pantheon con la pubblicazione di ritratti satirici di suoi contemporanei accompagnati da note biografiche con un benevolo umorismo sul "Journal pour rire". Alla fine dello stesso anno insieme ad alcuni collaboratori iniziò a lavorare ad un impegnativo progetto: il Pantheon Nadar, una imponente raccolta di ritratti di personaggi illustri. Il programma di partenza prevedeva quattro litografie che comprendevano: -scrittori e poeti, -autori teatrali, -artisti figurativi, -musicisti.

Durante il 1854 Nadar si appassionò alla fotografia, prese lezioni da Camille d'Arnaud e iniziò ad allestire uno studio nella casa dove abitava con la madre; ma è a marzo dello stesso anno, quando venne  esposto il vero e proprio Pantheon Nadar, che l'artista si rivelò al pubblico come fotografo. Il successo fu vasto e immediato, Nadar era ormai diventato una delle celebrità  dell'epoca.
Passato tuttavia il momento di trionfo, l'autore si trovò di fronte a un bilancio finanziario preoccupante che lo costrinse a rinunciare alla sua opera. L'11 settembre si sposò con Ernestine Costance Lefèvre. Pur affermandosi sempre più come fotografo, Nadar continuò a svolgere le sue attività  di giornalista e caricaturista. Nel 1857 insieme a Louis Godard fece la prima ascensione in pallone e iniziò a pensare allla possibilità  di effettuare la fotografia dall'alto e il 23 ottobre finalmente registrò il brevetto di questa applicazione. 
In seguito Nadar si trasferì al numeno 36 del boulevard des Capucines, la gigantesca e celebre firma del fotografo illuminata con luce artificiale di cui Nadar ne è lo sperimentatore, faceva da richiamo sul frontone del fabbricato.

 

Lo studio di Nadar al 36 del boulevard des Capucines. Parigi
Lo studio di Nadar al 36 del boulevard des Capucines. Parigi

 


Nadar continuò a fare fotografie dall'alto, ma il pallone, troppo esposto agli agenti atmosferici, non si riusciva a governare adeguatamente. Riflettendo sui problemi tecnici del viaggio aereo, Nadar maturò l'idea del volo con un "mezzo più pesante dell'aria" e grazie all'incontro con lo scienziato Ponton d'Amecourt risolse il problema con l'uso di eliche.
Negli anni successivi alla guerra Nadar incontrò gravi difficoltà  economiche, il suo studio rende poco e decise cosi di traferirsi in uno studio più piccolo e di affittare il vecchio ad altri artisti, i quali vi allestivano mostre. Nel 1874 ci fu la prima mostra impressionista che Nadar spesso criticava poichè considerava le forme che quegli artisti rappresentavano troppo audaci. Dal 1887 Nadar e la moglie si traferirono nella casa di campagna. Nel 1909 morì la moglie. Nadar, in seguito a una grave forma di broncopolmonite, morì l'anno successivo, nel 1910.

 

I. Canali

 


Bibliografia

 

Michele Rago. Quando ero fotografo. Editori Riuniti, febbraio 1982.
L'universale, la grande enciclopedia tematica:Il giornale in collaborazione con le garzantine, Mondadori Printing, 2003.
AA.VV. I grandi fotografi, Nadar. Gruppo editoriale Fabbri, 1982.

 

 
Approfondimenti
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